𝑽𝑬𝑵𝑻𝑰𝑺𝑬𝑻𝑻𝑬Stretta nella sua giacca di jeans chiaro, si voltò un'ultima volta verso l'edificio.
Lontano da quel cancello, alto diversi metri e di un bianco sporco, riusciva ancora a scorgere la mano di Helene muoversi in aria con l'intento di salutarli fino a quando non fossero usciti dal suo campo visivo.
Anneka sospirò profondamente, riportando poi lo sguardo verso la strada.Alla guida dell'Alfa Romeo 6C del 1947 c'era Edgar, con i capelli perfettamente ordinati grazie alla cera lucida, la barba corta ma elegante e un paio di occhiali da sole Ray-Ban a coprirgli gli occhi azzurri. Accanto a lui e con uno stile totalmente diverso, molto più sportivo e giovanile, c'era Levi. Indossava anche lui un paio di occhiali da sole e osservava tranquillo il bosco che li circondava, mentre tra le mani stringeva una vecchia edizione dell'Iliade di Omero.
«Dovrò pur passare il tempo» aveva risposto quando suo padre gli aveva rivolto uno sguardo ricco di dubbi.
Entrambi, diversamente da lei, erano calmi e quasi emozionati per quel viaggio che avrebbero dovuto affrontare.
Anneka, invece, non faceva altro che rimuginare su ciò che aveva detto Cassian e, soprattutto, sulla discussione avuta con Theon durante la notte.
Non vi erano state urla e tanto meno pianti, ma le parole che si erano scambiati avevano ferito entrambi in modo irrimediabile.
Non vederlo quella mattina e, di conseguenza non averlo salutato per quella che sarebbe potuta essere l'ultima volta, l'aveva da una parte rabbuiata ma, d'altra, comprendeva la sua decisione di tagliare completamente i ponti, almeno per ora.«Potevi almeno sistemare l'antenna» giudicò Levi, distraendola dai suoi pensieri, girando la piccola manopola alla ricerca della giusta stazione radio che non fosse un gracchio di voci incomprensibili.
Edgar scosse la testa e, tenendo gli occhi fissi sulla strada, afferrò alcune cassette dal vano presente sul cruscotto e le gettò piano sulle gambe del figlio, invitandolo a scegliere quella che più gli piaceva.
«L'importante è che non tocchi nulla» lo rimproverò, sistemando nuovamente la manopola della radio a zero.
Levi preferì non rispondere, concentrandosi sulla cassetta che avrebbe dovuto inserire.
Accompagnati da Beethoven, i tre imboccarono l'autostrada verso l'aeroporto di San Francisco con un grosso peso nel cuore e tante emozioni ad agitare lo stomaco.Alcune ore prima, Accademia di Lostwinter
Oggi, giorno della Luna mezzana, Insperia è stata attaccata dal demone Caym.
Numerose sono state le vittime e numerosi i feriti.
La famiglia reale è salva.-Ray
Cassian aveva letto ad alta voce quel messaggio mandatogli dalla sua guardia personale, così che tutti fossero a conoscenza della verità.
Caym era più vicino di quanto si pensasse; si muoveva in maniere repentina e con una spietatezza mai vista prima d'ora.
Se non si fossero dati una mossa, sarebbero dovuti star pronti a piangere diverse morti, incluse le loro. E questo Cassian lo sapeva bene.Inevitabilmente, la voce di sua madre, distaccata e sottile come la lingua di un serpente, si insinuò nella sua mente, accompagnata con un uno dai tanti rimproveri che gli avrebbe elargito solo per farlo sentire ancora più inadatto a quel ruolo da sovrano.
"Hai preferito organizzare una festa, piuttosto che occuparti del tuo regno"
Lo avrebbe guardato con quei pozzi neri, privi di qualsiasi affetto, terminando il tutto con "È in momenti come questi che mi manca tuo padre. Nonostante fosse il peggiore dei mariti, sapeva regnare".
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ONE OF US
Fantasi❁ 𝐼𝑁 𝑅𝐸𝑉𝐼𝑆𝐼𝑂𝑁𝐸 ❁ 《Sei una distruzione di cui non posso fare a meno》 Studentessa al terzo anno dell'università di Yale, Anneka Lockwood decide di passare l'estate insieme alla madre Tessa a Lostwinter, un paesino sperduto sulle sponde dell...