49|| ECCO LA MIA RISPOSTA

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<< Dovresti smetterla di bere >> sentii la sua voce dietro di me, una risatina nervosa lasciò la mia bocca << E tu dovresti smetterla di seguirmi >> controbattei girandomi appena per assicurarmi che fosse realmente Manuel << Ti sbagli, io non ti seguo >> riportai lo sguardo davanti a me << Allora, che ci fai qui? >> domandai infastidita << Volevo prendere una boccata d'aria ma vedo che qualcuno mi ha preceduto >> si sedette proprio accanto a me << Non preoccuparti, stavo giusto per andarmene >> portai nuovamente la bottiglia di birra alla bocca sotto il suo sguardo attento << Beh, non penso visto che è da circa mezz'ora che sei qui fuori a bere >> mi girai verso di lui con un sorrisetto porgendogli la bottiglia << Tieni, puoi prenderla, hai ragione, non ne ho bisogno ma ho bisogno che tu te ne vada >> lui l'afferrò prontamente posandola accanto a lui come se non avesse ascoltato nemmeno una delle mie ultime parole << Non sai quanto vorrei poterlo fare >> sussurrò, più a se stesso, dopo qualche attimo di silenzio << Non c'è nulla che ti trattenga >> gli feci notare incrociando i suoi occhi << Sei tu che mi trattieni >> confessò abbassando lo sguardo << È il dannato bisogno che hai di me in questo momento che mi trattiene, è il modo in cui mi guardi che mi trattiene, è la consapevolezza che la mia Bea non avrebbe mai bevuto che mi trattiene, è il fatto che quando ho detto di voler prendere una boccata d'aria stavo mentendo, sono qui soltanto per te e ho passato tutta la sera a domandarmi se avvicinarmi o meno, per tutta la sera non ho fatto altro che ripetermi 'l'hai lasciata libera, non è più compito tuo prenderti cura di lei' ma era più forte di me, così per la stessa mezz'ora che tu hai trascorso qui, io ti ho guardata aspettando che tu facessi qualcosa, che tu ti alzassi, ti voltassi e ti accorgessi che ero lì ma è da un po' che tu non ti volti, se lo facessi almeno una volta, mi troveresti lì, dietro di te, ad aspettarti >> continuò torturandosi le mani << E non so nemmeno se è giusto dirti tutto questo, se è giusto confonderti un'altra volta, se è giusto essere qui in questo momento, se è giusto non averti ascoltato quando mi hai detto di andarmene ma la verità è che non ne ho la forza, non ho la forza di lasciarti qui e non importa se è giusto o sbagliato, so che adesso non vorrei stare in nessun altro posto. Bea, sei tu il motivo per cui sono venuto qui e lo stesso per cui vorrei soltanto scappare perché mi fai stare male, mi fa stare male parlarti, mi fa stare male pensarti, mi fa stare male vederti, mi fa stare male vederti con un altro >> la sua voce si spezzò, il suo sguardo si posò nuovamente su di me << È così, mi fa stare male vederti con Lorenzo ma in fondo sono stato io a farti quel inutile discorso quindi dimentica tutto quello che ho detto, non ha importanza, servirà soltanto a confondere entrambi >> si alzò avviandosi verso l'interno. Come poteva chiedermi di dimenticare tutto? Come poteva chiedermi di far finta di non aver mai sentito quello che mi aveva appena detto? Non potevo. Non volevo. Mi ero appena voltata, non potevo far finta di non aver notato che lui fosse proprio lì, dietro di me, sperando che non alzasse lo sguardo e io facessi in tempo a scappare. << Manuel, quel bacio ha significato molto più di qualcosa >> quella mattina quelle parole avevano soltanto potuto attraversare la mia gola morendomi lentamente dentro ma come lui aveva appena aperto il suo cuore, adesso toccava a me farlo, toccava a me trovare delle risposte. Il suo passo si arrestò, lo vidi voltarsi e velocemente avvicinarsi verso di me. Non appena lasciai il posto in cui precedentemente ero seduta me lo ritrovai a pochi centimetri dal mio volto, senza pensarci ulteriormente azzerò quella minima distanza baciandomi. Dopo pochi secondi entrambi ci staccammo come se improvvisamente fossimo tornati con i piedi per terra << Non posso >> sussurrai facendo un passo indietro << Lo so >> si limitò a rispondere, sorridendo appena, lo osservai sfiorarsi le labbra con il pollice << Lorenzo è il ragazzo perfetto per te, dimenticami >> ecco un'altra delle sue mille contraddizioni, un'altra delle sue richieste che io non potevo soddisfare. Un bacio e un 'dimenticami', un passo verso di me e uno verso la porta, una conferma e una contraddizione, uno sguardo cupo e un sorriso abbozzato. Manuel, non volevo dirlo davvero, non volevo mettere fine a quel bacio, non volevo allontanarmi da te, quel 'non posso' non era per Lorenzo, era per quello che hai appena fatto, lasciarmi qui piena di domande di cui tu hai rubato tutte le risposte, lasciarmi qui con le tue parole che continuano a risuonarmi nella testa, lasciarmi qui con il sapore delle tue labbra sulle mie, lasciarmi qui a sperare di sentire nuovamente quella voce. Manuel, torna qui, dimmelo tu adesso che significato ha avuto quel bacio.

M.L. Finalmente tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora