UN PASSO AVANTI...

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<< Si, sono fidanzato >> mi disse con un sorriso in volto rispondendo alla prima domanda << E quando contavi di dirmelo? >> gli domandai << Adesso? >> rispose continuando a sorridere << Lo sai che dovrai farmela conoscere? >> annuì << Allora vuoi parlare o.. >> mi interruppe prendendo subito parola << Si chiama Vian, ha ventiquattro anni, è di Verona, ha studiato a Londra e passa molto tempo lì per lavoro >> dai suoi occhi potevo capire quanto ne fosse innamorato << Tutto qui? >> lo invitai a continuare << È una bellissima ragazza e con lei sono davvero felice, anche se purtroppo non riusciamo a passare molto tempo insieme per il suo lavoro, per i miei allenamenti, per le partite però quando sono con lei sto davvero bene >> non riuscii a trattenere un sorriso << Un po' come te e Manuel, solo che voi siete vicini ma comunque vi allontanate >> lo sapevo che non si sarebbe dato pace e non mi avrebbe dato pace << No no, è diverso, noi non stiamo insieme, almeno non più >> lo contraddii << Voi due non starete mai realmente insieme e non vi lascerete mai veramente andare. Oggi non si è presentato a casa tua e non ti ha accompagnato qui? >> sapevo che aveva ragione, sapevo che stavamo sbagliando tutto ma non potevo più tornare indietro, rivolsi il mio sguardo nuovamente al campo distogliendolo dal mio migliore amico << Perché non me lo hai mai detto? >> gli domandai dopo un lungo periodo di silenzio << Cosa? >> rispose prontamente non afferrando il significato della mia domanda << Di te e Vian >> spiegai << Perché avevi i tuoi problemi ed io al contrario ero così sereno e innamorato, tu e Manuel invece insomma voi due >> si fermò non trovando le parole giuste per continuare, mi voltai ponendo il mio sguardo nuovamente su di lui << tra voi era tutto più complicato ma a Vian ho raccontato molto di te >> riuscì a proseguire. Appoggiai la testa allo schienale della sedia su cui mi trovavo osservando Matteo e pensando a tutti i momenti che avevamo passato insieme, a tutti i momenti in cui lui c'è stato, a tutti i suoi consigli, a tutti i suoi scherzi, a tutte le sue prese in giro, a tutti i suoi abbracci, a tutte le sue parole di conforto, a tutte le risate che riecheggiavano quando lui era con me, al suo sorriso << Ti voglio bene amico mio >> lo avevo sentito dire tante volte a lui e adesso sentivo che era il momento che fossi io a pronunciare quelle cinque parole seguite da uno dei quei tanti abbracci che gli dovevo. << Vado altrimenti il mister non mi fa giocare >> lo vidi allontanarsi dal campo e come sempre ormai da quando lui era entrato nella mia vita era riuscito a tirarmi su il morale. Restai qualche altro minuto seduta, immobile, in silenzio lasciandomi trascinare dal vento che sentivo accarezzare la mia pelle, guardai l'orologio, era ora di pranzo, mi alzai e andai verso la grande sala. Tutti mi accolsero con dei grandi sorrisi, delle affettuose pacche sulle spalle ma il mio sguardo era posato su di lui, solo su di lui che manteneva i suoi occhi bassi sulla tavola impedendo qualsiasi eventuale contatto visivo. Nonostante questo riuscii a godermi quel poco tempo che ormai mi restava da passare con loro, sarebbero partiti in meno di 10 minuti. Si ritirarono tutti nelle loro stanze per procurarsi le proprie valigie e prepararsi per il viaggio imminente, mi pesava non poter partire con loro, mi pesava non essere lì con loro in panchina durante la partita, mi pesava uscire da questo gruppo anche se per solo pochi giorni, li avrei comunque visti e sentiti tutti, tutti tranne uno, non ero pronta ad affrontare una vera conversazione da soli amici con Manuel e mi ci sarebbe voluto ancora del tempo. Ero rimasta sola, come sarei stata per i prossimi 3 giorni, seduta ancora al tavolo a pensare, riflettevo troppo, questo con Manuel non succedeva mai, era sempre il cuore a comandare, ci abbiamo pensato troppo, è stata questa la nostra fine e ha avuto inizio con il nostro primo bacio. << Stiamo per partire >> Matteo mi risvegliò dai miei pensieri, presi il telefono e seguii il mio migliore amico verso l'esterno. << Allora ragazzi prima che voi mi abbandoniate nelle grinfie dell'esame vorrei spendere quattro parole, giusto quattro >> richiamai l'attenzione di tutti in modo che mi ascoltassero << Oddio, non avrei mai immaginato di finire in questa situazione >> dissi con leggero imbarazzo, fu allora che Ciro e Lorenzo fecero partire un coro per incitarmi << Ok ok vi ringrazio >> gli misi fine << Mi rammarica molto il fatto di non poter prendere parte a questa ennesima avventura, non per ciò che è in se ma per le persone che sono chiamate ad affrontarla. Per questa volta io non sarò tra quelle, cosa che non accadrà più, prometto, a costo che boccio >> suscitai la risata dei presenti << Io vi prometto questo ma voi dovete farmi un'altra promessa: di vincere la partita per voi, per papà e per me. Io dubbi non ne ho e non li dovete avere nemmeno voi perché siete una squadra fortissima e un gruppo solido indipendentemente dall'avversario. Detto questo non voglio dilungarmi, altrimenti perderete il volo, quindi giocate come solo voi sapete fare. Vi voglio bene >> ci fu un applauso generale e anche qualche boato. Dopodiché passai ai saluti personali, mi fiondai subito tra le braccia di Matteo << Mi mancherai tanto tanto >> riuscii a dire << Per qualsiasi cosa chiamami, qualsiasi consiglio ti serva, se ti serve conforto, se ti senti giù lo sai che io ci sono >> annuii ancora tra le sue braccia << La guarderai la partita? >> mi domandò staccandosi << Certo, non potrei perderla per nulla al mondo >> risposi sinceramente << Vedi di fare goal o appena tornate ci penso io a metterti sotto in allenamento >> lo minacciai scherzosamente << Vale lo stesso con te per l'esame >> lo abbracciai un'ultima volta così da avere tempo di salutare gli altri << Scrivimi appena arrivate >> lo raccomandai << Non mancherò mamma >> mi prese in giro. Abbracciai Andrea, Ciro e Lorenzo e li ringraziai per l'ennesima volta. Strinsi la mano del Capitano e di Leo. Diedi un veloce abbraccio agli altri e passai a Federico. << Comportati bene mi raccomando >> dissi accarezzandogli i capelli << Certamente, per te e per me >> mi lasciò un bacio sulla guancia e potevo sentire gli occhi di Manuel focalizzarsi sulla scena, ciò mi metteva molto a disagio e mi dava una strana sensazione alla bocca dello stomaco. Una volta congedato Federico sorpassai Manuel e mi diressi verso mio padre e Gianluca << Non avevo mai sentito un discorso che avesse avuto tanto successo >> si complimentò Gianluca, per me come uno zio << Ormai fai parte di questa squadra figlia mia >>aggiunse mio padre. Abbracciai Gianluca che mi lasciò successivamente da sola con mio padre << Amore mio sai quanto mi mancherai, è anche peggio di quando ero giovane, tienimi sempre aggiornato riguardo l'esame, il tuo stato d'animo, quello che succede durante la giornata, la qualsiasi. Fatti sentire. Appena torniamo noi due dobbiamo parlare >> mi disse con un tono paterno << Lo so papà >> abbracciai anche lui, non resistetti, quelle sue braccia erano sempre state come una calamita per me, quando ero piccola erano sempre pronti a sollevarmi, adesso a stringermi << Stammi bene eh >> gli dissi salutandolo. Tutti erano andati e tutti avevano ricevuto il mio arrivederci, tutti tranne uno.

~Spazio autrice~
ragazzi sono tornata
mi sono presa un po' di tempo per me e per riflettere meglio sulla storia
tengo particolarmente a questo capitolo che contiene la mia immagine di vero gruppo e penso quello in cui l'importanza di Beatrice in esso è più lampante
mi piacerebbe se fosse più attivi magari lasciando commenti o altro
comunque
BUON NATALE🎄🎄

M.L. Finalmente tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora