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T/n Pov

Freddo era tutto quello che sentivo.
Terrore era tutto quello che provavo.

Il mio corpo era posato su una fredda lastra di acciaio, i miei arti legati da pesanti catene di ferro.
Il mio corpo privo di indumenti, fatta eccezione dell'intimo.
La stanza era buia, ad illuminarla erano solo le fiacche lucine dei computer spenti.
Puzza di marcio invadeva le mie narici.

Non avevo il controllo del mio corpo, era come addormentato...
Da quanto ero sveglia? Dieci minuti? Mezz'ora? Ore? Non ne avevo la benché minima idea.
Il dolore che prima era superfluo ora stava diventando fastidioso.
Cominciai ad urlare e urlare, la mia gola stava bruciando per lo sforzo che stavo causando alle corde vocali.

Ma alla fine che senso avrebbe avuto urlare? Sarei morta da lì a poco,avevo fatto il possibile per cercare di evitare questa situazione ma ora eccomi qui, legata, impotente, prossima alla morte.

Le luci finalmente si accesero creando fastidio ai miei occhi, sforzai di aprirli solo per la curiosità che provavo di vedere dove fossi.

Affianco a me c'erano diversi tavolini,su ognuno di essi si trovavano diversi strumenti utilizzati dai medici.
Finalmente avevo ripreso padronanza del mio corpo, ripresi la sensibilità al tatto, sentii un caldo liquido percorrere le mie stanche braccia, il dolore diventava sempre più fitto e quando osservai meglio i miei arti superiori gridai ancora più forte di prima...avevano già cominciato.

Due tagli lunghi e profondi erano stati incisi dalle spalle fino allo gomiti.
I passi si facevano sempre più vicini, provenivano da due persone.
Un passo con un'andatura indistinguibile per le mie orecchie, era quello fiacco di Shigaraki.
L'altro invece faceva passi più corti ma veloci, provenienti probabilmente da una persona di bassa statura.

"Oh la signorina ha deciso di svegliarsi" disse la seconda persona che non ero riuscita ad identificare.

"Zitto Doctor" questo invece era Tomura.

Da quando mi avevano raggiunta non mi toglieva gli occhi di dosso, io invece, non lo degnavo di uno sguardo quindi non potevo sapere cosa stava provando in questo momento.
Il fatto è che spero che stia male, è colpa sua se sono in queste condizioni, colpa sua e di Keigo.

"Come stai?" domandò il celestino posando il dorso della sua mano sulla mia guancia.

Continuai a mantenere lo sguardo fisso da un'altra parte, lo ignorai.
Che razza di domanda era?

"Parlami T/, ti prego"

Altri secondi di silenzio susseguirono, nel frattempo rumori metallici provenivano in direzione dell'altro uomo, Doctor, come lo aveva chiamato prima Tomura.

"Possiamo cominciare?" domandò

Sentii la mano posata sulla mia guancia tremargli leggermente.
Speravo dicesse di no, che avesse cambiato idea.
Trattenni il fiato, speravo in un risvolto positivo.

"Certo"

Espirai tristemente.
Cominciai a piangere, piansi per la paura.

L'uomo anziano si avvicinò mentre Shigaraki si allontanò, si mise dietro a Doctor, da lì poteva osservare ogni singola sua mossa ed ogni singola tortura che avrei dovuto subire.

"Bene cominciamo, non ti preoccupare, finirà presto"

Girai la testa dall'altra parte, volevo rimanere nella mia ignoranza, non volevo vedere quali strumenti avrebbe preso in mano.
Purtroppo il dolore fisico non è una cosa che si può ignorare chiudendo gli occhi.
Ma come aveva detto lui...finirà presto, no?

"Si è svegliata? Stavate per riprendere da dove eravate rimasti?" disse sorridente Keigo.

"È sveglia, stavamo giusto per ricominciare" rispose Tomura.

Due ragazzi, uno affianco all'altro, accomunati solo da un'esperimento, io.
Innamorata dell'eroe, di colui che avrebbe dovuto salvare e proteggere i cittadini da tutto e tutti.
Colui che prima come eroe e poi come fidanzato, avrebbe dovuto proteggermi, tirarmi fuori da questa missione ancora prima che cominciasse.
Dall'altra parte invece c'era il "cattivo ragazzo", ero venuta qui per catturalo, alla fine sono stata io ad essere  stata catturata da lui.
Voleva solo soddisfare il desiderio di vendetta di colui che lo aveva trovato, protetto, educato.
Non si faceva scrupoli ad uccidere le persone, faceva di tutto per raggiungere i suoi obbiettivi.
Non gli importa della vita delle persone che lo circondano, tantomeno della sua.
Ma quando vede le persone a cui si è affezionato in difficoltà, in questo caso i membri della lega, non ci pensa due volte prima di salvarli.

Quindi Shigaraki era veramente così cattivo? Infondo stava solo facendo quello che credeva giusto.

E se in questo caso il vero eroe non fosse l'eroe e il cattivo non fosse il cattivo?
E se dipendeva tutto dai punti di vista?

Dopotutto l'eroe con il nome di Hawks ha venduto una cittadina all'Unione, anzi, la commissione ha venduto una cittadina, facendole perdere la fiducia verso il prossimo.

Purtroppo pensare non aiuta a distrarsi dall'insopportabile dolore causato dalla ghiacciata lama affilata che stava squarciando le mie gambe.

"Shigaraki" dissi strozzando le grida che avrei voluto emettere per il dolore.

"Piccola, ci sono pure io" si intromise Takami.

"Fottiti Hawks" pronunciai acida.

"Dimmi"

"Non potete uccidermi e basta? Perché devo subire tutto questo?"

"Perché ci serve una cavia viva, da morto andrebbe bene chiunque non pensi? Inoltre se il tuo corpo riesce a sopportare tutto questo potrai ritornare a vivere normalmente...tornerà tutto come prima!"

Perché nella sua voce sentivo provenire un tono di follia?
Probabilmente nemmeno lui credeva a quello che aveva appena detto.

"Che senso avrebbe continuare a vivere come prima se alla fine sarò letteralmente uno zombie! Perché dovrei vivere sapendo di non essere più quella che ero prima che tutto questo cominciasse!"

Come risposta sentii la ristata isterica di Keigo, rideva così solo quando era impotente, quando non riusciva a fare quello che realmente desiderava, tutto questo per colpa dei suoi maledetti ideali.

"Non ridere!" gli ordinò Tomura.

"Lascialo fare" dissi.

Quello era l'unica cosa che gli era concessa fare per sfogare la sua frustrazione, nonostante la sua risata mi disturbasse non ero una persona così perfida da impedire a qualcuno di rilasciare il proprio dolore nell'unico modo in cui era capace di farlo.

"Bene proseguiamo"

Aghi infilati su per le braccia, alcuni iniettavano liquidi altri invece li estraevano, continui prelievi di saliva...e tutto questo era solo l'inizio.

Così aveva detto quello sociopatico che si divertiva a farmi del male.

Il dolore più intenso arrivò quando cominciò a tagliarmi lievemente il collo, sentivo la pressione della lama aumentare, prima che potesse compiere il taglio decisivo urlai, usai tutte le poche forze che mi erano rimaste, non avevo mai provato simili dolori, le corde vocali pulsavano per quando avevo urlato e potevo sentire le pareti interne della gola sanguinare.

"Fermati immediatamente!"

Angolo me

Secondo voi cosa succederà a T/n?
Finirà per scegliere uno dei due? Se si chi ?

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e fatemi sapere che ne pensate
A presto <3

Fireside  || Hawks x Shigaraki x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora