Parte 25 - Amici mai

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Serena osservava Nicolò, seduto nel suo soggiorno, sporcarsi tutta la faccia con la nutella dei cornetti. Avevano un aspetto davvero invitante, ma non riusciva proprio a mangiarli perché l'emozione le aveva chiuso lo stomaco. Da quando lui si era presentato davanti alla sua porta in maniera così improvvisa e inaspettata, non aveva più detto una parola e non era riuscita a staccargli gli occhi di dosso, nemmeno per un istante. Lui cercava di comportarsi in maniera disinvolta, ma la tensione era palpabile nell'aria. "Hai visto lo striscione degli ultras?" ha chiesto il ragazzo per spezzare l'imbarazzo che si era creato. Serena ha annuito, ancora incapace di parlare. "È questo che mi ha fatto innamorare della tifoseria romanista, non lasciano mai indietro uno di loro" ha aggiunto lui guardandola dritta negli occhi. Quando dalla sua bocca era uscita la parola "innamorare" il cuore di Serena si era bloccato per un secondo e poi aveva ricominciato a battere all'impazzata. Lui era lì, nel suo soggiorno, a parlare della partita come se non fosse successo nulla tra loro, comportandosi in maniera disinvolta e trattandola come una vecchia amica. Quando Serena gli aveva aperto la porta, la speranza che potesse succedere qualcosa si era riaccesa dentro di lei, ma davanti a quell'atteggiamento non sapeva proprio che pensare. Forse lui era solo stato carino per via dell'incidente, forse le aveva semplicemente portato la maglietta per dimostrarle che, nonostante tra loro fosse finita, sarebbero comunque potuti diventare amici. Ma lei non aveva voglia di essere sua amica.

Nicolò non sapeva perché fosse andato lì dopo la partita, aveva seguito semplicemente il suo istinto e aveva deciso di portarle personalmente la maglia firmata. In realtà quella della maglietta era solo una scusa che gli aveva finalmente permesso di vederla. Erano giorni che pensava continuamente a lei, ma non aveva mai trovato il coraggio di fare qualcosa. Portarle i cornetti, come all'inizio della loro storia, gli era sembrata un'ottima scusa per poter passare un po' di tempo insieme, ma non aveva avuto l'effetto sperato. Da quando era entrato nel piccolo salotto di quell'appartamento a Laurentina, Serena si era irrigidita e non faceva altro che stare in piedi davanti a lui, senza mangiare nulla e senza dire una parola. Lui aveva provato più volte ad iniziare una conversazione, ma ogni argomento che tirava fuori gli sembrava stupido e banale. Avrebbe voluto farle un discorso a cuore aperto, dirle quanto gli mancasse svegliarsi con lei accanto, darle un bacio prima di addormentarsi, dedicarle un gol e coccolarla sul divano, ma non aveva il coraggio di fare tutto questo. Aveva paura che lei non fosse pronta a tornare insieme, che gli spezzasse il cuore ancora una volta e non lo avrebbe potuto sopportare. E così si ritrovava a mangiare un cornetto alla nutella seduto nel suo salotto, senza sapere come comportarsi. Aveva provato ad esserle amico, ma sapeva che quel tipo di relazione non faceva per loro. Non sarebbero mai stati amici.
"Stai bene?" le ha chiesto vedendo il suo sguardo perso e i suoi occhi leggermente lucidi. Lei si è morsa il labbro a disagio ed ha annuito in modo impercettibile. Nicolò la guardava un po' preoccupato e moriva dalla voglia di stringerla forte a sé.
"Perché sei qui?" gli ha chiesto Serena con un filo di voce dopo qualche minuto di silenzio. Il ragazzo è rimasto spiazzato da questa domanda e ha faticato a capire come andasse interpretata. Gli stava dicendo di andarsene? Era infastidita dalla sua presenza? O sperava solamente che le cose si aggiustassero?
"Te l'ho detto, per portarti la maglietta. I ragazzi hanno insistito perché venissi io e..." ha mentito. "Non è vero Nicolò." lo ha interrotto lei ritrovando un attimo di sicurezza. "Perché sei qui? Senza bugie" ha domandato nuovamente riuscendo per la prima volta a guardarlo negli occhi.

Serena non sapeva cosa avrebbe ottenuto con quella domanda, ma non poteva più tacere. Forse lui se ne sarebbe andato via offeso e non si sarebbero mai più visti, o forse le avrebbe finalmente confessato il vero motivo di quella visita. In entrambi i casi ci sarebbe stato un punto di svolta alla loro situazione. Quando lui si è alzato, ha seriamente temuto di averlo perso per sempre, ma lui le si è semplicemente avvicinato per poterla guardare negli occhi. Quella vicinanza improvvisa l'ha fatta arrossire e la stanza le è sembrata più calda del dovuto. "Avevo bisogno di vederti" ha confessato Nicolò sfiorandole una mano. Quel contatto ha avuto il potere di lasciarla senza fiato, con una strana sensazione di vuoto nello stomaco. "Volevo assicurarmi che tu stessi meglio e... avevo bisogno di parlare con te" ha finalmente confessato il biondo abbassando il tono della voce.
"Se però la mia presenza ti infastidisce, posso andare via" ha sussurrato indicando la porta. "No!" ha esclamato Serena con un acuto. "Vorrei parlarti anche io" ha poi aggiunto riportando il suo tono di voce alla normalità. Lui ha sorriso leggermente e l'ha invitata a sedersi accanto a lui sulle sedie bianche disposte attorno al tavolo del salotto. "In questi giorni non ho fatto altro che pensare a te" ha ammesso Nicolò mentre un leggero rossore gli colorava le guance. "Mi chiedevo come stessi dopo l'incidente e continuavo a ripetermi che se quella sera non ti avessi mandata via, forse non ti sarebbe successo nulla" ha continuato . "La colpa di quanto successo non è tua. Non sei stato tu ad aggredirmi e non sei tu che mi hai mentito" lo ha interrotto la ragazza che non poteva ignorare il peso che gravava sul suo cuore. "Sono stata una stupida, non avrei dovuto continuare con quella farsa e ti avrei dovuto confessare tutto molto prima" ha aggiunto mentre gli occhi le si riempivano di lacrime. Ha deglutito pesantemente e ha continuato: "Temevo che se avessi saputo la verità mi avresti allontanata, avevo paura di perderti".

Nicolò non sapeva proprio come comportarsi. Serena aveva ragione: se lei si fosse presentata per quella che era lui l'avrebbe considerata solo una delle tante che gli ronzavano attorno attratte dai suoi soldi e probabilmente non l'avrebbe calcolata minimamente. Solo grazie alla sua piccola bugia avevano avuto l'occasione di conoscersi e di scoprirsi anime gemelle. Le ha accarezzato delicatamente una guancia asciugandole una lacrima e ha capito che era pronto a perdonarla.
"Non possiamo semplicemente dimenticarci tutto e andare avanti?" le ha chiesto sperando che lei accettasse. Serena lo ha guardato stupita: evidentemente neanche lei si aspettava una proposta del genere. Nicolò le si è avvicinato e l'ha stretta al suo petto, attento a non farle male. "Mi sei mancata" ha sussurrato accarezzandole i capelli. Lei ha alzato gli occhi e i loro sguardi carichi di emozione si sono incontrati per qualche istante. Solamente grazie a quell'abbraccio i loro cuori hanno potuto ricominciare a battere, dopo una pausa durata fin troppo a lungo.

Voglio solo star con te❤💛- Nicolò ZanioloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora