"Mi manchi Sun".
Pensava Lia, con gli occhi innamorati e il vuoto nel cuore, lo stesso che solo il suo uomo poteva riempire. Lo scrittore era in Giappone, dopo il successo del suo ultimo libro, si era risvegliata in lui la voglia di scrivere ancora. Sun pensava che il "blocco" fosse la morte dell'anima di uno scrittore. Lia al contrario, seppure ignorante, credeva che l'essere umano non avesse sempre il bisogno di dire qualcosa... Perché le parole finiscono, o semplicemente perché certe sensazioni non hanno bisogno di essere illustrate. Scrivere era un modo come un altro per sfogarsi, ma mai completo in quanto molti aspetti del nostro inconscio non riescono a starsene buoni tra gli schemi di parole ammassate e pensieri ordinati. Quindi il suo Sun non aveva semplicemente nulla da dire. Finché, un giorno, gli apparve un giovane girasole davanti e tutto gli sembrò più luminoso, così chiaro da poterne parlare. Quasi come un bisogno sovraumano, chiese alle parole di dipingere alla perfezione un sentimento altrettanto sovraumano. E ne uscì una meravigliosa Lia, che adesso se ne stava leggendo una delle tante lettere che lui le mandava. Sì, lettere, in grado di poter contenere tutto, da un profumo, ad un fiore... Scrivere una lettera in un tempo in cui la tecnologia dominava il mondo, era un atto di ribellione. Allontanare dall'inquinamento l'unica cosa che mai potrà adattarsi ai cambiamenti della modernità: l'Amore."Mia cara Lia,
Oggi il cielo mi ha ricordato te. Non che sia una novità, ormai tutto, su questo pianeta mi ricorda te, noi. Ma il cielo ha qualcosa di speciale, perché ci tiene abbracciati, nello stesso momento, perennemente, sotto di lui. E saperti protetta da questo enorme tendone azzurro,mi rassicura, so che potrò rivederti presto. Sto per finire il romanzo e finalmente tornare da te, tra le tue braccia, potrò nuovamente sentire le tue mani sfiorarmi i capelli, le tue unghia graffiare. Tornerò a baciare di nuovo le tue labbra, a guardarti dormire con la fronte corrucciata. Tornerò a riprendermi ciò che è mio e donarti ciò che è tuo. Voglio addormentarmi sul tuo seno, e sognare al ritmo dei tuoi battiti; accarezzarti e poi fare l'amore, ancora e ancora.
Perciò quando finirai di leggere questa lettera, guarda in alto e pensami vicino.
Ti amo, tuo per sempre...
Sun"."Mio amato Sun,
Non posso proprio riuscirci. Ho provato a guardare il cielo e aggrapparmi all'immaginazione per provare conforto, ma nulla da fare. Non riesco ad ignorare la mancanza, e il tuo essermi fisicamente lontano. So che i tuoi pensieri sono rivolti a me, ma questo non basta. Da egoista , ti voglio qui e ora. Non resisto più. Ti prego sbrigati a tornare da me, a casa. Ho capito che seppure per un breve periodo, io da te non devo separarmi. Sento di perdermi e impazzire. E io invece, preferisco impazzire a causa tua che della tua assenza. Giurami che quando tornerai, colmeremo questi giorni di separazione con passione e benevolenza.
Ti attendo con ansia, tua per sempre...
Lia".Allora sigillò la firma con lo stampo di un bacio rosso, e addolcì il tutto con qualche goccia di profumo. Spedì la lettera.
Lia non aveva ancora detto a nessuno di Sun, eccetto Marco. Sentiva addosso il peso di una lontananza non più fisica, ma sociale e culturale. Non voleva pensassero che un grande scrittore come lui potesse essere affiancato da un'insulsa ragazzina, straniera e ordinaria. Si illudeva che non fosse insicurezza, ma evidente realtà. E allora preferiva tenersi tutto per sé, ed essere libera di amarlo e stargli accanto, tra le quattro mura di casa sua. Nascosti dal mondo. Non sarebbe durato molto, e questo lo sapeva, perciò stava già provvedendo a trovare una soluzione per affrontare la questione. Lo amava e non l'avrebbe lasciato a nessun'altra, non perché non se lo meritassero, piuttosto, perché era egoista. Perdutamente gelosa di ciò che le apparteneva.
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Una ragazza a Phuket
RomansaDa sempre il viaggio è stato metafora di un percorso che ha portato l'uomo alla rivelazione di una verità stravolgente. Lia capirà il senso della vita?