"Non mi è mai piaciuta la pioggia, mi fa pensare al pianto. Il grigiore delle nuvole spacca il cuore cosicché possa entrare la malinconia del cielo. E diciamocelo chiaramente, di tristezza, in questo piccolo inferno, si abbonda. Quanto vale un raggio di sole e il calore paterno di quella stella infuocata! Così luminosa da infondere coraggio e forza. È in lui che si riscopre il bene del mondo, la meraviglia, lo stupore, la bontà. Vorrei che mi difendessi da queste nubi minacciose padre, ti prego". Lia era seduta alla fermata dell'autobus da un bel po', ma ancora del "bestione" nemmeno l'ombra. Odiava i ritardi, la rendevano nervosa.
D'improvviso i fari di una macchina la accecarono.
«Lia che fai?». Era P'Sun.
«Devo davvero prenderla sul serio questa domanda? Secondo lei cosa posso fare seduta qui?»
«Sali, ti do un passaggio, oggi gli autobus sono in sciopero»
«No grazie, andrò a piedi»
«Sta piovendo fortissimo e non smetterà fino a stasera. Non fare storie e sali».
«No».
E senza pensarci due volte l'uomo scese infuriato dall'auto, la prese per un braccio e la ficcò dentro l'automobile con violenza. Lia non era ancora riuscita a fare mente locale dell'accaduto. Riuscì solo a stare zitta e fissarlo.
«Non guardarmi così, era l'unico modo. Ho capito che con te non si ragiona molto. E questa, dolce Lia, non è una buon cosa». Le sue parole erano severe, quasi di rimprovero.
«Non chiamarmi così, è ripugnante»
«Non mi importa»
«Lo vedo. Odio chi non sa rispettare le decisioni altrui e non comprende la parola "No"». Stavolta era riuscita ad utilizzare un tono perentorio.
«Te l'ho detto, il tuo orgoglio e la tua stramaledettissima convinzione ti rendono chiusa. Solitamente rispetto sempre il parere altrui, ma con te non ho intenzione di farlo». Lia schioccò la lingua in segno di disapprovazione. Poi si mise a ridere.
«Cosa ti fa ridere?»
«Siete un tipo buffo signor scrittore»
«Perché? Sentiamo!»
Erano appena arrivati di fronte casa della ragazza, la macchina si fermò. Lia accostò il petto a quello di Sun, avvicinando di conseguenza il suo viso.
«Cosa ti fa credere che sia solo orgoglio? Mi credi davvero così immatura? Non pensare che essere uno scrittore ti renda onnipotente; e non pensare nemmeno di avermi capita»
«Parlami allora! Perché ti ostini così tanto»
«Poco fa non volevo essere un disturbo»
«Non mi riferisco più a poco fa... Lia perché non mi dai la possibilità di parlarti. Fuggi sempre e mi dispiace se ti ho messa a disagio quella volta al bar... Perdonami ma non potevo più resisterti»
«Come pretendi che ti creda?»
«Se non riesci a dar fiducia alle mie parole, allora affidati alle tue sensazioni»
«Devo andare». Sì scostò da lui per aprire la portiera, ma la bloccò. Si guardarono negli occhi con una tale intensità da sciogliere la realtà circostante. "Sento l'anima in fiamme" pensarono entrambi.
«Buonanotte Sun». E lo lasciò. Corse verso casa con il cuore in tumulto. Il turbamento che quell'uomo le provocava cominciava a farsi più grande. " O Sun".
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Una ragazza a Phuket
RomansaDa sempre il viaggio è stato metafora di un percorso che ha portato l'uomo alla rivelazione di una verità stravolgente. Lia capirà il senso della vita?