Riattaccarono solo quando Lia si trovò di fronte la porta dell'aula. Entrò e per un momento, un brevissimo istante, si sentì a disagio. Forse per la sua provocante uniforme, o forse, perché era l'unica occidentale lì dentro. Durò poco, e si mise a sedere nel primo posto libero che trovò.
Dopo cinque ore di lezione finalmente arrivò l'ora di pranzo. Mentre raggiungeva la mensa pensava a quanto fosse stata fortunata ad essere arrivata al secondo semestre, se avesse iniziato prima le sarebbe toccato svolgere le attività interattive di iniziazione. Quelle sì che erano un castigo divino. Insomma una pratica inadeguata per una ragazza siciliana che si trovava nella fascia d'età in cui non era né donna né adolescente. Arrivò a mensa e con naturalezza si attivò la modalità "Indifferente". Era una dote dimenticarsi degli altri e proseguire. Eppure questa abilità, se da una parte era la sua ancora di salvezza, dall'altra era la sua arma più letale. Improvvisamente quando diventava indifferente, si sprigionava attorno a lei un fascino disarmate che si manifestava in un magnetismo arrogante e presuntuoso, e una sicurezza spaventosa, quasi impenetrabile. La maggior parte delle volte era lei ad accendere il tasto ON, rare volte succedeva involontariamente. Questa fu una di quelle. Ma che fosse una scelta o meno, poco importava, ormai aveva attirato su di sé gli sguardi di tutti.
«Hey Nong»
«Sawadee kha P'»
«Piacere mi chiamo Jade»
«Piacere mio, sono Lia Loreto»
«Bene Nong Lia, dopo esserci presentate che ne dici di mangiare insieme, dal momento che sei nuova posso darti delle dritte e dei consigli su come muoverti qui dentro»
«Grazie P', fa sempre comodo avere qualcuno a cui fare riferimento»
Jade sembrò innocente e solare, perciò per la siciliana fu quasi spontaneo essere disponibile nell'approcciarsi. Parlarono un po' di tutto e a fine giornata P'Jade accompagnò la sua Nong a casa.
«Ai' Lia, domani ti passo a prendere alle sette e mezza»
«Ricevuto, a domani»
«A domani».
Che persona squisita pensò. Cielo. Come l'aria, Jade sembrava leggiadra e limpida, ma pronta a soffiare forte se minacciata. Almeno fu questa l'impressione che ebbe di lei.
Entrata a casa non perse tempo a svestirsi, e indossando una tuta comoda iniziò a preparare la cena. Pollo al curry. Autovalutazione: otto e mezzo. Non che fosse male, ma da sé stessa pretendeva il massimo, sempre. Finito di cenare e lavare i piatti, andò a farsi una doccia. Dopo essersi sistemata, pronta per avvolgersi sotto le coperte, le arrivò una richiesta e un messaggio.
Korn:*Ciao! Mi chiamo Korn, sono un tuo collega, ho visto che oggi hai preso appunti, volevo chiederti il favore di passarmeli. Grazie in anticipo*
Lia:*Hey ciao! Te li invio subito*
Si scambiarono alcuni messaggi e poi si diedero la buonanotte.
Bip bip. Il suono del clacson della Jaguar di Jade sveglio tutto il vicinato.
«Buongiorno splendore!»
«Buongiorno, credo. Sono così stanca, avrei bisogno di almeno altre due ore di sonno!»
«Andiamo non fare i capricci!»
«Non faccio i capricci...» Lia sembrava essersi imbronciata, non le piaceva sentirsi una bambina. Accortasi del muso lungo Jade scoppiò in una risata rumorosa per quanto divertente fosse il viso corrucciato di Lia, e come un contagio anche l'atra prese a riderle dietro.
Nemmeno il tempo di scendere dall'auto un ragazzo chiamò il suo nome. Era Korn, si erano dati appuntamento all'entrata dell'edificio. Cavolo era davvero puntuale quel ragazzo.
«Sawadee Krap»
«Sawadee Kha» risposero in coro le due.
Khorn era molto alto e di bell'aspetto. Un corpo proporzionato e uno stile semplice ma d'effetto, anche lui aveva aggiunto dei particolari alla sua uniforme. Alla fine, dopo aver chiacchierato un po', sì avviarono verso l'entrata... Aveva così inizio una nuova amicizia.
«Andiamo P'... Non possiamo stare qui tutta la giornata, decidi in fretta!»
«Hey Nong! Non agitarti, non posso farci niente se sono indecisa!»
«Andiamo alla grande! »
«P'Korn, P'Jade. Smettetela ci stanno guardando tutti. Prendete da mangiare e sediamoci! Mi state facendo perdere la pazienza»
Sbuffarono entrambi e lanciandosi delle occhiatacce di sfida riuscirono a prendere qualcosa da mettere nello stomaco. "La vedo dura" pensò Lia. Erano già passati due mesi da quando li conobbe e ancora il loro rapporto era pieno di buchi.
«Qualcosa non va P'?»
Korn era improvvisamente diventato paonazzo.
«Nong smettila mi stai spaventando!»
«S-si tutto bene»
Lia si accorse immediatamente che il suo amico stava guardando qualcuno... Possibile che... Sì, era lui.
«Come si chiama?» Chiese Lia senza mezzi termini, e in altrettanto modo rispose Korn.
«Tharn»
Jade quasi si strozzò nel sentire quel nome.
«Momento, momento, momento. Quel Tharn, cioè, la Luna dell'Università?»
«S-sì. Mi piace dal primo giorno, ma non lo saprà mai»
«Dovresti dirglielo»
«Sei pazza Lia! È la Luna. Sicuramente sarà troppo occupato ad intrattenere le altre ragazze. Senza offesa Nong». Jade non aveva torto e questo il ragazzo lo sapeva, ma che poteva farci se il suo cuore batteva ogni volta che lo vedeva? Niente.
«Korn ascoltami.
Si dice che al cuor non si comanda. Non so se sia vero o meno, ma ricordati che non è un peccato. Quello che provi quando lo incroci è puro e vero, ne sono certa. E per questo dovresti tenere fede alle tue sensazioni, non soffocarle, assecondale con prudenza ed esprimile. Non pensare al fatto che siate due uomini, perché prima di essere tali siete umani, due anime incorporee e perciò noncuranti del genere sessuale a cui appartenete. Ricorda che da sempre i più grandi filosofi della storia hanno creduto che l'anima fosse imprigionata nel corpo, sofferente. Perciò te lo chiedo sinceramente: cosa sta gridando la tua anima adesso?»
Con gli occhi lucidi il giovane thailandese iniziò a parlare. Amava il modo in cui Lia riusciva ad entrargli dentro.
«Vorrei toccarlo. Accarezzargli il viso e scorgere i più profondi tormenti della sua personalità»
«Allora vai da lui...»
E da persona impulsiva quale era si alzò di scatto e andò.
«P'Tharn»
«Sì? Dimmi pure Nong»
«Mi piaci»
Tutta la mesa a quelle parole rimase zitta e concentrata sulla conversazione, Jade era alquanto sorpresa, e Lia si godeva la scena con tanto di orgoglio. Tharn rimase senza parole.
«Ascolta non credo sia il posto giust-»
«Non mi importa! So che mi metterò in ridicolo, ma ti chiedo di ascoltarmi e basta»
Con fare accondiscendente lo ascoltò.
«Ti osservo sempre. Mi fa impazzire il modo in cui gesticoli, il modo in cui cammini. Amo le tue mani e il tuo fisico scultoreo, Dio sembri perfetto. Tutto sembra perfetto di te, la maniera in cui ti poni, la tua allegria, il tuo sorriso»
«Sembra?»
«Sì hai capito bene. Sembra. E adesso ti spiegherò il perché...»
«Ti ascolto». Adesso Tharn era curioso.

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Una ragazza a Phuket
RomanceDa sempre il viaggio è stato metafora di un percorso che ha portato l'uomo alla rivelazione di una verità stravolgente. Lia capirà il senso della vita?