Capitolo 12

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Il suono del telefono mi riscuote dal torpore causato dal contatto con il corpo di Jason. Non ricordavo di avere una suoneria così squillante.

L'effetto che ha su di me è quello di una sveglia, mi riporta immediatamente alla realtà.
Salto giù dal tavolo, e farfuglio uno -Scusami - mentre corro a rispondere.

-Pronto? Mamma, è successo qualcosa? - chiedo.

-Ciao Cleo, ti chiamo per assicurarmi che tu stia bene, vista la bufera. Non sei uscita per andare al lavoro oggi, vero? - la solita, si preoccupa sempre.

-Mamma, è domenica, perché dovrei andare a lavoro?

-Non lo so, tesoro, tu lavori sempre, sei sempre così occupata e non vieni mai a trovare i tuoi poveri genitori. - dice, con voce triste.

Alzo gli occhi al cielo. Ci siamo viste ieri...

-Verrò appena avrò occasione, mamma, non dire così.

-Va bene, va bene. Però stai bene, vero? Ti tieni al caldo?

-Sì mamma, tranquilla. Sono al sicuro a casa.

-Cleo, tutto bene? - la voce di Jason mi raggiunge dalla cucina. Probabilmente si sta chiedendo quando tornerò indietro dalla mia chiamata.

-Sì, arrivo tra un attimo. - rispondo, pentendomene subito.
Mia mamma ha le orecchie e il naso molto lunghi.

Infatti chiede subito - Non sei da sola. Chi c'è lì con te?

-Solo un'amica - mento.

-Non è vero, ho sentito una voce maschile prima. È il tuo fidanzato? - posso sentire la sua speranza trasudare dal telefono.

-Non è il mio fidanzato. Siamo solo colleghi - semplifico.

Ovviamente però lei mi ignora.
-Voglio parlare un attimo con questo ragazzo, Cleo.

-Ma non mi sembra il caso.

-Invece sì, passamelo o domani vengo lì da te, non importa con che tempo atmosferico. - minaccia. Lei sì che sa come si ricatta.

Sbuffo, avviandomi in cucina.

"Mi dispiace" mimo con le labbra, prima di mettere il vivavoce.

-Ecco, ho messo il vivavoce. Per favore, non esagerare.

-Ma quando mai ho esagerato - ride, civettuola.

-Piacere di conoscerti, anche se solo per telefono, io sono la mamma di Cleo.  Come ti chiami, giovanotto?

Un sorrisetto si forma sul volto di Jason, mentre risponde -Piacere signora, io sono Jason, lavoro con Cleo.

-Uh, che ragazzo educato - si complimenta mia mamma - Sai, era da tanto che volevo conoscere il fidanzato di mia figlia, e finalmente il mio sogno si è avverato.

-Mamma, noi non siamo fidanzati! - ribadisco. Quella donna non mi ascolta mai.

-Sì, sì, certo. Voi giovani d'oggi non sapete proprio dare alle cose il loro nome, avete paura dei titoli. Ma io ho capito.

Non ha capito niente.

Jason si sta trattenendo dal ridere.

-Comunque, sono proprio felice di aver sentito la tua bellissima voce. Sono sicura che rispecchi la tua bellezza in generale. - voglio morire. L'ha detto davvero?

-Grazie, signora Blake.

-Chiamami pure Barbara, sei di famiglia. Allora vi lascio soli, godetevi il vostro appuntamento.

Tricked by the MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora