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T/n Pov

"Fermati immediatamente!"

La sua voce rimbombò più volte tra le pareti del laboratorio, la mano di Doctor si fermò a mezz'aria mentre impugnava un bisturi che presto si sarebbe impregnato con il mio sangue, e si voltò nella sua direzione.

"Shigaraki che succede? Hai cambiato idea?" domandò retoricamente, come se sapesse che Tomura avrebbe risposto con 'no, non è nulla continua'. Ghignò e poi spostò la sua mano sul mio collo, sentivo la lama ghiacciata a pochi millimetri di distanza dalla mia pelle.

"Sbaglio od ho detto di fermarti!" questa volta il suo tono risultava più minaccioso.

Con la coda dell'occhio seguii la sua figura scendere le scale di acciaio, ad ogni gradino si sentiva un rumore metallico causato dai suoi passi veloci e pesanti.

"Perché dovrei? Non eri tu a volere che tutto questo avesse luogo?"

Nel frattempo sentivo ogni singolo lembo della mia pelle pulsare incessantemente, sentivo il mio corpo andare a fuoco, non per il caldo, anzi, la bassa temperatura presente nella stanza mi aiutava a rimanere sveglia, ma per tutti i tagli che mi aveva procurato.
Vedevo tutto sfuocato, non so se per le troppe lacrime o per le forze che si stavano man mano spegnendo, magari era dovuto ad entrambi.

"Tu sei qui solo per obbedire ai miei ordini" disse mentre slegava le mie caviglie "ed ora ti ordino di sparire dalla mia vista prima che ti possa succedere qualcosa. " concluse slegandomi anche i polsi.

"Riesci ad alzarti?" sussurrò al mio orecchio

"Ma Shigaraki, non possiamo lasciare il lavoro a metà!"

Fu allora che intravidi un sorriso ironico sul viso di Tomura, Doctor lo stava facendo innervosire.
Posò la sua mano sulla spalla dell'uomo anziano, la quale però cominciò a polverizzarsi secondo dopo secondo come se le sue particelle formassero un'effetto domino, una sgretolava completamente l'altra.

Un urlo straziato uscii dalla bocca di Doctor e provai un senso di soddisfazione, finalmente anche lui stava soffrendo come aveva fatto soffrire me.

"Ed ora vattene sennò non mi limiterò solo alla spalla"

Gli occhi del vecchio erano ricolmi di terrore, premette una mano sulla spalla sanguinante e corse via, inciampando più volte su se stesso.

Ora eravamo rimasti solo noi tre, Tomura, Hawks ed io.

Il celestino posò una mano sulla mia coscia, dove le ferite erano meno presenti e cominciò a muoverla in movimenti lenti e delicati.

"Riesci a camminare?" domandò nuovamente.

"I-io non lo so" risposi.

Ero sorpresa da quello che era appena successo, penavo che sarei morta da lì a poco mentre ora,colui che aveva il compito di farlo era appena stato mandato via da Shigaraki.
Volevo sfruttare questa situazione, magari sarei riuscita ad andarmene da lì in qualche modo.

Provai a mettermi seduta ma solo il gesto di alzare la schiena mi fece provare atroci dolori, cercai di soffocare i miei gemiti di dolore ma non sembrarono passare inosservati.
Mentre ero concentrata a sopportare il dolore sentii un caldo tocco posarsi delicato sotto le mie ginocchia e dietro la mia schiena.

"Dove la vuoi portare?!" urlò Hawks che fino a quel momento era rimasto nella parte di sopra ad osservare ogni singolo momento di sofferenza che avevo passato senza fare nulla per impedire che mi facessero del male.

"In ospedale! Dove altro potrei portarla?! Hai visto com'è ridotta?"

"Sei stato tu a farla ridurre così o sbaglio?" disse in tono ipocrito.

Fireside  || Hawks x Shigaraki x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora