Capitolo 7

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Sono nel letto, sotto la coperta. Il cuore mi batte ancora fortissimo, sto cercando di calmarlo con respiri profondi.

Inspira, espira. Inspira, espira. Inspira...

Ho quasi baciato Jason. Che conosco da un solo giorno. Ho quasi baciato Jason. Non sono normale.

"Cleo, dovresti espirare".

Butto fuori tutta l'aria che stavo trattenendo.
Okay, adesso devo tranquillizzarmi.
Non è successo nulla.
La gente vive queste cose ogni giorno, devo solo concentrarmi su questo.

Sono scappata in modo vergognoso, però... Chissà se Jason si è offeso.
Non volevo respingerlo, ma stava accadendo tutto troppo in fretta, non ero pronta, non sono pronta.
Forse se avessi un po' più di esperienza non sarei così sconvolta, e avrei reagito in maniera più tranquilla.
Ma non è così.

Ho provato sensazioni mai provate prima, e mi sono spaventata.
Tutta quell'attrazione tra noi, era quasi palpabile.
E quando l'ho visto avvicinarsi per posare le sue labbra sulle mie, stavo per sciogliermi. Credevo davvero che mi sarei fusa sullo stipite della porta del suo bagno.

Eppure in quel momento mi sentivo nel posto giusto, stare con lui era giusto.

Sarà impossibile addormentarsi, stanotte.
E domani mattina devo vederlo di nuovo.

Guardo fuori dalla finestra; è buio, ma la luna è tonda e luminosa. Sembra quasi osservarmi.

-Che hai da fissare? Se hai tempo da perdere aiutami, no?-
Sono diventata matta, ora parlo alla luna.

D'un tratto, squilla il telefono. Lo prendo e rispondo - Chi è?-

Dall'altra parte delle voci ridono.

-Ma come chi è, siamo noi!- altre risate. - Cleo, non ti sarai dimenticata che dovevi chiamarci per raccontarci del tuo primo giorno con l'autrice, vero?

Betty, non sai quanto ci hai azzeccato.

-Ma certo che no! - cerco di sembrare convincente.
-Ho solo avuto molte cose da fare, vi avrei chiamate tra poco. - sto chiaramente mentendo. Non le avrei chiamate, perché sarei stata troppo occupata a fissare il muro tappezzato di foto e poster davanti al letto per tutta la notte, al posto di dormire.

-Certo. - dice Claire, scettica. - Guarda che se non hai voglia non sei costretta.-

-Ci sono, tranquille, cosa volete sapere? - chiedo, innocentemente.

-Tutto! - strillano in coro.

-Com'era lei? Andate d'accordo? Sta scrivendo una storia interessante? E com'è la casa di una ricca scrittrice?-

-Interessante, circa, sì, molto grande ed incredibilmente vicina.- rispondo a tutte le domande come se si trattasse di un quiz a premi. Il premio: non entrare nel merito del tema "Jason".

-Uff, la smetti di essere così succinta?
Racconta i dettagli. - Betty è impaziente.

-E va bene. Allora, intanto ho scoperto che abita nell'attico in cima al mio palazzo.
Mobili lussuosi, stile un po' antiquato e grandi spazi. Molto luminoso.-

-Wow, che coincidenza! E lei com'è? - insiste Claire.

-Lei... Lei è un lui. A quanto pare quello di Rose è solo un nomignolo, l'autore è un uomo di circa trent'anni.-

-COOSA?? -
Allontano il telefono dall'orecchio, chiedendomi se tutte le persone che mi chiamano stiano complottando per farmi perdere l'udito.

-Ecco perché era così misteriosa! C'è un uomo! È figo? - riesco ad immaginare l'espressione ammiccante di Betty come se ce l'avessi davanti.

Tricked by the MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora