04||UN RISCHIO DA CORRERE

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Uscii rapidamente dal bagno ancora in pigiama e con i vestiti in mano << Allora, vuoi prepararti o fare colazione in pigiama? >> mi metteva fretta Matteo << Adesso ho pensato di non avere poi così tanta fame, voi andate, vi raggiungo dopo >> nel frattempo facevo dei segni strani con la testa a Manuel, la sua faccia era evidentemente confusa, dovevo parlargli. << Matteo tu vai, io penso di aver dimenticato qualcosa >> sul volto di Teo comparì un sorriso divertito, aveva capito quello che stava succedendo << Va bene, va bene, vado >> feci un sorriso forzato nella sua direzione e appena la porta si chiuse mi girai verso Manuel, che smise di far finta di cercare qualcosa << Che succede? >> sembrava preoccupato << Dobbiamo parlare, siediti >> fece come gli aveva detto, mi sedetti accanto a lui, aspettava che parlassi, deglutii << Voglio semplicemente avvisarti che qualcuno oggi vorrà farti un bel discorso >> sorrise, aveva capito, mi fece continuare lo stesso << Mio padre è passato stamattina presto e ci ha visti dormire insieme, non so cosa abbia pensato, in ogni caso preparati, potrebbe parlare con entrambi o separatamente >> rise << Ti sembra divertente? >> lo rimproverai << No, no, assolutamente, è che diciamo correrei questo rischio di nuovo per ripeterla, intendo, insomma questa notte. Sai sei buffa quando ti agiti >> mi spostò una ciocca di capelli, arrossii << Senti, non cambiare discorso, non so come la prenderà mio padre >> si stese sul letto come sfinito, avevo esagerato forse, mi stesi accanto a lui, si girò e mi sorrise << Sono pronto >> mi prese la mano e mi fece alzare, correremmo fino alla stanza dove erano tutti riuniti per fare colazione, trovai posto accanto a Fede, invece Manuel vicino all'amico. << Ti sei svegliata tardi?>> solo allora mi girai, stava parlando con me? << Hmh? >> ero distratta, guardavo mio padre e analizzavo tutte le sue mosse << Come mai hai fatto tardi a colazione? >> questa volta prestai attenzione << Niente di che, stamattina ero sovrappensiero e ho perso tempo a prepararmi >> mi guardò confuso, oh no ero ancora in pigiama, ridemmo entrambi << Ti dico la verità, sei bella, simpatica, divertente e hai mille altre caratteristiche, ci avrei sicuramente provato con te se non mi sarei accorto del rapporto speciale che c'è tra te e Manuel >>. Perché mi stava dicendo questo? << Rapporto speciale? >> gli dissi con aria interrogativa << Si vede che non siete soltanto amici, ti piace vero? >>. Mi scappò una risata per l'imbarazzo, mi avvolse il viso con il suo braccio e lo portò sul suo petto, alzai la testa per guardarlo << Si vede così tanto? >> risi di nuovo, era una risata nervosa << No, non così tanto però io me ne sono accorto >> mi disse mentre mi passava una mano fra i capelli, si mise a ridere, ero davvero così buffa? Mi staccai e sentii lo sguardo di Manuel addosso, non mi guardava come al solito, era strano.
Quando tutti finirono la colazione mio padre li invitò a raggiungere il campo << Manuel tu rimani seduto, devo parlarti >> Manu fece segno di sì con la testa e tutti uscirono, io rimasi lì fuori ad aspettarlo anche se dovevo ancora prepararmi per l'allenamento, uscì dopo poco tempo, l'attesa fu lo stesso snervante, era tranquillo, mi abbracciò, mi sollevò da terra e mi fece girare, poi mi prese in braccio e mi portò in camera, mi buttò sul letto e mi fece il solletico << Dai ti prego, smettila, devo prepararmi >> provai a dire tra le risate << Ok, armi da guerra ritirate >> mi alzai dal letto e andai in bagno prima che potesse ricominciare, mi vestii, uscii e lo ritrovai ancora lì << Non deve essere andata così male, sembri di buon umore >> gli dissi, mi sorrise, lo pregai ma non volle confessare quello che si erano detti.
                                               
                                                                                                       ~ Manuel's pov ~

<< Manuel tu rimani seduto, devo parlarti >> mi fermò il mister, feci segno di si con il capo, aspettammo che tutti uscissero per iniziare la nostra conversazione. << Dovresti aver intuito di cosa voglio parlarti >> spostò la sedia accanto alla mia e si sedette, annuii << Non é quello che crede, lei non riusciva a dormiva e io neanche, diciamo che ci siamo fatti compagnia >> provai a spiegare << No Manuel, non ho pensato a niente di tutto quello che ti stai immaginando, so bene che mia figlia fatica a dormire, volevo semplicemente dirti di starle vicino e di prenderti cura di lei, se lei sta bene con te non posso essere altro che felice di questo >> sorrisi, si alzò e mi diede una pacca sulla spalla << Adesso va da lei, sarà sicuramente qua fuori ad aspettarti >>. In effetti era così, feci quello che mi aveva chiesto, starle vicino.
<< Non vuoi parlare, eh? >> mi pregò per l'ennesima volta, feci segno di no con la testa sorridendole divertito << Bene, allora non lo farò neanche io >> cercava di convincermi, la spinsi con la spalla e continuammo così finché non arrivammo al campo.
Quel giorno si allenò con noi, era brava ma ogni volta che si avvicina a Federico sentivo sempre quella brutta sensazione, l'avevo sentita anche stamattina, anzi soprattutto questa mattina, Matteo cercava sempre di distrarmi ma riuscivo soltanto a guardare in quella direzione, sembrava divertirsi con lui.
L'allenamento era finito, mi avvicinai a lei, era ostinata a non rivolgermi la parola << Per oggi ti accompagno direttamente a casa prima che si faccia tardi, saluta gli altri e poi andiamo >> non mi rispose, mi abbassai per guardarla in faccia, che avvolsi con le mie mani e sollevai per far sì che mi guardasse << Ehi, non posso sopportare il fatto che tu sia offesa con me >> sorrise << Vado a salutare gli altri >> si alzò, mi passò accanto, mi girai e la seguii con lo sguardo, diede il batti cinque a tutti, salutò suo padre con la mano e abbracciò Matteo e Federico, sbuffai, non so se perché non avrei passato altro tempo con lei o perché avesse abbracciato Federico. Corse verso di me << Possiamo andare >> le avvolsi le spalle con il braccio, ci avviammo verso la macchina, ridemmo e scherzammo per tutto il tragitto, stavo veramente bene con lei.
Eravamo arrivati, mi diede un bacio sulla guancia << Ci vediamo >> scese dall'auto, la vidi entrare dentro casa e allora me ne andai.
Ero contento del discorso di Mancini ed ero sempre più innamorato di lei, non toccai quasi niente a cena perché pensavo a Beatrice . Andai in camera mia prima che gli altri finissero di mangiare, dormivo già quando Matteo era rientrato nella nostra stanza, sorrise guardandomi dormire come un angioletto già alle 22:30, finalmente qualcuno mi aveva messo la testa apposto o quantomeno qualcosa, pensava, si stese a letto, poteva dormire tranquillo.

~ Beatrice's pov ~

È stato il più bel giorno che ho trascorso in questa famiglia, il giorno in cui ho sentito veramente di farne parte, mi ero allenata con loro, forse questo aveva contribuito , avevo percepito i loro punti deboli e quelli di forza, le loro insicurezze, ciò che non potevo capire a pieno soltanto osservandoli.
Mi ero anche avvicinata di più a Fede, la prima persona a cui avevo confessato che mi piaceva Manuel. Ah Manuel, se potessi ripetere i momenti che abbiamo trascorso insieme oggi lo farei. E papà non mi ha detto niente di quella situazione, gli sarà bastato parlare con Manu. Tra questi pensieri dimenticai di cenare, mi misi a letto e provai a studiare ma ovviamente non ci riuscii, tra due giorni saremmo partiti, non era una destinazione molto lontana ma sarebbe stata la prima partita, Manuel aveva accennato qualcosa mentre eravamo in macchina, e avevo intenzione di preparare una cosa, pensai soltanto a quello prima di crollare sul libro.

M.L. Finalmente tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora