Tu significhi per me più di qualunque altra cosa al mondo.«Questo libro è pieno di note scritte a mano.» mi disse Dalila, la mattina dopo. In una delle nostre serate, le dissi quanto sia importante per me annotare tutto nei minimi particolari, ogni singolo libro che leggevo. C'era però un particolare che amavo, e che Dalila aveva notato.
Parlava di un ragazzo. Sin da piccolo voleva fare lo scrittore. Ma c'era un problema, non aveva le basi per farlo. Così chiese aiuto, iniziò a leggere, leggere, leggere, senza fermarsi. Imparò così tanto in così poco tempo, che iniziò a comporre le prime frasi, versi, pagine di diario. Fino a quando, non scrisse un vero e proprio libro. Era così emozionato che disse di volerlo pubblicarlo il primo possibile. Voleva far sapere al mondo ciò che scriveva, ciò che provava a farlo, i suoi pensieri. Così scrisse, scrisse, scrisse, fino allo sfinimento, ma non furono mai pubblicato, né il suo libro né altre delle sue opere. Morì in un incidente dopo tre anni che aveva iniziato a scrivere. I genitori erano in disaccordo con la sua passione. Fin quando, non trovarono i suoi scritti. Stupiti dalla sua bravura e dalla passione e mortificati per non aver supportato il figlio, pubblicarono tutte le sue opere da quelle più piccole ai libri. Il fantasma del ragazzo si presentò alla prima del suo primo libro, poi alla seconda e alla terza. Ogni anno nel giorno delle pubblicazioni, andava nella sua camera e faceva cadere sul pavimento un foglio su scritto una frase, per ringraziare i suoi genitori per quello che avevano fatto.
Non era solito regalare libri, per Dalila, ma quella volta dopo aver ascoltato la trama del libro che tanto amavo, mi regalò un libro. Ma non un libro qualsiasi. Il suo libro. Il libro che ama più degli altri, forse è anche un po' scontato, ma non per lei. Romeo e Giulietta. Con tutte le sue note e frasi preferite all'interno. Regalare una delle sue opere preferite non era per niente scontato. O se lo era, una cosa scontata può diventare il gesto più importante di qualunque altra cosa.
«Questo è per te.» mi disse porgendomi il libro.
Non c'erano parole per descrivere quanto fossi felice in quel momento. Il buongiorno si vedeva dal mattino no?
«Che ne dici se ti porto in un posto?» si alzò di scatto Dalila.
«Sarebbe?»
«È una sorpresa»
«Mi fido.» con anche la benda sugli occhi sentivo il vento che mi muovevano i capelli, eravamo all'esterno. Stavamo salendo delle scale. Poi ci fermammo.
«Ora puoi toglierti la benda, ma non ti muovere, dalla tua posizione.» annuii e feci quello che mi disse. Era davanti a me, che tremava, aveva lo sguardo terrorizzato ma entusiasta, aveva paura dell'altezza. Eravamo sul tetto della serra, nel nostro giardino, e si poteva vedere il chiaro di luna.
«My lady, guardami.» alzò lentamente il viso e mi fissò negli occhi. I raggi del sole si riflettevano nelle sue scure pupille, il tremolio delle paure si confondeva con quello del freddo che si proiettava quella notte. Non esitai nemmeno un secondo e la baciai. Mi portò per qualche secondo nella nostra Neverland, senza che se ne accorgesse.
Riaprimmo gli occhi, ancora immerse nella nostra isola.
«Gli occhi non ingannano mai.»
«A sì?»
«Si e mi sbaglio difficilmente quando si tratta del tuo sguardo my lord.»
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Neverland
RomancePer gli amanti di "come anima mai" vi ripropongo un genere simile al femminile. Trama Una storia d'amore tra due ragazze di Londra di alto rango, che cercano di costruire la propria storia. Amara la prima protagonista, donna con carattere a tratti...