13|| UN POSTO SPECIALE COME IL TUO SORRISO

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Sentii il citofono suonare, mi precipitai << Chi è? >> domanda banalissima << Sono io, sapevi che sarei passato, spero che tu sia pronta, scendi tu, ti aspetto qui >>. In effetti la prima cosa che avevo fatto quando ero entrata in casa era stata scegliere un vestito per quella sera, per fortuna perché a causa della filosofia mi ero completamente dimenticata che Manuel sarebbe passato. << Arrivo >> presi il necessario e lo misi dentro la borsa e scesi, aprii il cancelletto, l'unica cosa che ormai separava me e Loca << Oh, eccoti >> esclamò notando la mia presenza << Allora, andiamo a Coverciano? >> scosse la testa << Dove andiamo? >> mi sorrise, si girò per andare verso la macchina << Sorpresa >> entrò per farsi seguire, visto che ero rimasta lì in piedi a ragionare sul luogo in cui mi potesse portare. Mi fece segno di salire in auto << Dammi almeno un indizio >> lo pregai mentre mi allacciavo la cintura di sicurezza. Parlai io per tutto il viaggio cercando di estorcere qualche informazione, lui si limitava a scuotere la testa, a ridere e certe volte ad ignorarmi completamente concentrandosi esclusivamente sulla strada. << Perché ridi? Mi vuoi dire dove mi stai portando? >> lo pregai per l'ennesima volta << Non ti piacciono le sorprese? >> si voltò verso di me << Si ma >> mi tappò la bocca con la mano appoggiandola delicatamente << Penso sia meglio non rovinarla, no? >> mi lasciò << Hai ragione, scusami >> ci guardammo per qualche secondo sorridendo << Siamo arrivati >> disse scendendo dalla macchina << Non fare la furba, non sbirciare >> chiusi gli occhi e aspettai che fosse lui ad aprirmi la portiera << Dammi la mano >> gliela porsi continuando a tenere gli occhi chiusi, mi mise le mani sugli occhi coprendoli << Non ti fidi di me, eh? >> gli dissi scherzando << Diciamo che vista la tua curiosità è meglio prevenire >> era uno dei miei miglior difetti o dei miei peggior pregi, lo dovevo ancora capire << Puoi aprirli >> feci come mi disse e mi ritrovai davanti il miglior panorama che avessi mai osservato, lui mi aveva già tolto le scarpe e aveva tolto anche le sue << E tutto questo perché? >> mi voltai verso di lui << Perché ti avevo visto un po' giù e mi dovevo ancora sdebitare per quello che avevi organizzato per me >> posò le scarpe in macchina << Non ti dovevi sdebitare di niente, te la meritavi >> era vero << Facciamo così, oggi non parliamo visto che non ti va, goditi questo momento, godiamoci questo momento >> mi prese in braccio e corse verso la spiaggia, mi mise giù, ci guardammo negli occhi per quel lasso di tempo che mi sembrò un'eternità, gli accarezzai i capelli << Ti va di ballare? >> mi porse la mano, la misi intorno al mio fianco << Si mi va >>. Ballammo abbracciati sotto un cielo che sembrava stesse danzando insieme a noi << Manuel >> gli sussurrai << Si? >> mi rispose << Grazie >> affondò la sua testa nella mia spalla << E per cosa? Io non ho fatto niente >> e invece aveva fatto più di quanto dovesse << Hai organizzato tutto questo per me, non mi sembra che tu non abbia fatto niente >> gli dissi muovendo la spalla in modo che spostasse la testa e mi guardasse << Quando qualcosa viene dal cuore é semplice farla >> finalmente riprese il contatto visivo << Non avevamo detto di non parlare? >> poggiò di nuovo la sua testa sulla mia spalla << Manuel dico davvero, non ti ringrazio soltanto per questo, per tutto, ho passato dei bellissimi momenti insieme a te, mi hai consolato, mi hai capito, mi hai ascoltato, mi hai sempre fatto sorridere. Grazie >>

                        ~ Manuel's pov ~

Era questo il momento giusto, me lo sentivo << Senti Bea, quella cosa che dovevo dirti ecco insomma era davvero qualcosa di importante, almeno per me >> mi staccai << Non ne parliamo adesso, ok? Guarda che bella l'acqua >> invece no, non lo era. Andò verso l'acqua alzando leggermente il vestito lungo con le mani, io restai lì a guardarla incantato << Allora, che fai? Vieni o no? >> mi porse la mano, corsi da lei e l'afferrai << Sai quand'ero piccola io e mio padre ci andavamo sempre al mare, io aspettavo sempre l'estate per passare questi momenti magici con lui. Continuiamo a farlo anche ora, é qualcosa che ci unisce, oltre al calcio. Ero davvero brava, sai? >> raccontava rapita dalle onde << Allora un giorno se vuoi possiamo fare un uno contro uno >> stavolta si girò verso di me << Mi stai sfidando, Manuel Locatelli? >> gli sorrisi << Non la chiamerei proprio sfida ma se accetti la potrà anche diventare >> allungai la mano per stipulare l'inizio della nostra gara << Pronto a perdere? >> me la strinse più forte che poteva << Nato pronto >> mi avvicinai al suo orecchio << Non l'ho mai detto nessuno, a nessuno tranne che a te, stasera sei bellissima >> arrossì << Vado a prendere una cosa in macchina. Torno subito >> avevo bisogno di un tempo per me, per metabolizzare tutto quello che era successo, presi la tovaglia che avevo portato per stenderci e tornai da lei << Fede? >> la sentii dire mentre stavo chiudendo l'auto con le chiavi << Sono a casa, sì da sola, stavo studiando >> appena mi avvicinai, posò il suo dito sulla mia bocca facendomi capire di non fare rumore << Cosa stavo studiando? Ehm, filosofia >> risi, mi fulminò con gli occhi << Certo, che ti sto ascoltando >> stesi la tovaglia scuotendo la testa << Se so dove sia Manuel? No, sarà uscito >> mi sedetti << Ah, con la mia macchina. No, non é passato, forse più tardi >>  mi piaceva anche questo di lei, non riusciva proprio a mentire, era pura, genuina << Ci vediamo domani >> mi alzai e andai verso di lei << Scusami, perdonami per non avergli detto >> la zittì << Non ho bisogno di spiegazioni, non preoccuparti. Avevo pensato di portare una bottiglia di vino, scelta accuratamente apposta per te tra quelli del nostro esperto Barella ma non bevi, avevo pensato di portare qualcosa da mangiare ma sicuramente avrai già mangiato. Ti dovrò bastare io e questo mare stupendo >> lo indicai << Va benissimo, é già tutto perfetto così >> appoggiò la sua mano sulla mia guancia che si adagiò completamente su di essa, entrambi iniziammo a fare piccoli passi verso l'altro, ormai eravamo a pochi centimetri << Manuel, sai non ho mai avuto un ragazzo >> le sorrisi << Mai? >> sussurrai << Mai >> ripeté.

Spazio autrice
Sarà arrivato il momento giusto che tanto cerca Manuel? Si scambieranno quel bacio che li unirà? Cos'è successo tra Federico e Beatrice quella sera?
Volevo ringraziarvi per i 2mila, spero vi stia piacendo la storia. Sto provando a fare uscire prima i capitoli, a distanza di pochi giorni l'uno dall'altra, rispetto a prima.

M.L. Finalmente tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora