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T/n Pov

Afferrai i suoi capelli e cancellai le distanze tra le nostre labbra.

Il bacio era delicato, lui era delicato.
Lo misi sotto di me in modo da riuscire ad avere un qualche vantaggio in caso avessi deciso di scappare.

"Sei riuscita a liberarti, beh da te me lo aspettavo" si riferiva al braccio che prima era legato alla testiera del letto.

Non risposi, muovevo delicatamente i miei fianchi in modo da renderlo vulnerabile.
Sentivo il suo membro ingrandirsi ad ogni mio movimento.
Gli sfilai la maglia e inaspettatamente aveva un fisico palestrato, accarezzai con la mia mano il suo addome ed il suo respiro si faceva sempre più pesante.

Potevo andarmene da un momento all'altro ma c'era qualcosa che mi impediva di farlo.
Sfilai la sua cintura ed anche i suoi pantaloni, lasciandolo in boxer.

In seguito anche lui sfilò la mia maglia, lasciandomi in reggiseno.
Scambiò nuovamente le posizioni mettendomi sotto di lui.
Cominciò ad accarezzami i capelli mentre lasciava una scia di umidi baci lungo il mio ventre.
Quando arrivò all'estremità dei miei pantaloni si fermò.

"Lo vuoi davvero?" mi chiese.

Ovvio che non lo volevo.
Volevo andarmene da lì.
Volevo continuare a vivere una vita normale.
Me ne volevo andare da quello stato, dal Giappone, che in quel momento mi stava causando solo problemi.
Volevo allontanarmi dall'uomo senza palle di cui mi ero innamorata, e volevo scappare dall'uomo che al momento si trovava semi nudo sopra di me.

"Tomura"

"Sono qui, dimmi" disse accarezzandomi la guancia con il dorso della mano, senza rischiare di ferirmi.

"Lasciami andare...ti prego" dissi con voce spezzata.

"Non posso farlo." 

Si alzò lentamente dal letto, afferrò la sua maglia che si trovava per terra e fece per rimettersela.
Gli afferrai il polso e lo feci sdraiare nuovamente sul letto.

"Resta con me, non andartene ora." non volevo rimanere sola, nonostante lui voglia usarmi come esperimento, al momento avevo bisogno di non rimanere sola.

Se veramente non avesse potuto, ora sarei già bella che andata.
Ci teneva a me.
Almeno così speravo.

"Continuiamo " dissi in un sussurro.

Mi guardò sorpreso ma fece come gli avevo detto.
Mi privò dei pantaloni e cominciò a stuzzicare la mia intimità, ancora coperte dalle mutande.

Mentre baciava il mio interno coscia, la mia mano si muoveva lungo la sua lunghezza.

"Sei sicura?" mi chiese nuovamente

"Certo" risposi mentre gli accarezzavo i capelli.

Spostò le mutande ed entrò lentamente, sembrava non volesse farmi male.
Le sue spinte erano lente e delicate.
Anche fin troppo.

Afferrai con prepotenza i suoi capelli e lo avvicinai di più a me.
Sembrava aver capito le mie intenzioni.
Ci guardavamo entrambi intensamente negli occhi.
Cominciò a muoversi più velocemente, con spinte più decise.

Le pareti di questo posto erano sottili, molto sottili.
Posò una mano sopra la mia bocca in modo da tapparla, e trattenere i versi che minacciavano di uscire.
Lui invece sapeva trattenersi, il suo respiro era pesante, irregolare.

Il piacere aumentava ad ogni sua spinta.
Nella stanza, oltre il suono delle nostre carni, si sentiva anche il rumore delle assi di legno di quel vecchio letto.

Fireside  || Hawks x Shigaraki x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora