19

4.2K 135 12
                                    

"Siamo spiacenti ma a causa di un guasto questo treno porterà un ritardo di circa 45 minuti. Ci scusiamo per l'inconveniente." Sono queste le parole che risuonano dall'altoparlante.
"Mannaggia!"
Esclama Giulia un pochino dispiaciuta.
"Vabbeh, che fa se arriviamo in ritardo?" Le domando incuriosito.
"Scusa ma non dobbiamo uscire con la tua amica?" Mi chiede con espressione preoccupata.
"A parte che con Franci abbiamo appuntamento alle 9, poi scoprirai quanto sa essere ritardataria. E comunque è una persona che non si scompone mai, nè per un ritardo nè per la fine del mondo!!!" Cerco di convincerla, sereno.
"Ah ok!" La vedo però con lo sguardo ancora un po' preoccupato.
"Non è solo questo vero?" Comincio ad indagare.
"No..." Ammette restia.
"Dai dimmi..."
"È che sono un po' in ansia al pensiero di conoscerla..."
Si poggia sul mio braccio mentre parla e mi accarezza il palmo della mano con le dita.
"E perché scusa?" Le chiedo cercando i suoi occhi ma trovando solo la sua testa abbassata.
"Non lo so... Cioè lei è stata così presente in tutto questo periodo. Magari ti ha visto soffrire e mi ha vista un po' come la carnefice della coppia... quindi potrei non starle molto simpatica..."
Le sollevo il mento con il dito della mano lasciata libera e le sorrido.
"A parte il fatto che non voglio anticiparti nulla... Se anche pensasse che sei la carnefice non impiegherà molto a ricredersi... Stai tranquilla!"
"Ma tu dovevi trovarti una migliore amica??? Non potevi prenderti un cane??? Un gatto? Un criceto???" Comincia a blaterare i suoi discorsi no sense che mi fanno ridere.
"Ahhaha! Dai scema! Stai serena! Piuttosto guardami un attimo..."
Lei si volta verso di me. Io mi sollevo dal mio posto accanto al finestrino e mi piazzo nel corridoio. Siamo in prima classe e la nostra carrozza è vuota eccezione fatta per un signore dalla parte opposta del vagone...
"Che fai?" Mi chiede incuriosita...
Fingo di non aver sentito e mi inginocchio davanti a lei. La vedo diventare di tutte le tonalità del rosso porpora e sorrido divertito...
"Oh ma che stai a fa'?" Chiede imbarazzata.
"Oggi stiamo tornando a Milano per la prima volta dopo anni come coppia... Ufficialmente ti chiedo davanti a..." Faccio per guardarmi intorno e non c'è nessuno abbastanza vicino da poterci sentire... "nessun testimone..."
La vedo diventare sempre più rossa. Si nasconde il viso tra le mani... e mentre sbircia attraverso le fessure metto le mani in tasca per prendere quello che le devo dare... La vedo strabuzzare gli occhi... Vorrei ridere ma mi trattengo... La faccio panare qualche altro secondo...
"Vorresti riprendere possesso di casa nostra???" E mentre le parlo le faccio oscillare davanti agli occhi le sue chiavi di casa. Hanno i suoi mille portachiavi... una scarpetta da danza, un piccolo microfono, una canoa (comprata durante una gita al lago), una stella e un cuore fucsia con dentro le nostre iniziali.
"Ma sono le mie chiavi queste..."
Ha gli occhi lucidi, è emozionata. In realtà lo sono anche io. Ma cerco di non darlo a vedere.
"Sì, sono le tue!!! Allora...?" Le chiedo con un sorriso stampato in faccia. Lei allora mi butta le braccia intorno al collo e comincia a baciarmi sulle guance, sulla bocca, sulla fronte, sulle palpebre. E mentre lo fa ride. Ride chiassosa come solo lei sa esserlo. Ride felice come solo lei sa esserlo. Trascinandomi con sé in questo mondo di sorrisi e felicità.
Poi comincia a dire
"Sì, voglio tornare a casa nostra! Sì sì e mille volte sì!!!"
Rimaniamo abbracciati per qualche secondo giusto il tempo di riflettere che fino a un mese fa non avrei mai immaginato di essere così felice.

Quando arriviamo al solito posto, una trattoria piccola e familiare dietro casa nostra, Francesca ovviamente non è ancora arrivata.
"Hai visto che potevamo passare da casa a lasciare lo zaino? Franci è l'essere più ritardatario e sconnesso della terra!" Le dico con un sorriso nel tentativo di appianare le sue preoccupazioni.
"Vabbeh dovevate avere qualcosa in comune se siete diventati così amici!!!" Parla mentre si sfila la giacca e cerca un posto per la sua maxi borsa e io consegno lo zaino al cameriere per farlo poggiare nella cappottiera.
"Aooo, io non sono ritardatario!" Protesto divertito.
"No, quello no. Ma sconnesso un sacco!" Scoppia a ridere. Alla fine decide semplicemente di appendere la borsa alla sedia e così ci accomodiamo al solito tavolo che da stasera sarà un po' più stretto.
Mentre ordino dell'acqua al cameriere e Giulia va in bagno, sento alle mie spalle una voce che subito mi fa sorridere
"Te lo dico che se stai tutto il tempo a fare lo sfigato innamorato sottone mi alzo e me ne vado!!!"
"Ma sarai cretina?" Mi volto verso di lei stritolandola in un abbraccio...
"No metto le cose in chiaro... perché già ho dovuto sopportare abbastanza fino ad ora!" Continua mentre mi schiocca un bacio sulla guancia.
"Ma sopportare che??? Per qualche conversazione solleva umore tutta sta storia!!!" Le dico cercando di minimizzare ironicamente.
"Qualche conversazione? Me la sono pure sognata la ballerina!!! Pensa te!!!"
"Ohhh cazzo ti sogni???" Ma sognato che? Ma come se ne esce ora con sto fatto???
"Ma stai male??? Sei peggio di come ti ho lasciato settimana scorsa!!! Sei geloso anche dei sogni adesso!!!" Mi guarda con un sadico luccichio negli occhi mentre si siede al solito posto.
"No! Non sono geloso!" Dico subito. Troppo in fretta.
"No infatti!!! Sei patologico!!!" Dice continuando a prendersi gioco di me.
"Franci non sono geloso!!!" Lo ripeto piano. Scandendo le parole. Ricomincio quella lotta con me stesso e questa sensazione che ho dalla prima volta che ho visto Giulia ormai più di 5 anni fa. Non è gelosia, no no!
"Non ci riuscirai mai!!! Il massimo che sono riuscita ad ottenere negli anni è che lui quando strettamente necessario marca il territorio!" Arriva Giulia sul più bello. Ma dico io non poteva lavarsi qualcos'altro in bagno oltre le mani??? Non so i piedi??? I gomiti??? Anzi no... le ascelle???
"Marchi i territori anche nei sogni??? No perché io ho solo ammesso che mi hai realmente esaurita a furia di parlare di lei che me la sono anche sognata!!!" Franci continua a stuzzicarmi.
"Parliamo del sogno... Che tipo di sogno era?" Deciso di abbandonare la lotta sul mio essere geloso ma di indagare su questo sogno. Ma cosa le salta in mente di sognare Giulia???
"Non te l'ho mai detto? C'ho scritto Marea quando mi sono svegliata!" Mentre lo dice beve un sorso d'acqua come a far sembrare la cosa una banalità.
"Coooosaaa??? Hai fatto quel sogno lì con Giulia???" Non posso crederci! Davvero!
"Vabbeh ma ora state insieme che ti frega no???"
"No mi frega eccome!!! Ma che cazzo! Ma ora come faccio?" La mia testa ripercorre la canzone e i miei pensieri cominciano ad accavallarsi fastidiosi. Continuò a ripetermi che non è possibile! È assurdo! Finché le parole di Giulia non mi risvegliano da una specie di trance.
"Come fai a fare cosa???" Chiede Giulia che non avendo vissuto in Italia probabilmente non conosce Marea come brano né il suo contenuto.
In quel momento mi accorgo che Francesca fa un impercettibile segno con gli occhi a Giulia. E lì capisco.
"No! Non va bene!!! C'è una legge che lo vieta!" Comincio a dire a voce forse troppo alta mettendo disordine sul tavolo che fino a pochi secondi fa era perfettamente apparecchiato.
"Che vieta cosa? Sogni erotici con la tua ragazza?" Chiede Francesca divertita.
"Non quello, ma che la mia fidanzata e la mia migliore amica si debbano coalizzate contro di me sì!!!! Siete tremende! E io che c'ho pure creduto!"
"Ao! Ma io ti adorooo! Cioè possiamo fare così tutto il giorno!" Dice Giulia subito conquistata da Franci.
"Meno male che vivete in due città diverse!" Dico a bassa voce ma so che mi hanno sentito.
"Ma l'avevo capito che era forte se no mica scappavo per le scale che quasi me le facevo rotolando!!!" Dice i filandosi un pezzo di pane in boccia.
"Veramente sei scappata pure per Gaia!" Le ricordo. In fondo vuole fare quella lucida tra i due ma lei è stata la prima ad essere gelosa e tra l'altro di una persona che non poteva assolutamente interessarmi. Una gelosia assolutamente infondata e irrazionale.
"Beh Giulia non vorrei dire... sarà pure la mia manager ma mettermi allo stesso piano di lipgloss anche no!!!" Francesca parla divertita mentre ruba la crosta dalla fetta di pane che ho preso io.
"Lip che?" Chiede Giulia.
"Lipgloss!!! Si mette sempre quelle robe appiccicose sulle labbra!" E Franci fa una strana smorfia con i suoi labbroni come ad enfatizzare un bacio.
"Ecco ora voi due cercate di non dare soprannomi a tutti che già così è complicato portare il conto!" Cerco di metterle in guardia per preservare la mia salute mentale.
"Ma gliel'hai detto a lipgloss??? Che ora può ufficialmente smettere di rompere i coglioni?"
"Allora vedi che non sono l'unica??? Quella ci provavaaaa e ci prova ancora!!!" Dice Giulia soddisfatta dall'ammissione di Franci.
"Eccome!!! Una volta l'ha riaccompagnato a casa ubriaco marcio. Lui non solo si è scansato, ma le ha anche detto di andarsene a casa... lei non se n'è andata e ha pure continuato a provarci! Tremenda!" Scuote la testa con espressione sconvolta. Non penso riuscirà mai a convivere con questo comportamento per lei fuori dal mondo. È così lontano dal suo modo di vedere l'unione tra due persone che ogni volta che ci pensa ne rimane sempre basita.
"Mi sa che lo sa anche Giulia che non è andata via!" Ammetto tristemente, ripensando al passato.
"Eh io stavo giù! Ho visto che non scendeva e ho pensato che stessero insieme... E sono scappata via!" Lo dice in un soffio, sofferenza nella voce e sguardo cupo di chi sa di aver fatto una scemenza.
"Ah ecco quindi siete proprio fatti l'uno per l'altra! Cioè due geni del crimine!!!" Dice Franci indicandoci ripetutamente.
"Vabbeh scusami ma che avresti fatto tu vedendo che non scendeva???"
"Io come minimo salivo e lei la appiccicavo al muro e a lui due schiaffi!!! Poi vi sareste chiariti e mi avreste risparmiato questi mesi di psicanalisi!!!"
"Ma quando mai sei andata tu in psicanalisi???" Le chiedo. Sempre ad esagerare.
"Infatti l'ho fatta a te!"
Dopo che ordiniamo rimango affascinato nel guardare Francesca e Giulia parlare e conoscersi
"No veramente mi sono trasferita a Milano quasi due anni fa, è stata dura all'inizio. Ma per me fare musica era troppo importante. Poi con la casa discografica ho cominciato a creare i primi rapporti e alcuni di questi da essere semplici rapporti di lavoro sono poi diventati un po' famiglia, come questo cretino qua!" Sempre una buona parola quando parla di me!
"Beh ti capisco! Alla fine a me è successo lo stesso. Quando sei lontano da casa e dagli affetti, il lavoro diventa tutto anche le amicizie e la famiglia te le crei lì. Ti serve per andare avanti. Per sopravvivere..."
"Beh cavolo poi tu così lontana ancora di più. Io alla fine se un giorno sono giù, mi metto in macchina e in due ore sono a casa..."
"Beh quando ero in Australia mi servivano quasi due giorni..."
si confrontano sulle difficoltà e sugli stati d'animo che hanno avuto. Entrambe con le loro fragilità ma la loro tenacia e la loro passione.
"Però cavolo ho visto dei tuoi video o meglio Sangio me li ha mostrati e sei spettacolare! Non avresti potuto fare altro nella vita se non questo!"
"Io di te non ho avuto modo di sentire molto ma quello che hai scritto nel pezzo con Sangio, le tue parole sono stupende. E la tua voce calda ma con una ritmicità quasi contrastanti... Sai vorrei davvero ballare su una tua canzone!" Dice Giulia e la butta lì. E io mi sento fortunato ad. Avere queste due personcine nella mia vita. Mi sento fortunato nel vedere come anche tra loro ci sia quel tipo di rispetto e di comprensione che scaturisce direttamente dall'arte.
"Dobbiamo farlo!"
"Tu hai una canzone che vorresti che io ballassi per te? Che dici?"
"Ne ho diverse che ti proporrei! Ci devo pensare!" Franci ha lo sguardo puntato in alto di chi sta cercando la giusta risposta, la fronte corrucciata di chi, quella risposta, ancora non la ha.
"Dai sì! Pensaci e io intanto ti scopro un po' come artista!"
"Vi volevo ricordare che ci sono anche io a cena con voi!" Mi inserisco nel discorso fingendomi offeso ma in realtà quelli che sta succedendo è quello che io speravo accadesse stasera. Quello che io sapevo sarebbe accaduto.
"Ma dai! È che se non ti lamenti penso che non ci sei! Mi devo abituare alla nuova modalità cucciolo!" Francesca mi fa una carezza sul viso e io le regalo una smorfia arricciando il naso.
"Ma era veramente così lamentoso?" Ora Giulia vuole indagare. È proprio tremenda.
"Lamentoso è un'eufemismo! Ma non voglio imbarazzarlo... Ti racconto due cose quando siamo da sole!"
"Te lo scordi che sarete da sole voi due! Non sono ancora convinto della storia del sogno!"
"Ma sarai cretino???"
Scoppiamo tutti e tre a ridere. Di gusto.
In quel momento vedo Francesca regalarmi uno sguardo. Uno sguardo che fa raramente. Perché lei è così dosa tutto sempre e quando poi fa qualcosa vale il doppio. Mi guarda felice come una mamma guarda suo figlio dopo un successo. Mi guarda con approvazione, per dirmi bravo ce l'hai fatta. Mi guarda con amore per dirmi ti voglio bene. Mi guarda con soddisfazione per dirmi te lo meriti...

IstintoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora