"Sangio sono le 7,30 dai svegliati!" Lo scuoto dolcemente.
"Nooo! È presto!" Bofonchia nel sonno.
"Monello! Non ci provare!!!"
"Dai vieni qua..." Mi dice tirandomi giù e tenendomi tra le braccia. Scoppio a ridere.
"Mannaggia! Lo sapevo che non mi dovevo fidare di te! Ma ieri me l'hai promesso. Mi hai detto che mi avresti accompagnato uffi!" Continuo a protestare divertita dalle sue coccole.
"Ma mica mi avevi detto che ci dovevamo svegliare all'alba!"
"Va bene! Grazie!" Mi libero dalla sua presa e mi dirigo in bagno.
Quando esco dalla doccia lo trovo in piedi sulla porta del bagno con le braccia conserte, gli occhi mezzi chiusi e i capelli arruffati.
"Non fare l'offesa! Non chiamerai un taxi! Vedi? Sono in piedi!" Ha la voce impastata ma è sempre bello. A torso nudo. Col bermuda a vita troppo bassa. L'espressione compiaciuta di chi ha trascorso un weekend decisamente piacevole. Un sorriso si apre sul mio viso.
"Grazie!" Gli dico avvolgendomi nell'asciugamano mentre mi avvicino a lui.
"Ma io volevo le coccole del buongiorno!" Mi dice con l'espressione di un bimbo a cui hanno appena tolto un giocattolo.
"La mia coccola è stata farti dormire 5 minuti in più! Ora muoviti però!" Gli dico dandogli una schiaffeggi sul sedere.
"Ok, capo!"
"Che programmi hai oggi? Siamo stati presi da altro e non abbiamo proprio parlato!" Gli dico mentre mi infilo un completo sportivo.
"Ho un'intervista in radio ma da remoto e poi devo sentire Fabio per un paio di cose organizzative. Gaia mi manderà la lista degli impegni della settimana e poi dovevo parlare con l'azienda dei traslochi."
"Io finisco alle 7..." Abbozzo. In realtà vorrei vederlo ma ho paura di sembrare appiccicosa.
"Passo a quell'ora o ti serve tempo per la doccia?" Per fortuna ci pensa lui a togliermi ogni dubbio.
"Se andiamo da me anche le 7 vanno bene" Gli dico posandogli un bacio sulla guancia.
"Tu che dici?"
Mi chiede stringendomi allegro. Ormai siamo pronti e perfettamente in orario quindi mi lascio trasportare dal suo abbraccio.
"Beh Elena va via oggi, casa mia è abbastanza vicino alla sede così magari..."
Cerco di arricciargli un ciuffo che però è ancora troppo corto.
"Magari..." Mi chiede di continuare lasciandomi casti e dolci baci lungo la mandibola.
"Magari se ti fermi da me domani non serve che mi accompagni e puoi restare nel letto..."
"Magari ti accompagno lo stesso... ma stanotte visto che siamo soli, posso divertirmi a farti urlare un po'!" Mi dice con faccia maliziosa.
"Cretino che sei! E io ti sto pure a sentire!" Gli dò uno schiaffo sul braccio e gli faccio segno di muoversi.
"Dai andiamo che faccio tardi!"
Scuote la testa e raggiungendomi a bassa voce mi dice piegandosi sul mio orecchio
"Sei tutta rossa! Lo so che ci stai pensando anche tu a quando urlerai..."
Mannaggia a quel monello perché tutto il giorno rimango con la testa sospesa a pensare a quando ci rivedremo. E no, non è normale!"Se riesci a toglierti quell'espressione dalla faccia giuro che fai un favore a te stessa!" Mi dice Elena all'improvviso.
"Che espressione? A me stessa?" Sono così dispersa tra le nuvole che non seguo il suo discorso.
"L'espressione di chi ha fatto più sesso nelle ultime 72 ore che il resto della popolazione negli ultimi 6 mesi e per questo potrei ucciderti!"
Scoppio a ridere mentre la vedo raccogliere le sue cose.
"Vuoi forse dire che non è vero? Odori di sesso da kilometri di distanza!"
"Ok! Potrebbe esserci un po' di verità!" Ammetto m sentendo le mie guance riscaldarsi.
"Un po' di verità??? Considerando quanto sei riservata su queste cose, come minimo stanotte ti sei fatta mettere il ghiaccio tra le gambe!!!"
Scoppio a ridere.
"Non ci credo, l'hai fatto davvero??? La situazione è molto più imbarazzante del previsto! Corro a togliere la mia roba da casa tua! E sappi che non ci metterò piede prima di mai più!!!" E così dicendo tra un sorriso e l'altro scappa via per poi aggiungere sulla porta dello spogliatoio
"Dei suoi amici, ci sono altri con la sua resistenza??? No sai per capire!!!"
Non aspetta nemmeno la mia risposta perché è già andata via.
Quando torno in sala per la sessione pomeridiana la situazione peggiora pure. Non solo io sono con la testa altrove ma devo anche preparare un passo a due con Claudio. Non sappiamo ancora se saremo in coppia nello spettacolo finale ma visto che siamo ancora in montaggio e non abbiamo ancora dei ruoli ben definiti mi ha chiesto di provare insieme e non mi sembrava carino dire di no. Per fortuna non c'è una storia particolarmente romantica dietro questo pezzo ma ciò nonostante non mi sento a mio agio nel ballare con lui. Se poi ci mettiamo il pensiero fisso che ho da inizio giornata... Posso tranquillamente ammettere che il risultato finale ha un non so che di drammatico. Drammatico per la mia danza che non è assolutamente abituata a livelli così infimi.
Quando la sessione finalmente finisce sono davvero distrutta. Fisicamente e psicologicamente.
Fisicamente perché il poco sonno del weekend si fa sentire a fine giornata. Psicologicamente perché non sono abituata a ballare così, con la testa altrove e l'imbarazzo di un rapporto che porta con sé della delusione... È vero che l'altro giorno è stato tanto carino Claudio ma oggi guardandolo negli occhi vedevo tutta la delusione nei suoi occhi.
Raccolgo velocemente la mia roba dallo spogliatoio per correre fuori. Sono nervosa e ho bisogno di andare a casa. Ho appena aperto il portone e sono per metà uscita quando sento la voce di Claudio chiamarmi.
"Giulia, aspetta!"
Mi volto verso di lui e lo vedo che si affretta per raggiungermi.
"Ehi dimmi! Che succede?"
Ormai sono fuori dalla struttura e lui mi si piazza davanti visibilmente agitato.
"Giù, oggi non è andata bene! E ti ho visto che avevi la testa altrove! Non so cosa sia successo ma magari non so..." Vedo i suoi occhi illuminarsi. Non so a cosa stia pensando è davvero non so come dirgli la verità. Non so nemmeno se è il caso di dirgliela così su due piedi.
"No Claudio, non preoccuparti. Oggi era solo una giornata no!" È la prima cosa che mi viene in mente. Mi dispiace troppo spiattellargli la verità in faccia: sono tornata con il mio ex che ho sempre amato, ho trascorso il weekend sessualmente più appagante di sempre, non sono riuscita a pensare ad altro da stamattina e mentre ballavo con te e sentivo le tue mani su di me non mi sentivo serena.
No! Non posso! Ma evidentemente qualcuno non è d'accordo con me. Sento una mano sulla vita e mi sento tirare verso un corpo a me molto più che familiare.
"Ehi piccola! Come va?"
Sangio con il suo sorriso sornione non è proprio riuscito a trattenersi.
"Ehi sei già qui!" Gli domando non sapendo che dire. Sono visibilmente imbarazzata. Volevo essere un po' più discreta con lui. Mannaggia a lui.
"Avevi detto le 7! Tu devi essere Claudio! Giuli mi ha parlato di te, sono Sangio!" Gli dice sorridendogli.
"Sì Claudio piacere mio!" Gli risponde stringendogli la mano che gli aveva porto.
"Ok! Volevo solo sapere se era tutto ok! Ci vediamo domani! Buona serata!" E senza degnarmi di uno sguardo va via.
Mi volto con occhi furiosi verso quello che dovrebbe essere il mio ragazzo.
"Cosa è stato questo?"
"Niente! Mi avevi detto di venirti a prendere alle 7 e sono venuto alle 7!" Sguardo innocente.
"Giovanni Pietro! Non ci provare!" Gli punto un dito contro allontanandomi appena dalla sua stretta.
"Se mi chiami col mio vero nome vuol dire che ho fatto qualcosa di male!"
Inarco un sopracciglio.
"Oh ma che ho fatto?" Domanda ancora con quel viso da Santo che sa fare benissimo. Come se lui non avesse mai fatto nulla.
"Pensi di non aver fatto niente di male?"
"No! Non ho fatto niente di male!"
Mi risponde con una convinzione che mi mette ancora più rabbia. Mi allontano incentrandolo con lo sguardo e comincio a camminare a passo svelto verso casa mia.
"Oh ma che ho fatto si può sapere??? Ma guarda questa! Si può sapere che c'è???" Mi chiede quasi rincorrendomi.
"Ma da quando sei diventato l'uomo di Neanderthal? Si può sapere??? Ma cosa ti è saltato in mente! Mostrarmi come un trofeo al ragazzo che sai benissimo ha appena avuto da me una maxi delusione. Eh?" Comincio a parlare a raffica.
"Ma che trofeo e trofeo! Mi sono solo avvicinato a te perché ti avevo vista uscire? Che dovevo fare rimanere fermo come un cretino?"
"...Piccola...?" Gli ricordo come mi ha chiamato.
"Beh e come ti dovevo chiamare? Stronza??? Mica ti ho detto amore!!! C'ho pure pensato ma non mi sembrava carino infierire!" Pensa te c'ha pure pensato. Quasi quasi lo ringrazio!
"Ma dai??? L'uomo di Neanderthal c'ha pensato!!!! Hai marcato il territorio!"
"Embè? Ma non l'ho fatto con cattiveria! Sono stato gentile e simpatico!" Simpatico come un calcio nel sedere e tanti saluti.
"Ah ma proprio oggi??? Come se non fosse abbastanza già la giornata di oggi!" Mi fermo per urlargli contro e poi ricominciare a camminare veloce.
"Hai visto che c'è dell'altro!!! Non poteva essere colpa mia!!!"
Mi blocco di nuovo voltandomi verso di lui.
"E il problema è che anche il resto è colpa tua!" Gli dico infilandogli un dito puntato nel petto.
"Ma che altro ho fatto???" Ricomincia a seguirmi. "Giulia ti prego rallenta! Ho detto che ho il personal trainer ma sono ancora asmatico!"
"Rallenta??? Perché i miei pensieri hanno rallentato oggi mentre ero in sala a lavorare??? No! Te lo dico io non hanno rallentato! Nemmeno un secondo! Anche se cercavo di impormelo!!!" Gli urlo in faccia ricominciando poi a camminare ancora più veloce.
"Ma che pensieri hai fatto??? Che cosa c'entro io???" Continua ad arrancare dietro di me.
"Mannaggia che nervi! Non te lo voglio dire a cosa ho pensato tutto il giorno!!! Uffa!" Non gli darò questa soddisfazione.
"Non ci credo che non siamo tornati insieme da nemmeno tre giorni e stiamo litigando per qualcosa che sicuramente non ho fatto o ho fatto nella tua testa! Mi stai facendo fare una specie di maratona! Non so se ridere o preoccuparmi! È assurdo!!!" Comincia praticamente a parlare da solo.
"No! Caro, è assurdo quello che è successo a me oggi!" Gli dico fermandomi in mezzo alla strada a pochi passi dal mio portone. Spintonandolo appena con le dita contro la sua spalla.
"Ma che ti è successo??? Dimmelo!"
"Ah vuoi saperlo??? Bene te lo dico!"
Incrocio le braccia. E lo guardo di sottecchi.
"Beh!" Mi guarda in attesa.
"Ho pensato tutto il giorno..." mi guardò intorno e vedo che c'è troppa gente quindi concludo la frase abbassando drasticamente il tono di voce...
"Eh? Non ho capito niente! Senza la voce, cavolo!"
"Ho pensato tutto il giorno a ..." c'è ancora troppa gente in giro e finisco la frase abbassando di nuovo la voce anche se meno di prima.
"Giulia se non parli non capisco!!! A che hai pensato tutto il giorno?"
Mi chiede un po' stizzito!
"A te! Mannaggia! A te che mi fai urlare!!! Ed è colpa tua e di quello che mi hai detto stamattina!"
In quel momento mi rendo conto di aver gridato troppo e che alcune persone si sono votate verso di me per guardarmi con occhi allucinati.
Sangio scoppia a ridere e io comincio a colpirlo.
"Questo è perché oggi ho ballato malissimo... e questo è perché ora mi hai fatto fare una figuraccia!" Lui continua a ridere come un pazzo provando a difendersi dai miei colpi. Improvvisamente lui smette di ridere. E mi guarda come se fossi la cosa più preziosa al mondo, il mio cuore si scioglie.
"Posso avere un..."
Non lo faccio nemmeno finire di parlare, lo bacio con passione lasciandolo interdetto. Risponde al mio bacio sollevandomi di peso e portandomi verso casa.