Capitolo 24- Confessioni e problemi di geometria

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《È una cosa ridicola!》
La giornata inizia proprio bene, direi.

《Che cosa è ridicolo, August?》
《Regina pensa che dovrei dire a Ruby che mi piace. Non ti pare assurdo?》
《Emma,》 Interviene Regina 《non so te, ma io ho notato certi sguardi da parte sua, l'altro giorno, che secondo me vogliono dire qualcosa.》
《Regina, tu sei la stessa che era convinta, a otto anni, che la tua camera fosse infestata da un fantasma.》

Lei alza gli occhi al cielo. 《Ancora con questa storia?》 Chiede esasperata. 《Sentivo le finestre aprirsi, mi sono spaventata.》
《Si, in effetti tutti si spaventerebbero per la corrente.》 Ribatte August. Regina gli lancia un'cchiataccia, poi si rivolge di nuovo a me:《Comunque, non è questo il punto. Tu credi che August abbia qualche possibilità con tua cugina?》
Sospiro. 《Sinceramente non lo so,》 Dico 《Ruby non mi parla quasi mai di queste cose.》

《Non importa,》 Interviene il mio amico 《tanto è sicuramente una semplice cotta passeggera. Sono sicuro che passerà presto.》
《August, ti piace dall'inizio della scuola. Ovvero settembre. Siamo quasi a marzo.》
Regina ride e sembra già pronta a prenderlo in giro, ma la precedo:《Tu taci, altrimenti dico a Robin la storia dei fantasmi.》

💫💫💫

Continuo a fissare l'esercizio sulla lavagna con il gessetto a mezz'aria, come un'idiota.

Ah, geometria. La odio.

La professoressa tira un finto colpo di tosse, come per dirmi di muovermi. Come se questo potesse aiutarmi a capire cosa fare.

E la verifica è tra una settimana, bene.

Bussano alla porta.
《Grazie a Dio》 Sussurro, mentre la porta si apre e Killian fa il suo ingresso in tutta la sua bellezza.
Mi guarda e io sorrido. È davvero bello; non mi ci ero mai soffermata più di tanto.

Oh santo cielo, è la geometria che mi fa questo effetto?

Dopo uno sguardo veloce si rivolge alla professoressa, che lo precede:《I materiali per l'esame, vero?》
《Esattamente.》 Sorride.
Dio, sorridi più spesso.

Mentre mi chiedo cosa diamine mi prenda, la professoressa gli dice che, di nuovo, i materiali sono in aula professori. Si avvia verso la porta e, prima di uscire, mi guarda:《Tu continua.》

Ma continuare cosa? Non stavo facendo nulla, a parte disperarmi.

Guardo Killian, mentre tutta la classe si mette a chiacchierare facendo un gran baccano. Lui sta guardando l'esercizio.
《È semplicissimo, davvero non riesci a farlo?》
《Non tutti nascono matematici.》 Gli dico ridacchiando.

Lui mi guarda e, dopo un ghigno, mi strappa di mano il gessetto e si mette a fare l'esercizio.
《Ehi! Devo farlo io!》
《Stai calma, dopo te lo spiego.》
《Ma io...》 Oh, ma chi voglio prendere in giro? Tanto non ci sarei mai riuscita.
Sbuffo e mi appoggio alla cattedra, aspettando che finisca.

Non lo avevo mai visto così concentrato e, per la terza volta, mi ritrovo a pensare a quanto sia bello questo ragazzo.
Smettila Emma, smettila.

Dopo qualche istante smette di scrivere e, continuando a guardare la lavagna, mi fa cenno di avvicinarmi.
《Hai capito quello che ho fatto?》 Mi chiede indicando la lavagna.
Ma è stupido? 《Se avessi capito quello che hai fatto, lo avrei già fatto io.》

Lui ridacchia e inizia a spiegarmi. Mentre cerco di capire cosa sta dicendo, all'improvviso mi cinge la vita con un braccio, facendomi perdere un battito.

Killian Jones, vuoi forse uccidermi?

《...E questo è tutto. Ora hai capito?》
Mi limito a boccheggiare come una cretina.
《Okay, suppongo di no.》
Prova a rispiegarmelo con termini più semplici e devo richiamare tutta la forza dei miei neuroni per concentrarmi.
Quando ha finito mi guarda. 《Ora hai capito?》
Annuisco solamente, sapendo che tra due minuti mi sarò già dimenticata come si fa.

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