Il telefono aveva smesso di squillare. Doveva continuare per la sua strada, senza distrazioni. Aveva una carriera universitaria da mandare avanti e la propria realizzazione personale. "Non richiamare, ti supplico". E quasi come un ordine, l'aggeggio smise di strillare. Leggere quel nome sul display era un colpo al cuore, non riusciva a sopportarlo.
Dopo la loro rottura Korn era sempre più assente, non splendeva più nella sua purezza,adesso, emanava un'aura grigia e inquinata. Stava solamente sprofondando nel dolore assaporandolo, se lo gustava con lussuria. Era così lui, aveva solo bisogno di tempo e amici veri, qualche distrazione di tanto in tanto e cibo, molto. Secondo alcune antiche leggende, o credenze, il cibo aveva il potere di risollevare l'animo, soprattutto se ben scelto e consumato. "Il cibo è la manna di Dio", così lo definirebbe Korn, "in grado di curare e soddisfare".
Il telefono squillò di nuovo, ma stavolta non era Tharn. Tempo fa aveva sostenuto un colloquio in una delle migliori biblioteche della zona: voleva lavorare con i suoi amati libri. E in quel preciso momento, un lavoro, era proprio quello che gli serviva.
«Pronto»
«Sawadee krap, parlo con il signor Korn Thongkham?»
«Sì»
«Volevo informarla che il suo colloquio ha convinto i proprietari della biblioteca, inizierà il mese di prova da domani»
«É un piacere! La ringrazio, buona serata».
Era così contento, finalmente una ventata d'aria fresca.
Il mero sogno di cui si cibava era di certo l'unica salvezza. "Perdersi di tanto in tanto nelle parole, avere a che fare con i più grandi scrittori di tutti i tempi. È forse così strano dilettarsi di sole parole?
Eppure, sono le uniche capaci di proferire vitalità e forma al subbuglio di pensieri e sentimenti, che ci angosciano e si dimenano nelle gabbie della mente. Le uniche, in grado, di porre sollievo ad un animo confuso e disperso, indicando la via per la propria verità".
Così era il mondo del piccolo Korn, semplice ed essenziale, ma mai banale. Un mondo che risultava difficile a Tharn, che invece emergeva da acque complesse e insipide. Era dunque questo il loro destino, incontrarsi e non potersi tenere? Due poli che si respingono: gli stessi, ma con profonde differenze interiori. Sono i diametralmente opposti che si attraggono, perché alla fine sono più simili di quel che si pensa.
Ma il ragazzo sapeva che la voracità dell'amore non si sarebbe dissolta così facilmente, con rassegnazione. Tharn era L'Amore e non Un Amore, della sua vita... Questa era l'unica certezza.
Passarono alcuni giorni dall'inizio del suo lavoro, e lui diventava sempre più sereno e solare. Andava lì sempre armato di buonumore e voglia di imparare. Aveva anche fatto amicizia, si chiamava Mew. Era poco più grande di lui, molto bello e alto, la carnagione chiara e i capelli corvini. E forse, Korn, sospettava una mescolanza d'origine: di certo lo stampo thailandese era evidente, ma non del tutto accentuato. Era curioso ma incapace di chiedere per buon senso, e allora si limitava ad osservarlo con uno sguardo che parlava.
«Devi dirmi qualcosa?»
«N-no, scusa non volevo essere ineducato »
«Non ho pensato che lo fossi, semplicemente sento che vuoi dirmi qualcosa»
«In effetti P'Mew, una cosa ci sarebbe»
«Immaginavo, dimmi pure»
«Non sei del tutto thailandese vero?»
«Vero, sono per metà thailandese da parte di mamma, e per metà francese, da parte di padre. Ma ho sempre vissuto qui, raramente andiamo in Francia. Volevi chiedermi solo questo?»
«Sì»
Mew sorrise in maniera benevola e le accarezzò la testa.
«Che tipo strano! Mi piaci Nong»
«Non credo di essere strano, se così fosse mi dispiace!»
«Perché ti stai scusando? Strano non significa sbagliato. È solo strano che quello sguardo così intenso fosse riservato ad una domanda così semplice. Forse non è il risultato di una sola domanda»
«Sono molto espressivo, delle volte sembro ingigantire le situazioni»
«Almeno potrò percepire ciò che provi dal tuo viso»
«Corretto»
Parlarono un altro po' e poi chiusero insieme la biblioteca. E poiché era già sera decisero di sostare in un ristorante ed ordinare qualcosa. Korn era così allegro che guardarlo sorridere ti riempiva il cuore. Si divertì molto quella sera, e capì che in Mew avrebbe trovato un grande amico.
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Una ragazza a Phuket
RomanceDa sempre il viaggio è stato metafora di un percorso che ha portato l'uomo alla rivelazione di una verità stravolgente. Lia capirà il senso della vita?