Epilogo

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Due settimane dopo

-Sì mamma, va tutto bene.

-Ma sei sicura che non sia successo nulla? Sai, mi sembra di non vederci da una vita...

-Mamma, è passata solo una settimana. Stai tranquilla, tra qualche giorno passo a trovarvi. - la rassicuro.

-Va bene tesoro, allora ciao.
Per fortuna si è calmata, dopo una sola ora di telefonata.

-Ciao. - chiudo.

Sono stati giorni piuttosto intensi.

Io e Jason abbiamo dovuto terminare il libro alla velocità della luce perché la scadenza si avvicinava, e dovevamo prima mandare la bozza a Cory per un controllo generale.

Fortunatamente la storia è stata approvata e presto andrà in stampa. Non vedo l'ora di vederla pubblicata, ma nel frattempo ho già ottenuto la mia copia d'onore, ovviamente senza copertina ma firmata dall'autore, che ho inserito in un posto speciale della mia libreria.

Jason mi ha proposto di restare da lui nell'attico, trasferendomi stabilmente, ma per il momento ho deciso di rimanere nel mio appartamento. Mi ci sono affezionata, e non mi sento pronta ad abbandonarlo.

Non abbiamo avuto modo di approfondire il tema "nuova vita estremamente lunga insieme", ma abbiamo deciso di affrontare la cosa con calma, un po' alla volta, e, se devo essere sincera, preferisco così.

In generale, con mio sommo rammarico, abbiamo avuto poco tempo per divertirci, e la sera eravamo troppo stanchi per fare qualsiasi cosa che non fosse dormire. In più lo scorso weekend non ci siamo potuti vedere perché sono stata dai miei.

Oggi però è sabato, e nulla mi fermerà dal perseguire il mio obiettivo.

Controllo l'ora, vedendo che sono le otto passate. Perfetto, per fortuna mi sono preparata prima che mia mamma chiamasse.
Ho architettato il mio piccolo assalto alla perfezione, calcolando anche i possibili imprevisti -mia madre.

Mi sistemo i capelli, poi esco di casa e chiamo l'ascensore.

Poco dopo sto suonando il campanello dell'appartamento di Jason.
Mi apre, e come al solito devo ricordarmi di non sbavare alla vista di...del mio ragazzo. Il pensiero mi fa sorridere inevitabilmente.

-Cleo, che ci fai qui? - chiede.

-Oh, nulla... Passavo. - faccio finta di niente.

Alza un sopracciglio, divertito.

-Vieni dentro, dai. Vuoi un tè? - mi chiede.

- Non voglio un tè, voglio te. - sorrido maliziosa, chiudendo la porta alle mie spalle e avvicinandomi a lui per farlo indietreggiare fino a sedersi sul divano.

Mi lecco le labbra, facendogli capire che è la mia preda, ora.

Mi siedo a cavalcioni su di lui, stando attenta a strusciarmi bene sulle sue cosce, e poi inizio a spogliarmi.
Non so da dove ho preso tutto questo coraggio, ma finalmente la me dei miei sogni combacia con quella reale.

Quando Jason vede il mio intimo bordeaux, posso leggere nel suo sguardo che ho fatto la scelta giusta.

Con la lussuria negli occhi, prova a toccarmi, ma io lo fermo.

-Cattivo, non si fa. Adesso aspetta buono che io faccia quello che voglio fare da due settimane. - sorrido seducente.

Inizio ad accarezzarlo su e giù lungo il petto, poi gli sfilo la maglietta e ammiro i suoi pettorali e i suoi addominali.

Senza lasciarmi distrarre dai suoi lievi gemiti, probabilmente anche di protesta per il mio comportamento dispotico, proseguo il mio percorso verso il basso.

Tricked by the MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora