Quando apro la porta del mio appartamento vengo completamente investita dalla realtà. Sembra un giovedì sera come un altro ma non è così. Un' infinità di scatoloni riempie il mini soggiorno. Mi faccio largo tra i pacchi imballati fino ad arrivare in camera da letto dove per terra è aperta la mia valigia. Non faccio in tempo a togliermi le scarpe che il mio telefono squilla.
Prendendolo, leggo il nome di chi mi chiama e già sorrido.
"Ama!"
Dall'altra parte del telefono sento urla confuse!
"Ama calmati! Che succede?"
"Questa è la troppa felicità perché domani è il grande giornoooo!"
"Ahahah! Scema che sei! Però hai ragione, mi manchi!"
"Tesoro, non ci vediamo praticamente da 23 mesi! 23 mesi di esilio australiano!"
"Però ti dò una buona notizia!" Le dico. So che sarà contenta di sentirlo.
"Quale?"
"I miei non avevano capito bene la data del mio rientro e sono a Barcellona! Tornano domenica sera! Quindi sabato e domenica potrai fare di me tutto quello che vorrai!"
Eccola che ricomincia ad urlarmi nel telefono!
"Chià eddai calmati! Vedi che non salgo su quell'aereo!"
Le dico canzonandola.
"Cretina! Scusa e dove dormi? Ma coso lì, come si chiama lui, quando arriva?"
"Coso si chiama Claudio! Ma arriva tra 1 mese circa! Ma comunque lo sai, non sono convinta, non stiamo insieme. Ci siamo baciati solo un paio di volte e non è stato nulla di eccitante. Diciamo che..." Sto per dire che ero abituata ad altre emozioni anche solo a labbra sfiorate o con un leggero tocco di un polpastrello su una guancia. Poi richiudo tutto in quel cassetto nascosto che ho trovato nel mio cuore. Quello che ho coperto con una grossa coperta fatta di rassegnazione e consapevolezza. Sì, consapevolezza e rassegnazione che forse certe cose non le proverò mai più... quindi inutile pensarci ancora.
Lei capisce subito a cosa sto pensando e immediatamente mi dice
"Ma scusa se i tuoi non ci sono dove dormi? Vieni a stare da me?"
"No, ama tranquilla. Mi hanno dato un appartamento sia qui sia a Milano."
"A Milano?" Mi chiede titubante.
"Sì, praticamente oltre a ballare per la compagnia e tutto, ogni venerdì devo stare nella sede di Milano. Pare che lì abbiano una scuola da cui prendono molti ballerini per la compagnia e che al momento sia troppo improntata sul classico, vogliono rendere gli studenti più versatili e pensano che una giornata di contemporaneo con me possa essere sia costruttivo per quelli già iscritti, sia essere ragione per iscriversi a chi è già di quel mondo."
"Cavolo! Torni in Italia ma in quanto a stress non ti ci vedo proprio più serena!"
"Diciamo che era un'occasione che non volevo farmi sfuggire. Anche perché questa è davvero una compagnia all'altezza di quella che ho lasciato! Non sarebbe stato facile trovare altro di uguale prestigio. Poi Roma-Milano Deddy quante volte a settimana lo fa??"
"Si Vabbeh quelli hanno preso residenza sul treno!"
A quel "quelli" il mio cuore ha un tuffo. Di nuovo. So che sicuramente sta parlando di Luca e Deddy ma sento che potrebbe esserci incluso anche Lui.
"Allora dimmi un po' che mi fai fare?"
"Allora sabato compleanno di Tanc quindi grande festa! A questo punto festeggeremo anche il tuo ritorno. E domenica mattina ti porto a pranzo a Ostia che dici? O preferisci pic nic a Villa Borghese?"
"Sei sicura che sia il caso che io venga da Tanc... Non vorrei che..."
Sono incerta. Ho paura. Ho paura che ci possa essere lui. Ho paura di poterlo incontrare. Ho paura di ritrovarmelo di fronte. Ho paura di cosa posso provare. Ho paura di quegli occhi. Ho paura di tutto.
"Giulia. Lo so a cosa stai pensando! Non potrai evitarlo per sempre! Non puoi pensare di vivere in Italia e non vederlo. A parte che in Italia sta su tutti i canali, suonano ovunque le sue canzoni. È su tutti i giornali di gossip. Ma soprattutto continua ad essere il migliore amico del mio fidanzato. Ora non so se domani ci sarà o se ha impegni di lavoro, ma ti assicuro che prima o poi vi rincontrerete!"
Ha ragione ma a questo punto il mio pensiero è un altro. Perché sto tornando in Italia? Non sono pronta. Mi sembra ovvio che non sono pronta. Nella mia mente risuonano quelle parole, quelle ultime parole che ci siamo detti.
"Non possiamo andare avanti così"
Ma era vero. Non potevamo andare avanti così. Mi ricordo tutto in un momento. Le liti, gli articoli sui giornali, i commenti sui social, le sue gelosie, le mie gelosie. Le insicurezze che venivano la notte e la paura di fare la scelta sbagliata. La speranza di vederlo bussare alla mia porta, senza vederlo mai arrivare. Arrivare sotto il suo portone e non trovarlo solo... Mi ricordo tutto.