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H23
G: Allora sto video?
S: Appena finito... Sto tornando ora a casa...
G: Cavoli! Durato un sacco!
S: Abbiamo solo fatto le riprese... domani dobbiamo finire!
G: Ma io quando lo vedo???
S: Ma tu non conosci nemmeno la canzone!
G: Infatti! Ormai vengo maltrattata da questa pop star...
S: Ma dai non lamentarti! Venerdì esce tutto! Singolo e Video!
G: Aspetterò trepidante...
S: Tu invece? Quanto c'ha provato il direttore oggi?
G: Ma che dici?! Non ci prova nessuno con me!
S: Non sei cambiata in questo.
G: Scemo che sei!
S: Beh insomma?
G: Insomma che?
S: Non ti ha portato nulla?
G: Beh veramente mi ha fatto trovare un cornettino ai cereali stamattina e mi ha fatto preparare un the...
S: Solo?
G: Beh poi mi ha portata a pranzo in un posto vicino la sede. Avevamo finito puntuali e avevo un'ora di pausa.
S: Visto? Quello ci prova!
G: Ma dai è gentile! Sa che sono nuova e vuole mettermi a mio agio.
S: Non lo sa che c'hai vissuto a Milano?
G: Non lo so! Ma comunque nell'Accademia sono nuova e  diverse persone ancora non le conosco!
S: Se se va beh... Ma quindi stasera non siete usciti più?
G: Beh veramente...
S: Ma dai??? Ma dici sul serio? E quello non ci prova???
G: Mi ha portato a fare un'aperitivo in un locale molto carino.
S: Questo ci prova e mezzo... Poi metti mano a lui che ti vede ballare per una giornata intera... la sera arriverà che avrà bisogno di essere rianimato...
G: Comunque è molto gentile e non supera il limite di confidenza che abbiamo, quindi va bene così. Poi dovresti esser contento...
S: Io contento? E perché mai?
G: Perché qualcuno si preoccupa della mia alimentazione e non devi farlo tu...
S: No guarda che me ne occupo volentieri!
G: Beh l'altra sera non mi sembrava...
S: A me sembrava che l'hamburger fosse di tuo gradimento...
G: Se se... Ma prima hai messo su il broncio!
S: Lo sai che non era perché non mi piace preoccuparmi per te ma proprio perché lo faccio!
G: Spiderman in confronto è un dilettante!!!
S: Non mi sto arrampicando sugli specchi!!!
G: No ma infatti sei diventato così bravo che ci saltelli su!
S: Non ci saltello!!!
G: Sei un canguro! Ecco! Dall'Australia con furore... Ti eri nascosto in valigia eh?
S: Ma che diciiii?
G: Questa settimana arrivano dei miei colleghi da Melbourne e se vuoi posso chiedere loro di portarti un fratellino, una sorellina, un amichetto.
S: Chi arriva dall'Australia?
G: Non so se te li ricordi, devo averti parlato di loro... Elena e Claudio!
S: Sì ricordo.
G: È merito loro se sono tornata in Italia. Hanno scovato loro i provini di questa compagnia dove sto adesso.
S: Anche loro sono stati presi?
G: Sì anche loro, ma avevamo delle differenze nel contratto e io sono riuscita a rientrare in Italia prima...
S: Grande!
G: Stanco?
S: Un po'!
G: Tisana pronta?
S: No ora la preparo...
G: La faccio anche io allora...
S: E tisanina sia...
G: A che ora cominci domani?
S: Eh super presto! Domani dobbiamo chiudere il video. Volevamo far uscire tutto insieme...
G: Che intendo per super presto?
S: Intendo alla 9 in Casa discografica... e come sai devo farmi anche una passeggiata per arrivare...
G: Oh che vuoi da me! Potevi cambiare casa! E comunque non lamentarti perché io ho il treno alle 9,20... Siamo lì!
S: Non vedo l'ora sia tutto finito per scendere, davvero!
Ho bisogno di Roma per staccare! Questa città non mi dà pace!
G: Sì diciamo che è abbastanza frenetica. Per fortuna settimana prossima non devo salire. I ragazzi dell'Accademia hanno uno spettacolo quindi non devo fare lezione...
S: Peccato, pensavo che potevi venire con me...
G: Dove?
S: Sai la notte tra giovedì e venerdì esce il pezzo e in genere nell'attesa organizziamo una cena e ci divertiamo un po' per stemperare l'ansia...
G: Figo! È una cosa che avete iniziato a fare da poco?
S: Sì un annetto...
G: Molto carina come idea...
S: Sì poi qualcuno finisce sempre ubriaco in un angolo, ma a parte questo.. ahahah
G: Che scemi! Vuoi andare a letto?
S: Non lo so.
G: Che significa non lo so?
S: Che sto bene così ma so che è tardi e dovrei dormire.
G: Quindi stai bene?
S: Avevi dubbi?
G: Scemo! Non cambierai mai!
S: Perché dovrei? Sono questo! Lo sai!
G: Hai ragione! Però ora pretendo che tu vada a letto...
S: Forse sì...
G: Quando ci vediamo?
S: Beh, a questo punto non so.
G: Non scendi nemmeno il prossimo weekend?
S: Tu vorresti che io scenda?
G: Beh ma se non puoi...
S: Giulia non ti ho chiesto se posso io, ti ho chiesto cosa vuoi tu... cosa vuoi, Giulia?
G: Non lo so...
S: Allora buonanotte Giulia...

Continuo a fissare il suo messaggio. Non capisco niente. Ho un frullatore in testa. Non so davvero come comportarmi, anche se in realtà so cosa voglio. Ho una situazione in sospeso con Claudio che devo definire appena metterà piede sul suolo italiano. Mi sono bastati pochi giorni con Sangio per rendermi conto che non posso assolutamente iniziare una relazione con lui. Non alla luce dei sentimenti che si sono risvegliati. Potrebbe non essere Sangio l'uomo del mio futuro ma non intendo accontentarmi di qualcosa che non mi faccia provare almeno la metà di ciò che provo con lui.
Mi rendo conto che Sangio riesce a farmi battere ancora il cuore come il primo giorno. La lontananza e il tempo, nulla hanno fatto verso quel sentimento che ho provato a nascondere e sopprimere in tutti i modi. E mi sembra assurdo ammettere di amarlo ancora ma forse è questo. Ok, non so neppure la sua situazione sentimentale quale sia ma sono certa che ieri c'è stato un momento in cui voleva baciarmi. Allora mi dico. Perché non ho il coraggio di riprendermelo? Perché non ho avuto il coraggio di dirgli che sì voglio che lui scenda perché voglio vederlo. Gaia. Francesca. Mille domande a cui non ho una risposta. A cui solo lui può darmi una risposta ma io non ho il coraggio di porgergli quella domanda. Seduta sul mio letto con la tisana in mano fisso il vuoto cercando di ascoltare quello che ho dentro. Prendo il telefono e metto una play list spagnola di quelle che ascoltavo mentre ero in Australia. Per lo più sono canzoni di Rosalia. Mi sollevo dal letto e comincio a ballare cercando di liberare le emozioni che ho dentro. È l'unico modo che conosco in grado di farmi essere sincera nei sentimenti. Mi muovo al ritmo di quella melodia, agito il corpo e lo distendo. E finalmente sento tutto. L'amore, la paura, il non coraggio, la delusione nel non riuscire ad andare avanti, l'attesa trepidante per quello che sarà, la rabbia con me stessa di non riuscire mai a lasciarmi andare alle emozioni. Mi lascio andare a tutto questo senza timori. Quando finisce anche la terza canzone blocco la musica sul telefono, non serve andare avanti. Ora so ciò che sento, ciò che provo, ciò che voglio.
Finisco la tisana e mi metto a letto. In pace col mondo intorno. So cosa devo fare.
Alle 7 una luce filtra dalla finestra. Mi sveglio stranamente riposata e serena. Forse finalmente aver messo ordine tra cuore, testa e tutto il mio inconscio mi ha reso stranamente rilassata. Mi alzo e mi preparo un caffè. Lo bevo accompagnandolo da un biscotto al cioccolato ed entro in doccia. Lascio che il calore dell'acqua riscaldi la mia pelle e bagni i miei capelli. Mi vesto con calma e chiudo lo zaino con dentro il beauty e lascio tutto il resto. Stendo nel bagno i vestiti da danza che ieri sera ho messo in lavatrice in modo da trovare tutto asciutto e pulito per la prossima volta. Lascio anche i vestiti che avevo portato in modo da avere qui qualcosa e non dover sempre partire con mille cose dietro.
Sono le 8,10 e mi guardo intorno. Vedo sul divano il cappellino che mi aveva dato Sangio. Ma vaffambene. Prendo lo zaino e il cappellino ed esco di casa. L'istinto mi guida, e lo lascio fare. Mi governa e sento una trepidazione nel petto.
Quando arrivo davanti a quel portone vengo investita da mille ricordi. Mi impongo di non pensare all'ultima volta che l'ho visto. Penso alla prima. A due diciannovenni che entrano per la prima volta in quel palazzo per vedere se quella casa era assolutamente come dicevano le foto che avevano visto. Ripenso a noi con tutte le nostre valigie e i nostri scatoloni che attraversiamo quel portone. Ripenso alle mattine in cui uscivamo insieme, io sulle sue spalle con le braccia intorno al suo collo. Ripenso alle volte in cui siamo rientrati a notte fonda e lui mi prendeva in braccio baciandomi con passione. Ripenso a quando tornavo anche solo per due giorni mentre ero in tour con le valigie in mano e le labbra incollate. Inspiro e vado avanti. Il portone è aperto e il portiere Tonio come sempre non c'é. Sicuramente sarà stato chiamato da sua moglie per qualche problema dell'ultimo minuto. Entro e prendo l'ascensore. Cerco le differenze anche se non le trovo. Sento il profumo di questo ambiente che per me è stata casa. Tocco le pareti dell'ascensore, lo specchio. Mi ricordo tutti i selfie scemi che ci siamo fatti in questo ascensore, i video mentre lui faceva il cretino respirandomi sul collo o facendomi il solletico. Quando si aprono le porte il cuore mi batte forte. Ho il suo cappellino ancora in mano. Le gambe mi tremano ma sempre guidate da un istinto per me nuovo riescono a condurmi fuori, sul pianerottolo. Suono il campanello mentre mille bollicine mi esplodono nel corpo.
La porta si apre e davanti a me trovo una ragazza. È alta, un po' più di me. Fisico longilineo ma non da sportiva. Capelli ricci sulle spalle. Occhi grandi e dolci. Labbra carnose e sorridenti. Non è quella bellezza da giornale. È quella bellezza che percepisci a pelle, la sento che è bella da come guarda. Indossa una canotta e uno shorts sportivo e tiene in mano una tazzina di caffé.
"Ciao!" Mi dice con un sorriso aperto e sincero.
"Oh scusami non volevo... disturbare!" Balbetto sorpresa di trovare questa ragazza a casa sua. Non so chi sia. Non la conosco. Subito ripenso alla telefonata con quella ragazza, Francesca.
"No figurati! Se cerchi Sangio è sotto la doccia!"
Io vorrei cominciare a scavare un tunnel così profondo in grado di farmi risbucare in Australia. Mannaggia a me e a quando ho deciso di tornare.
"Guarda, volevo solo ridargli il cappello!"
La prima cosa che mi è venuta in mente. Un'ideona insomma!!! Le porgo sto cavolo di cappello come se fosse la patata bollente con cui giocavo da bambina.
"Aspetta, un attimo. Tu devi essere Giulia. Entra pure! Sicuramente vorrà salutarti."
E cavolo mi fa un sorriso incoraggiante, stupendo. È quasi contenta di vedermi. E mi sento male. Anche peggio. Perché sembra una ragazza stupenda, meravigliosa. Perfetta. Mi sento una sciocca ad aver pensato che non fosse finita davvero. Mi sento una baccalà per aver creduto che l'altra sera mi stesse per baciare. Ma io l'ho sentito. Lo so che sarebbe potuto succedere ed inevitabilmente mi sento in colpa con questa ragazza sconosciuta che mi sta invitando ad entrare nel suo mondo.
"Franci, chi è?" Sento la voce di Sangio venire dalla camera da letto. Sentire quel nome mi dà tutte le conferme che aspettavo, che cercavo, che temevo. La guardò ancora. Quegli occhi. Quel sorriso. È proprio quella ragazza che Sangio vorrebbe. La vedo pura e sincera. Senza sovrastrutture. Assolutamente perfetta per lui.
"Ti ringrazio come se avessi accettato, ma rischio di perdere il treno! Ciao" Così dicendo mi precipito per le scale, correndo il più velocemente possibile. Continuo a correre anche uscendo dal portone con gli occhi offuscati da lacrime che speravo di non dover più lasciar andare. Per lui. Per noi. Per un noi che a questo punto davvero non c'è più. Sciocca per averci creduto. Arrivo alla fermata del taxi con il fiatone. Salgo sul primo disponibile e corro in stazione. Stacco il telefono e metto in riproduzione casuale la musica scaricata. Non penso di voler davvero parlare con nessuno. Mi isolo dal resto del mondo cercando di sotterrare ancora una volta quel sentimento che non vuole saperne di abbandonarmi.

***
Dai non arrabbiatevi!!! Mi conoscete!!! Non faccio mai nulla troppo facile!!!😅😅😅

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