Parte 15 - La situazione è sfuggita di mano

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"È un coro della Roma, ovvio!" questa frase gli risuonava nella testa come un mantra e lo tormentava continuamente. Serena l'aveva pronunciata con una tale naturalezza da lasciarlo spiazzato. "L'ho sentito così tante volte allo stadio che ormai l'ho imparato" aveva spiegato lei di fronte alla sua faccia interrogativa. Non era convinto al cento per cento, ma doveva ammettere che aveva senso. Eppure il dubbio gli rimaneva: lei gli era sempre sembrata distratta e disinteressata ed era strano che invece avesse prestato tanta attenzione ad un coro della Sud al punto da impararlo a memoria.
In fondo però non gli interessava, perché loro due insieme erano felici e non aveva senso indagare ulteriormente su una cosa così stupida.
Da quando aveva organizzato quella festa Serena gli sembrava ogni giorno più speciale e per questo aveva deciso di chiederle di trasferirsi a casa sua. Lei aveva accettato con entusiasmo e quelle settimane erano state a dir poco perfette. Adorava svegliarsi accanto a lei, accarezzare il suo corpo addormentato, assaporare il profumo inebriante del suo shampoo al cocco e coccolarla fino all'ora della colazione. Prima dell'allenamento l'accompagnava in macchina all'università e nel pomeriggio tornava a casa da lei, desiderando le sue labbra più di ogni altra cosa. Le loro nottate, cariche di passione, erano la parte della giornata che più preferiva e quando finalmente Serena si addormentava stretta tra le sue braccia, il suo respiro tranquillo lo faceva scivolare a sua volta in un sonno profondo. Amava la loro piccola routine e non l'avrebbe cambiata per nulla al mondo. Quella domenica era prevista una partita importante per la Roma che avrebbe dovuto affrontare l'Inter e sperare nei tre punti per continuare a lottare per i primi posti. Nicolò era concentrato, non potevano sbagliare, ha fatto un bel respiro ed è entrato in campo pronto a combattere come un gladiatore.

Serena, al solito posto in tribuna d'onore, aspettava intrepida l'inizio della partita. L'avvio di campionato per la squadra di Mourinho non era partito alla grande ed era fondamentale vincere il match contro i nerazzurri. L'inno cantato da tutto lo stadio era la cosa che più le faceva venire la pelle d'oca in quelle magiche notti e Roma Inter non era mai una partita come le altre. Si sentiva cullata da quelle parole di Venditti, ben impresse nella sua mente fin da quando era piccola, ma ora che non poteva stare più in curva quel senso di appartenenza si affievoliva sempre di più. Le bastava però osservare Nicolò per ritrovare il sorriso. La sua proposta di andare a convivere l'aveva lasciata di stucco, ma non aveva proprio potuto rifiutare. Lui le regalava tutte quelle attenzioni che ogni ragazza sogna e la faceva sentire una vera e propria principessa. Era gentile, premuroso e dolce e Serena era sicura di non aver mai conosciuto qualcuno speciale come lui. Pensava che essere la fidanzata di un ragazzo così famoso sarebbe stato complicato e invece amarlo si era rivelata la cosa più naturale del mondo.

Le due squadre erano schierate una di fronte all'altra, Nicolò ha lanciato un ultimo sguardo verso la tribuna per darsi forza, l'arbitro ha fischiato ed è cominciato l'incontro. Correva avanti e indietro, recuperava i palloni in difesa e spingeva in attacco, ma ogni tentativo sembrava non voler proprio andare a buon fine. Il primo tempo si è concluso con il risultato ancora inchiodato sullo zero a zero, ma c'erano ancora quarantacinque minuti da giocare e non avevano nessuna intenzione di mollare. All'inizio della ripresa Pellegrini, con un passaggio illuminato, ha premiato lo scatto in profondità di Abraham e Tammy ha calciato dritto verso la porta. Nicolò ha osservato la palla con il fiato sospeso e quando ha colpito il palo non ha perso tempo a fiondarsi su di essa e a buttarla in rete. Lo stadio ha esultato e il giovane giallorosso è corso verso la curva nord (più vicina rispetto alla porta in cui aveva segnato) ed è stato sommerso dagli abbracci dei suoi compagni. Sentiva i cori di incitamento dei suoi tifosi, ma anche i fischi e le imprecazioni degli avversari che occupavano completamente il settore ospiti. Lo avevano insultato per tutta la partita ed era contento di averli zittiti. Si è girato verso di loro con un gesto di provocazione e un sorriso beffardo sul volto, poi tutto è andato a rotoli. Qualcosa gli è passato accanto con un sibilo, poi un bagliore, un esplosione e il buio.

Quando Nico ha segnato il cuore di Serena è stato invaso dalla felicità, ma in pochi attimi la sua euforia si è trasformata in terrore. Ha visto un razzo colorato volare dal settore ospiti ed esplodere a qualche metro dal suo ragazzo. Lui è caduto a terra e tutto è diventato estremamente confusionario. Vedeva Tammy, Lorenzo e tutti gli altri giocatori precipitarsi verso di lui, chiamare a gran voce i soccorsi e richiedere l'intervento da parte dell'arbitro e delle forze dell'ordine. Mentre i medici lo soccorrevano Serena, senza neanche rendersene conto, si è ritrovata in lacrime mentre batteva i pugni sul plexiglas dietro alla panchina per attirare l'attenzione di qualcuno e ignorando gli stuart che le chiedevano di smettere. Il direttore di gara aveva sancito la vittoria della Roma per tre a zero a tavolino, ma nessuno esultava e l'intero stadio era immerso in un silenzio surreale. I cori erano cessati, le bandiere non sventolano più, tutti stavano con il fiato sospeso, preoccupati per il loro idolo. Persino gli interisti non fiatavano più, consapevoli di quanto la situazione fosse sfuggita loro di mano. Serena guardava disperata la pista di atletica dove una barella trasportava via il suo fidanzato scortata da un'intera equipe di medici. Non sapeva cosa fare, ma fortunatamente è arrivato Pellegrini ad aiutarla. "Nicolò non è grave" l'ha rassicurata parlandole attraverso il plexiglas. "Ha perso conoscenza e lo stanno portando in ospedale, mi cambio e ti accompagno lì, va bene?" ha aggiunto poi osservando la sua espressione sconvolta. Serena ha annuito appena, mentre il capitano si allontanava di corsa all'interno del tunnel che conduceva agli spogliatoi. Un funzionario della Roma l'ha guidata verso una sala sconosciuta dello stadio, l'ha fatta sedere su un divanetto e le ha dato un bicchiere d'acqua per farla riprendere dallo spavento. "Andiamo" le ha detto Lorenzo con aria seria entrando dopo circa mezz'ora. Non indossava più la divisa della Roma, ma aveva i capelli ancora umidi a causa della doccia. Sono saliti entrambi sulla macchina del ragazzo e si sono precipitati all'ospedale in cui avevano ricoverato Nicolò.
Serena era frastornata, ma fortunatamente Pellegrini sembrava sapere perfettamente cosa stesse facendo e in un attimo erano in una sala d'attesa proprio fuori la stanza del ventidue giallorosso. Un uomo avvolto in un camice bianco è uscito dalla camera con una cartellina in mano e quella barba inconfondibile le ha finalmente fatto tirare un sospiro di sollievo, il suo fidanzato era in buone mani. "Papà!" ha esclamato la ragazza correndo ad abbracciare il medico. "Come sta Nicolò?" ha poi chiesto con tono preoccupato.

Voglio solo star con te❤💛- Nicolò ZanioloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora