𝑽𝑬𝑵𝑻𝑰𝑪𝑰𝑵𝑸𝑼𝑬
Canzone consigliata: War of Heart – Ruelle
Le bollicine trasparenti si muovevano indisturbate all'interno del liquido rosato contenuto nel calice di cristallo, sorretto dal palmo affusolato di Edgar.
Distante dalla folla, teneva una mano in tasca e la schiena appoggiata alla parete; accompagnato da sospiri sereni, lasciava gli occhi guizzare su ogni dettaglio presente in quell'ambiente.Utilizzando qualche trucchetto illusorio, Cassian era riuscito a trasformare la sala principale dell'Accademia in uno splendido salotto di fine Ottocento. Specchi disposti su tutta la parete, riproducevano infinitamente quantità di abiti stravaganti e maschere vistose; coppe, poste a torre su due tavoli quadrati ai lati della sala, erano continuamente ricolme di liquido alcolico, che cambiava colore ogni qualvolta qualcuno ne prendeva un bicchiere.
Gli arredamenti imbottiti, in oro e con fantasie floreali, erano sparsi per tutta la stanza, donando sollievo a tutte le dame che vi sedevano per far riposare i piedi.Al centro, un'enorme pista da ballo, il cui pavimento era decorato da un mosaico raffigurante Dionisio, simbolo divino di una realtà smisurata.
Infine, un'orchestra composta da una decina di musicisti, arricchiva la sala con note dolci e limpide, accompagnando le risate, gli stridori gioiosi e i discorsi tranquilli e per nulla pesanti degli invitati. Era una serata in cui bisognava divertirsi e Edgar, nonostante la sua disapprovazione iniziale, era contento di farne parte.
Fin da quando ne aveva memoria, era sempre stato abituato a feste di ogni genere organizzate dai suoi genitori, amanti del lusso e del divertimento.
Tutta la sua giovinezza si era svolta sul flusso spumeggiante di bollicine alcoliche e musica a cui aveva dovuto dare un freno, purtroppo, negli ultimi anni a causa degli avvenimenti poco piacevoli della quale era stato testimone.«Edgar, in onore di mio padre, permettimi di organizzare questo ballo» lo aveva supplicato Cassian pochi giorni prima. «Lo sai, si lavora meglio con una mente rilassata» aveva continuato sorridendo.
Solo per aver tirato in ballo suo padre, Edgar non era riuscito a resistere più di tanto. Cassian possedeva la stessa abilità di Alexander: affascinante e bravo con le parole.
Sarebbe stato in grado di convincere una pietra a trasformarsi in fiore se solo si fosse impegnato, ed era per questo che non si era stupito quando lo vide in compagnia di Levi: era pure riuscito a fargli indossare un abito e a sistemare i capelli, per non parlare della maschera vistosa che portava sul viso.Li osservò fermarsi vicino all'ingresso ad osservare con occhi curiosi la sala e, improvvisamente, rivide quelle luci brillanti negli occhi e quei sorrisi stupiti tipici di bambini felici e spensierati.
Li rivide piccoli e intoccati dal male che il mondo gli aveva causato.Osservando attentamente i volti di Levi e Cassian, rimase scioccato da quell'incredibile somiglianza che mai aveva notato prima, nonostante fosse a conoscenza del loro legame sanguigno.
Cassian, in quel momento, possedeva il sorriso caldo e seducente di Alexander; mentre Levi aveva il suo stesso sguardo acceso e attento, mitigato, però, da una nota di sospetto tipica di Caera.Erano il miscuglio perfetto delle persone che Edgar più aveva amato nella sua vita: Alexander come amico e Caera come moglie.
Sareste davvero fieri di ciò che sono diventati, pensò, sperando che quel pensiero li raggiungesse, ovunque fossero.
Riprendendosi da quell'improvvisa malinconia, sorseggiò ciò che era rimasto del liquido frizzantino, dirigendosi poi al centro della sala per dare inizio ufficialmente a quella serata.
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ONE OF US
Fantasía❁ 𝐼𝑁 𝑅𝐸𝑉𝐼𝑆𝐼𝑂𝑁𝐸 ❁ 《Sei una distruzione di cui non posso fare a meno》 Studentessa al terzo anno dell'università di Yale, Anneka Lockwood decide di passare l'estate insieme alla madre Tessa a Lostwinter, un paesino sperduto sulle sponde dell...