Capitolo16: Notte di faville

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"My self, I'm centered in
There's nothing else, there's never been
And I dream, to be left alone
With the sadness, the madness of my own
Look deep, into my soul
It's black as coal, like a bullet hole
Fear not, get off your knees
There's no defense, you'll do what I please, oh!..."
Il brano dei Megadeth rimbombava nelle orecchie di Lia iniettando adrenalina. Adorava quella canzone, e a parte il veleno dello scorpione, si rispecchiava molto in quelle parole. E mentre camminava, una mano sfilò gli auricolari dalle sue orecchie, facendola spaventare.
«Calma calma piccoletta! Sono io, ti ricordi di me?»
«Khrū Fiat!»
«Come stai Lia?»
«Tutto bene P', lei invece?»
«Ho finalmente ottenuto un posto di lavoro qui in Thailandia, perciò per un po' di tempo l'Italia farà a meno di un insegnante di thailandese»
«Sono davvero contenta che sia finalmente riuscito a tornare in patria!»
«Tu invece che ci fai qui?»
«Domanda errata Insegnante! Ricorderà di certo il mio sogno»
«Hai sempre desiderato vivere in Thailandia, ricordo. Sono solo sorpreso che ti sia trasferita così presto, ricordo anche che avresti voluto laurearti e successivamente lavorare in questo posto»
«Un leggero cambio di programma, avevo davvero bisogno di un cambiamento. Avevo bisogno di allontanarmi da alcune situazioni»
«Queste "situazioni" portano il nome Davide?»
«Già»
«Non ti chiederò perché, conoscendoti un motivo ci sarà sicuramente»
«Piuttosto, cosa ci fa da queste parti?»
«Un mio caro amico ha da poco aperto un pub e mi ha chiesto di aiutarlo con la preparazione dell'inaugurazione di stasera. Anzi adesso vado, altrimenti rischio di essere sgridato per inefficienza»
«Ma certamente, mi scuso se l'ho intrattenuta, buona serata»
«Magari ci si vede in giro piccoletta? Buona serata anche a te. Fa' attenzione per strada».
E così dicendo, corse via con un sorriso stampato sul volto.
P'Fiat era una persona estremamente gentile e a modo, solare, sorridente e disponibile ad aiutare il prossimo. Il classico bravo ragazzo di cui puoi fidarti senza troppi problemi. Era entrato nelle simpatie di Lia ai tempi del corso di Thailandese. Due volte a settimana si ritrovava a Palermo (il capoluogo della sua amata Sicilia) per seguire le lezioni di Fiat, erano riusciti ad instaurare un rapporto basato sullo stesso rispetto che andava oltre l'essere insegnante/alunno, ma che non arrivò mai ad essere una totale amicizia. L'incontro appena avvenuto rese più allegra e spensierata la giornata della ragazza, che assorbiva quasi naturalmente, la positività di quel ragazzo poco più grande di lei.
Il telefono le squillò con urgenza.
«Pronto?»
«Lia dove sei?»
«Sto tornando a casa Jade, perché?»
«Ho appena parlato con Korn, ha detto che per lui va bene, perciò sbrigati a tornare... Stasera ci aspetta una serata da sballo»
«Questa sì che è felicità. Mi muovo allora! A dopo».
Quindi accelerò il passo.
Jade arrivò come una furia eccitata con la sua Jaguar arrogante.
«Lia, credimi, stasera li farai impazzire tutti così vestita!»
«Esagerata!»
«Concordo con P'! Insomma mettici anche il fascino straniero»
«Allora che ben venga!».
Erano arrivati di fronte un pub molto familiare. Sull'insegna stava scritto R&B. Era il pub dell'amico di Fiat, ne era sicura.
«L'inaugurazione è già passata, perciò godiamoci il resto!»
«È lui»
«Cosa?» domandò Korn stranito.
«Niente, parlavo ta me e me»
«E non sei ancora ubriaca, pensa un po'!»
Jade e Korn la schernirono un po', ma a Lia non importava.
«Su su, entriamo»
La musica a palla faceva tremare il petto, quelle onde le sentiva calciare dentro. Era stracolmo di persone, di ogni fascia d'età. Il locale era ben arredato, moderno e stiloso. Proprio secondo i gusti di Lia, non a caso il nero predominava sull'ambiente. Sembrava tutto hard-rock.
«Laggiù», indicò Jade con il dito.
Erano due divanetti in pelle nera, all'angolo, che li aspetta per ospitarli. Senza pensarci due volte si andarono a sedere.
«Prevedo una serata bomba!»
«Puoi dirlo forte Lia»
«Ho voglia di divertirmi e non pensare a cose tristi, quindi sì, facciamolo! Divertiamoci e beviamo!».
I tre ragazzi consumarono diversi tipi di alcolici accompagnati da pause di ballo, tra una bevuta e l'altra. Erano davvero belli nella loro allegria, nei loro sorrisi. Erano da invidiare, emanavano divertimento e purezza. Erano veri. E quale citazione migliori di "in vino veritas" per descrivere il loro status. Mentre si divertivano però, qualcuno attirò l'attenzione di Lia. Notò in mezzo alla folla, seduto sui divanetti, per giunta di fronte a quelli in cui sedevano loro, P' Sun. Era così attraente con quella camicia aderente che scopriva leggermente il petto, e le maniche arrotolate fin sotto il gomito. Indossava dei pantaloni alla moda neri che sostenevano egregiamente il suo "lato B".
"Perché me lo ritrovo ovunque?". Pensò lei. Fece finta di niente e riprese a ballare. Dentro di sé sentiva che qualcosa sarebbe successa quella sera, ma ignorò il presentimento e continuò a fare scintille.

Una ragazza a PhuketDove le storie prendono vita. Scoprilo ora