Capitolo 30- Una giornata storta

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Killian's pov

Lunedì. E ho detto tutto.
Il lunedì è la definizione stessa di una brutta giornata.
L'unico lato positivo è che a scuola vedrò Emma.

Diamine, sono proprio andato; dire certe cose non è da me.

Trovo le forze -non so dove- per alzarmi dal letto e mi preparo velocemente. Una volta pronto mi dirigo in cucina per fare la mia solita colazione, ovvero un caffè e una mela.

Appena entro in cucina trovo i miei seduti al tavolo che guardano qualcosa sul computer, mentre discutono sottovoce. Appena si accorgono di me mi sorridono e mi salutano.

《Dormito bene?》 Chiede mia madre. Annuisco solamente mentre mi dirigo verso la macchinetta per il caffè. Una volta riempita la tazzina fino all'orlo e aggiunto lo zucchero, mi volto e mi avvicino al tavolo per prendere una mela, e noto che i miei sono di nuovo concentrati sul computer.

《Cosa guardate?》
Alla mia domanda li vedo irrigidirsi leggermente. Si scambiano una breve occhiata prima di rispondermi:《Niente di importante.》

Faccio spallucce, poco interessato, e finisco la mia colazione. Dopodichè vado a lavarmi i denti, poi prendo lo zaino e sono pronto.
Mentre passo dal salotto diretto verso la porta d'ingresso, un biglietto da visita sul tavolino attira la mia attenzione. Lo afferro e scopro che appartiene a un agente immobiliare.

Aggrotto la fronte: perchè i miei dovrebbero volersi trasferire? Cos'ha di male casa nostra?

Controllo l'ora e mi accorgo che si sta facendo tardi, così ripongo il biglietto sul tavolino e, dopo un veloce saluto ai miei, mi affretto ad uscire.

Avendo un passo veloce, in pochi minuti sono a scuola. Entro nell'edificio cercando i miei amici, ma al loro posto trovo Emma, alle macchinette come al solito.

Appena mi vede sorride e mi viene incontro.
《Ciao! Come va?》
Alzo le spalle. 《Bene, credo.》
Aggrotta la fronte. 《Come mai "credi"?》
《È che ho trovato a casa un biglietto da visita di un agente immobiliare. Io non voglio trasferirmi, mi piace casa mia.》

《Ma con te ne hanno parlato?》 Mi chiede.
《No, al momento no.》
《Allora non saltare a conclusioni affrettate, magari qualcuno gli ha offerto quel biglietto e loro lo hanno preso per educazione.》
《Spero sia così.》 Rispondo solamente.

《Permesso.》 Dice una voce dietro di me, e subito dopo sento qualcuno darmi una spallata.
Guardo in cagnesco Neal. 《Fallo un'altra volta e ti butto a terra.》
Non mi risponde e se ne va.

Emma, che ha assistito alla scena, scuote la testa. 《Che gran maleducato.》
《Disse quella che ci stava insieme.》 Dico ridacchiando.
《Ti prego, non me lo ricordare!》 Risponde imitandomi.

La campanella suona.
《Corro che ho una verifica.》 Esclama Emma prima di salutarmi con un bacio e affrettarsi verso la sua classe.

Sto per andare anch'io ma mi avvorgo di Neal, in fondo al corridoio, che mi fissa.
Oh, ma che vuole questo ora?
Preferivo quando mi ignorava.

Gli mimo con le labbra un:《Vuoi una foto?》, per poi girarmi e andare in aula.

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Emma's pov

Appena entro in aula la prima cosa che vedo -dopo aver notato con piacere che la prof non è ancora arrivata- è il mio posto occupato da August, intento a parlare con Penny.

Faccio scorrere lo sguardo fino a Regina, seduta al suo banco a ripassare per l'imminente verifica di letteratura.
Mi avvicino a lei. 《C'è stato un altro cambio di posti?》
La mia amica alza lo sguardo e finalmente mi nota. 《Potresti degnarti di rispondere ai messaggi? Credevo che non ci fossi.》 Esclama, ignorando completamente la mia domanda.

L'essenziale è invisibile agli occhi ~Capitan Swan~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora