Torno a casa dalla serata più incredibile degli ultimi mesi. Ovviamente, entrando nell'appartamento come un elefante in una cristalleria, faccio un baccano terribile. In realtà non sono ubriaco. Non ho bevuto quasi per niente. O forse sono ubriaco di lei. Di nuovo. Dopo tutto questo tempo. Dopo nemmeno un minuto entra Alberto in soggiorno.
"Ma che casino stai combinando?" Mi chiede con voce assonnata.
"Oi! Ciao scusami! Ho svegliato Fra'?"
"No, non preoccuparti! Non c'è, domani mattina presto deve partire per lavoro quindi sta a casa sua..."
"Non fare il cane bastonato! Tra pochi mesi vi sposate e la seguirai come un segugio..."
"Nei viaggi di lavoro comunque non penso di seguirla.." Mi risponde con un ghigno.
"Ecco il Damian indipendente che è in te... cerca solo di non ritrovarti come me!"
In quel momento non so che espressione devo aver fatto perché Alberto si risveglia immediatamente, si siede sullo sgabello della cucina e mi guarda con quegli occhi che da soli mi chiedono di più.
"Mi spieghi come fai?"
"Come faccio a capire che è successo qualcosa?" Mi domanda compiaciuto.
"Ecco! Come fai?"
"Dai muoviti sono le 3 passate, spara!" Giustamente vuole fare il bravo fratellone ma non dimentica che dovrebbe stare nel suo comodo letto.
"Beh sono uscito pensando che avrei trascorso una normale serata con gli altri per il compleanno di Tanc... e invece..."
Mi fermo un attimo perché in realtà non so come proseguire.
Prendo un respiro. Ma lui mi interrompe.
"Questa espressione ha solo un nome..." Mi dice risoluto.
"Ma mi spieghi come fai?" Sono sconvolto! Ma come fa?
"Beh continua!"
"È tornata! È tornata per restare!" Riesco a dire. Anche se ancora non ci credo nemmeno io.
"Ah! E tu?" Ecco la domanda vera.
"E io? Io sono un coglione. Perché non posso reagire così dopo tutto questo tempo e dopo tutto quello che è successo..."
"Sangio, secondo me vi date più colpe del dovuto." Scuote la testa mentre commenta il nostro passato. Commenti che ha sempre fatto tra le righe. Mai chiaramente troppo preoccupato di come potessi reagire.
"Che intendi?"
"Intendo che non è finita perchè avete smesso di amarvi ma perché tutto il resto si è messo di traverso... Compresi voi stessi! Qualunque cosa tu abbia provato oggi, ci sta!"
Io non sono così convinto che lei non abbia smesso di amarmi. Ripenso a lei in braccio a quel Claudio. A lei che ride con lui. A lei che non si è accorta di come dall'altra parte della strada il mio cuore finiva in pezzi. Ma questo Albe non lo sa. Continuo a tenermelo per me.
"Era così bella! Così donna! Era vestita da paura, un top scollatissimo che mi ha completamente fuso il cervello. Jeans bianco super skinny. Non hai idea. Tacco a spillo. E come si muoveva! Cazzo! Meglio ancora di come la ricordavo... se era possibile!" E mentre lo dico mi copro il viso con le mani. "Basta vado a dormire perché meglio che non ci penso..."
Entro in camera e mi butto sotto la doccia nella speranza che l'acqua lavi via i miei pensieri. Ma in realtà nulla riesce ad uscire dalla mia testa. Infilo il bermuda, poi una maglia e mi lancio sul letto con i capelli ancora umidi.
Prendo il telefono. Lo rigiro tra le mani, poi lo poso sul comodino. Spengo la luce. Mi giro dall'altra parte. Chiudo gli occhi. Ma la sua immagine mi si para davanti. Allora mi rigiro verso il comodino. Prendo il telefono. Non so neanche se ha ancora lo stesso numero. Basta. Riposo il telefono sul comodino. Mi giro di nuovo di spalle. Chiudo gli occhi. Poi li riapro. Impossibile. Non riuscirò mai a dormire. Mi rigiro. Riprendo il telefono. Vado nella rubrica. Cerco il suo nome. Fanculo.S: Ehi..
Aspetto un po', neanche tanto in realtà. Dopo 1 minuto...
G: Ehi..
S: Sveglia?
S: Che cretino! Mi sembra ovvio...
G: L'insonnia...
S: Continua a non farti dormire?
G: Sempre... Poi sono arrivata oggi, jet lag... Non ho nemmeno la tisana..
S: Eh senza tisanina... Forse avresti potuto dirmelo... te l'avrei portata...
G: È vero! Avresti potuto portarmela stasera... Sei stato monello!
S: Avrei dovuto sapere del tuo ritorno per portartela... Ma tu non mi hai detto nulla!
G: Ma se non ci sentiamo da mesi... come avrei potuto?
S: Meglio farmi un agguato! Hai ragione, fa molta più scena! Ahahaha!
G: Cretino!
S: Che programma hai per domani?
G: Pensavo di fare un altro agguato in giro per Roma!
S: Scema che sei!
G: Pic nic a Villa Borghese...
S: Villa Borghese, eh? Niente pranzo con i tuoi?
G: Macché mia madre ha sbagliato a prendere il ritorno da Barcellona e tornano domani sera! Che stonata!
S: Ma dai?! Non mi ricorda nessuno!
G: che vuoi dire?
S: Ti sei dimenticata di quando dovevi tornare a Malmö e pensavi di aver preso un biglietto per le 6 del pomeriggio e invece erano le 6 di mattina???
G: Vabbeh! Sono dettagli...
S: Potrei dirne altri...
G: No dai ti prego... Non infierire!
S: Cosa mi dai in cambio?
G: Eh, ma che ne so io??? Tu che vuoi?
S: Ci penso e poi ti dico...
G: Cretino! Quando torni a Milano?
S: Non lo so. Mi fanno sapere domani sera. Ho sicuramente un'intervista venerdì. Ma forse devo fare un altro shooting prima. Tu?
G: Io giovedì sera. Sempre il giovedì... Venerdì tutta la giornata in sala e poi forse anche sabato mattina. Devo capire bene come funziona.
S: Se non ho lo shooting saliamo insieme...
G: Si magari...
S: Ti è venuto un po' di sonno?
G: Poco...
S: Poco che vuol dire sì o che vuol dire no...
G: No..
S: Posso fare qualcosa?
G: Sì e No...
S: ?
G: Potresti ma non puoi...
S: ??? Sei diventata enigmatica?
G: Ho imparato dal migliore...
S: Dove sei? Casa tua?
G: Sì ma non quella che conosci tu... La compagnia me ne ha presa una... Forse per questo che non riesco a dormire..
S: Forse dovresti solo provare a chiudere gli occhi e semplicemente pensare a dove vorresti essere... aspettare che quella tranquillità ti pervada.
S: Dai prova!
G: Provo...
S: Se non mi rispondi più vuol dire che ci sei riuscita..