Capitolo 34

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3 febbraio 1910
Caro Benny,
Già, è toccata anche a te una piccola lettera. Una lettera che volevo che leggessi nel nostro posto. So che sei lì seduto sul prato bagnato dalle gocce d'acqua della pioggia, sotto l'albero con le foglie rosa e affianco a te c'è il nostro libro, la nostra isola. Se stai leggendo queste parole vuol dire che avrai compiuto undici anni e io ormai ne avrò ventiquattro.

3 febbraio 1911
Caro Benny,
Ti scrivo per ricordati signorino di credere sempre nelle fiabe. Scrivi la tua fiaba, e non badare chi dice che non esiste la fantasia, che non esiste la propria fiaba, con la propria isola. Credi, credi e credi ancora.

3 febbraio 1912
Caro Benny
Benny, mi sono appena laureata, e abbiamo appena finito il famoso addestramento. Non ci vedremo per un bel po' di tempo e non ho ricevuto nessuna notizia dalle ultime due lettere, ma sappi che ti auguro tutto il bene di questo mondo. Non dimenticare la nostra Neverland piccolino.

3 febbraio 1913
Caro Benny,
questa sarà l'ultima lettera. In questo momento sono in Scozia, a fianco a me c'è Dalila, ti saluta sai. Mi raccomando prenditi cura tu della mamma, della nonna e di quello stupido di John.
Sapevo che sarebbe arrivato questo giorno, il giorno in cui dovevo partire per questa missione. Tra un anno combatteremo. Sii l'uomo che ho sempre creduto di avere accanto. Ti aspetto per concludere la nostra amata storia. Sento le tue di lacrime in questo momento. Sii forte. Vivi. E fa ciò che hai sempre voluto fare. Esplora, viaggia e diventa il pianista che hai sempre voluto essere.
Ah Benny un'ultima cosa,
Come stai fratellino mio.
           Dal tuo amato uncino.

3 febbraio 1914
Cara Amara,
Ciao sono io, Benny.
Ho compiuto 15 anni sai. Sono un uomo. Almeno così mi dicono le amiche di nostra madre.
Forse mi recluteranno nell'esercito, come hanno fatto con John. Tranquilla è sano e salvo a casa.
Non voglio combattere, non sarà come capitan uncino. Sono nemici veri. Ho paura. E non so cosa fare.

3 febbraio 1918
Cara Amara,
Ciao sono sempre io Benny, ho 19 anni ora e credimi non so più che fare.
Dimmi sorellona, cosa devo fare. Come faccio per proteggere la mamma, e come faccio a superare la morte di nonna se tu non ci sei. Non te ne dovevi andare. Non dovevi abbandonarmi, avevi promesso di finire di leggere la nostra storia.
Voglio parlarti, voglio restare accanto a te.
Perché sei partita senza di me per l'isola che non c'è. Così non è giusto. E Dalila? Dov'è? l'hai lasciata sola. Vi amavate. Perché non sei rimasta ancora un po'. Ho accanto a me tutte le tue lettere, tutti i tuoi libri pubblicati grazie a Dalila. Tutte le tue bozze. Sono stupende. Tu eri e sarai sempre la mia scrittrice preferita. Non dimenticarlo mai.
CAPITO, NON DIMENTICARE CHE CI SONO, CI SARÒ SEMPRE.
un'ultima cosa, sorellona come stai?
Dimmi che stai bene.
           Dal tuo amato Peter

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