"Nell'arco della mia adolescenza, quella passata con Type, ho invidiato gli altri. Li invidiavo perché le loro relazioni sembravano felici, invidiavo quelle ragazze forti, altrettanto i ragazzi. Mi ricordavano quanto fossi debole, quanto mi umiliavo e la mia mancanza di coraggio nel prendermela con me stessa. Mi era più facile incolpare il mondo, la gente. È sempre così vero? Puntare il dito è più comodo? Nel mio caso lo è stato. Mascherava la mia incapacità di aiutarmi, la mia mancanza di carattere. Mascherava la mia più totale insicurezza, la mia frustrazione assassina. Dopo, tutto è cambiato. Ho sentito ripristinare la mia anima, ogni pezzo stava tornando al suo posto e la mia mente era più serena. In quel momento, così spensierato e felice, non ce l'avevo più con il mondo, anzi, quasi lo apprezzavo appieno. E a quel punto ho scoperto la mia forza. Vedere e percepire le cose da un'altra angolazione è stata la cura. Canalizzare in un altro modo i cattivi sentimenti mi ha aiutata a non impazzire. Mi stavo annientanto, ma per fortuna il mio alter ego mi ha tirata per i capelli e mi ha salvata. Ora sono qui, temeraria e libera, e non ho più intenzione di avere paura, specialmente di me stessa".
Jade passeggiava in spiaggia inondata dal tramonto focoso del sole. Era Marzo, eppure le piaceva andare al mare fuori stagione. Perché alla fine ogni cosa era fuori stagione come la vita, inaspettata e violenta in ogni aspetto. Il vento scorreva tra i capelli scompigliandoli un po', ma lei era comunque bellissima nella sua nuova forma. Senza trucco assomigliava ad una bambina, limpida e tenera, assorta nei più intimi pensieri. Pensò pure a Leo, al suo desiderio di provare a conquistarlo, fantasticava sulla migliore delle ipotesi. E mentre si perdeva nel naufragio dei pensieri, la suoneria del cellulare la riportò sulla terra. "Ah già, sono in spiaggia... Sta suonando il cellulare. Dovrei rispondere".
«Sì?»
«Jade, sono Marco il fratello di Lia. Ho pensato di farmi dare il numero da mia sorella per poterti sentire qualche volta. Spero non ti abbia infastidita questo gesto»
«Tranquillo, mi fa solo piacere. È apprezzabile qualcuno che ci tiene a sapere come stai qualche volta, quindi no, non sono infastidita. Piuttosto tu come stai?»
«É un sollievo sentirlo...ecco io sto bene, a scuola tutto bene, do il massimo ma vorrei lasciare tutto e mettermi subito a lavorare. È così noiosa la scuola! Anzi, sai che ti dico: non vedo l'ora di ritornare in Thailandia. Lia mi ha detto che ci sono posti bellissimi e spiagge mozzafiato, e non solo, vorrei davvero passare del tempo con tutti voi»
«Calma calma piccolino! Sei così entusiasta, pazienta ancora un po' e vedrai che presto l'estate arriverà! Spero solo che tu e Leo non litighiate, sarebbe snervante». Lo disse con un'aria divertita.
«Già Leo...».
Alcuni secondi di silenzio si sovrapposero tra i due.
«Pronto Marco?!»
«É stato bello sentirti, adesso devo proprio andare. Ci si sente»
«Mmh, ci si sente».
"Cosa gli è preso?... Ma... Ha parlato thailandese. È stato bravissimo, non mi ero accorta nemmeno della pronuncia straniera".
La ragazza trovò strano il fatto che Marco avesse imparato il thailandese, non ne capiva il motivo, perciò si aggrappò all'unica spiegazione logica: doveva trascorrere tre mesi qui in Thailandia, dunque era conveniente imparare la lingua. Quella telefonata, seppure strana, le aveva riempito il cuore. Nonostante l'età, quel ragazzino era più maturo dei suoi anni. Sarebbe nata una splendida amicizia.
Tornata a casa, continuò con i suoi esercizi e stanca, crollò sul letto. "Buonanotte mondo".
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Una ragazza a Phuket
RomanceDa sempre il viaggio è stato metafora di un percorso che ha portato l'uomo alla rivelazione di una verità stravolgente. Lia capirà il senso della vita?