42|| ASPETTATI UNA PERSONA CHE TI ASPETTI

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Mi passai una mano sul volto per nascondere le lacrime che lo avevano attraversato in precedenza ed aprii la porta della mia camera. Tirai su col naso e sospirando mi stesi sul letto, Matteo mi si avvicinò osservandomi << Conto chiuso, questa volta per sempre >> sospirai tradito dal velo di tristezza che celava quella mia affermazione << Non ho bisogno di nessuno, di nessuna relazione seria, mi ero semplicemente sbagliato quando ho pensato che mi fossi innamorato di lei. Ho sbagliato tutto fin dall'inizio >> continuai a blaterare cercando di ridurre la quantità di dolore da ingerire << Come fate tu e Vian a mantenere una relazione di questa importanza in queste condizioni? >> domandai al mio amico che era rimasto di fianco al letto << Quando lei è lì a casa da sola o in sala ed io invece qui in ritiro o comunque lontano da lei non ti nego che mi ritrovo molto spesso a provare timore per ciò che lei possa pensare in quei giorni che ci separano, per la piega che possa prendere il nostro rapporto a causa di questa perenne situazione, mi preoccupa il fatto che lei si possa sentire incredibilmente sola, che lei capisca che magari quella che posso regalarle io non sia la vita che realmente desidera e io non possa far nient'altro che lasciarla andare, sono terrorizzato Manuel ma quando torno a casa e me la ritrovo lì che mi aspetta, che corre verso di me e mi abbraccia, semplicemente questo, beh si annulla qualsiasi distanza in quel caso, ogni dubbio ed incertezza cessa di esistere perché lei mi ha aspettato. È quello che manca a te, qualcuno che ti aspetti, che faccia sentire perennemente la sua presenza, che dica 'io sono qui' anche quando tutte le condizioni sono sfavorevoli, qualcuno che ti aspetti anche quando l'hai fatta soffrire, quando hai sbagliato tante di quelle volte che ti sei stancato anche tu di te stesso però lei è lì, è arrabbiata, è ferita, però è lì, ti ha aspettato >> si sedette sul suo letto << Tu dici di non averne bisogno ma lo sai benissimo che non è così, hai bisogno di amore, di essere amato, di donare tutto il tuo amore ad unica persona che sia capace di raccoglierlo e custodirlo, proprio come tutti, e fa così bene ammetterlo, ammettere di aver perso questa battaglia. Tu dove pensi che la trovi la forza di andare avanti dopo ogni sconfitta o l'adrenalina giusta per portare al termine nel migliore dei modi ogni partita? Penso che lei è da qualche parte a guardarmi, ad appoggiarmi e faccio del mio meglio per renderla orgogliosa ed è anche così che ho imparato ad accettare le delusioni, grazie a lei, grazie a voi. So che lei c'è e questo mi basta, sarò innamorato ma per me questo è ciò che conta davvero e non rinuncerei a lei per niente al mondo >> sorrisi spontaneamente alle sue parole dimenticando per un attimo il dolore che mi affliggeva pochi istanti prima << Io sono qui, ti aspetto ma l'amicizia è già qualcosa di diverso, ciò di cui hai bisogno non è un amico, di quelli ne puoi trovare così tanti, hai bisogno di qualcuno di insostituibile, ne hai bisogno perché nessuno ne può fare a meno, ne hai bisogno anche solo per dire una parola di troppo sapendo che il momento dopo arriverà un'altra parola in soccorso a rimediare al tuo sbaglio. Tu quel qualcuno l'hai trovato ma non ti ha aspettato >> la sua voce si spense, non trovando forse le parole adeguate per continuare << Ti sbagli Matteo, io non ho trovato nessuno di insostituibile >> lo contraddii con tono duro << Meglio così allora, non hai bisogno di nessuna parola di conforto, di nessun amico, soltanto di te stesso >> fece per lasciare la stanza ma si fermò non appena poggiò la mano sulla maniglia della porta << No >> sussurrò girandosi verso di me << Non mi faccio ingannare dalla tua autodifesa, per quanto non ti sopporti in questo momento so che hai bisogno di me anche se non vuoi ammetterlo quindi rimango qui finché non me lo dirai in faccia >> si risedette << Sarà dura eh >> mi prese in giro accennando una risatina. Apprezzavo ciò che aveva appena fatto, sapevo di non essere una buona compagnia in quel momento. << Matteo >> lo richiamai dopo un lungo periodo di silenzio << Si? >> mi domandò << Grazie >> e quel grazie so che per lui valesse più di mille parole, soprattutto pronunciato da me, che era davvero raro che esternarsi i miei sentimenti più intimi. << Vuoi dirmi cos'è successo? >> mi disse sedendosi accanto a me << Sono andato da lei e non era sola >> spiegai mettendomi dritto << C'era Lorenzo, vero? >> dedusse dalla mia espressione, annuii leggermente << E? >> mi esortò a continuare << C'è qualcosa di speciale tra di loro, qualcosa che il tempo non è riuscito a distruggere, qualcosa che neanche io sono riuscito a cancellare. È davvero incredibile, non voglio mettermi in mezzo, non voglio ritrovarmi fregato, non voglio soffrire ancora, non voglio negarle la felicità. Non ho più le forze per lottare per lei, per noi, per me, è arrivata l'ora di farsi da parte >> Matteo mi diede una pacca sulla spalla e mi abbracciò, mi rifugiai nelle sue braccia, mi nascosi dal mio dolore, cercai di sfuggirgli sapendo che mi avrebbe ritrovato tra pochi secondi.

M.L. Finalmente tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora