<< Ragazzi prima di iniziare l'allenamento vorrei presentarvi una persona veramente importante per me>>. Ero arrivata presto quella mattina, avevo fatto colazione con mio padre che mi preparava al grande incontro, ci teneva molto, per lui la nazionale era come una seconda famiglia, voleva molto bene a quei ragazzi, credeva molto in loro, specialmente quest'anno.
Non avevo dormito un granché, infatti non riuscii a seguire il discorso di mio padre tra i mille sbadigli che lasciavano la mia bocca, mi servirono due caffè per smetterla.
Finita la colazione, era arrivato il momento, ero agitata, raggiungemmo il campo dove trovammo già tutti, pronti per l'allenamento, lo vidi subito, non potevo non riconoscere quei ricci e quel bel sorriso, era più alto di quanto l'avessi immaginato, era bellissimo, era da tanto tempo che l'avrei voluto conoscere. << Vi presento mia figlia Beatrice, ci accompagnerà durante questo percorso, abita qui a Firenze, per me era importante che vi conosceste >> concluse mio padre, avevo lo sguardo di tutti addosso finché Manuel non prese parola, anche se Federico Chiesa continuava a fissarmi << Ma io già ti conosco da tempo >>. Mi aveva riconosciuto, era un sollievo << Certo è da quattro mesi che ci scriviamo >> gli ricordai io, avvicinandomi a lui, mio padre lo guardava in un modo strano e non capii il motivo, allora Manuel ci tenne a puntualizzare << Come amici!! Io voglio giocare mister >>. Gli diedi un bacio sulla guancia come per convincere più me stessa che gli altri che fossimo solo amici. Mio padre si mise a ridere e gli disse << Manu.. . non giocherai >> gli fece l'occhiolino << E neanche tu Federico se continui a fissarla >>. Scoppiamo tutti a ridere, tranne Manuel.
Prima che cominciasse l'allenamento lo abbracciai e lui mi stampò un bacio affettuoso sulla spalla, dondolammo un po' per il campo e poi ci staccammo, finalmente ci conoscevamo, dopo quattro lungi mesi di soli messaggi. Avrei voluto che quell'abbraccio durasse per sempre, il suo buon odore riempiva le mie narici e le sue braccia mi cingevano come in segno di protezione, si mi sentivo così, protetta, questa sensazione mi dava un senso di pace.
L'allenamento era iniziato e io non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso, confrontando le immagini che avevo in mente con quello che era realmente, un bellissimo ragazzo abbastanza alto e giovane, con la barba, i capelli ricci tra il biondo e il castano, gli occhi che sembravano sorriderti, un bel fisico e un sorriso mozzafiato. Anche lui a volte buttava lo sguardo su di me e mi sorrideva e io non potevo fare altro che ricambiare.~ Manuel's pov ~
L'avevo riconosciuta subito, se ero sorpreso che fosse lì? Certo, non me lo aspettavo. Ero contento che fosse lì in quel momento, che non mi fosse semplicemente arrivato un suo messaggio, vidi che cercava di non guardarmi, come se non volesse che la riconoscessi eppure quei biondi capelli ondulati non riuscivano a mentirmi, era lei, era bellissima quella mattina, indossava una semplice tuta, non voleva dare nell'occhio, in fondo era un allenamento di calcio, era semplice, mi piaceva questo suo aspetto, non riuscì a staccargli gli occhi di dosso neanche per un secondo ma mi resi conto solo dopo che c'era qualcun'altro che non ci riusciva, Federico, me ne accorsi soltanto quando il mister lo sottolineò, non risi, provai qualcosa di strano, diverso della sensazione che avevo provato quando si era avvicinata a me e mi aveva dato un bacio sulla guancia.
Avevo aspettato quattro mesi e adesso eccoci qua, non ci credevo. Prima che andassi ad allenarmi mi abbracciò, non potei fare altro che darle un bacio sulla spalla, oltre che perdermi tra le sue due piccole braccia e il suo profumo, durò troppo poco ma fu bello, per tutto l'allenamento non riuscii a pensare ad altro, la sensazione che mi davano i suoi capelli a contatto con la mia pelle, al suo respiro sul mio collo, alle sue braccia strette intorno alla mia schiena, al suo sorriso e alle sue gambe che dondolavano insieme alle mie verso dietro, un abbraccio da buoni amici. I miei pensieri furono interrotti da Matteo che cercava di avere una conversazione con me << Ti fissa da quando abbiamo iniziato l'allenamento e anche tu la guardi sempre, solo amici quindi? >>. Non capivo quella domanda, lo sapeva benissimo, eravamo S-O-L-O B-U-O-N-I A-M-I-C-I, era come se mi spingesse ad ammettere qualcosa che sapeva solo lui. << Si solo amici >> lo dissi con una voce malinconica e il mio amico se ne accorse ma non lo volle sottolineare << E poi non guarda solo me, sta cercando di memorizzare i volti >>. Giusto in quel momento guardò Matteo, che le sorrise e poi lo sguardo della ragazza passò su Fede, tornò quella sensazione di cui non conoscevo il significato e l'origine. Non ne parlammo più per tutto l'allenamento.Cosa cerca di fargli ammettere Matteo? E perché Manuel ha quella brutta sensazione? Sono veramente solo amici come affermano di essere?
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M.L. Finalmente tu
RomantizmManuel e Beatrice si conoscono già da quattro mesi ma non si sono mai conosciuti veramente. Beatrice Mancini è la figlia del grande allenatore Roberto Mancini che la farà entrare nella famiglia della nazionale. Tra i due ragazzi ci sarà solo un rapp...