Stamattina mi sono svegliata, ma rimasi nel letto a osservare fuori dalla finesta, continuavo a pensare a ieri sera, troppe emozioni, troppi sentimenti, oggi volevo rimanere in camera e non uscire, neanche per mangiare, volevo chiudermi nella mia bolla e non uscire finchè non mi sarebbe passata. Ma tutti i miei piani andarono in fumo quando mi chiamo Bonnie "Pronto?" "Andrea, sono Bonnie, è urgente!" "Urgente tanto da farmi alzare dal letto?" "È più che urgente!" "Uff... cosa c'è?" "Raggiungimi alla casa abbandonata" "sono li tra poco!" ...Che palle!
Arrivai alla casa delle strege "Bonnie?!" Inspezionai dinuovo la casa, scesi le scale ed eccola, insieme a quattro bare "oh! Fantastico!" "Stefan, aveva lui le bare di Klaus! Tre di loro si aprono, ma questa no!" E mi indicó l'ultima "hai provato con un'incantesimo?" "Si, ma niente da fare!" "Oh!" "Come stai?" "Beh ieri Stefan ha carcato di uccidermi, quindi... sto bene!" Mi guardó con comprensione e affetto. Entró nel seminterrato anche Stefan, guardó Bonnie, io mi girai dall'altra parte per non vederlo "Cosa sta succedendo?" "Andrea doveva saperlo!" "Ti da fastidio? Ora portesti torturarmi e poi soggiogarmi per farmi dimenticare!" Gli consigliai con sarcasmo, ero furiosa "mhh... l'idea mi ha sfiorato la mente!" Alzai gli occhi al cielo "la smettete?..." ci rimproveró Bonnie "... la bara non si apre, ma stamattina ho fatto uno strano sogno che mi porta a questo!" Prese una foto e ce la mostró "chi è?" Chiese Stefan "è mia madre!" "Dobbiamo contattarla" esclamai "io vado dallo sceriffo, tu puoi aspettarmi a casa Salvatore!" "Ok, d'accordo!" Uscimmo dalla casa e raggiungemmo le nostre destinazioni.
Quando Bonnie arrivó a casa, aveva in mano una cartella stracolma con tanti documenti e fogli "non dirmi che sono tutte le Abby Bennet della zona?" "Ok, non te lo dico!" Sorridemmo "dai, mettiamoci sul tavolo!" Ci sedemmo sulle sedie e iniziammo a controllare tutte le scartoffie. Poi si aprì la porta dell'ingresso, era Damon, oh no "Abby Wilson, nata a Mystic Falls, diplomata al liceo di Mystic Falls e bla bla bla!" Aveva in mano un altro foglio, lo consegnó a Bonnie "la compulsione aiuta" esclamó osservandomi "si trova a Williamsburg, non è molto distante da qui" "bene, andiamo!" Mi alzai "vengo anche io, sto davanti!" "No, Damon!" Dissi, lui si mise davanti a me "vuoi che mi metta dietro con te!" Mi guardava le labbra e sorrideva "Bonnie non vede sua madre da molto tempo, non ci servono le tue battute da pervertito!" Non riuscivo a guardarlo negli occhi "cosa succede tra voi due?" Chiese la strega, Damon si voltó "ci siamo baciati, ora è tutto strano!" Oh, merda! Guardai Bonnie desolata "te l'avrei detto!" Lei mi guardava un po scoinvolta ma sopratutto adirata "Andiamo prima che sia troppo tardi!" Lei uscì di casa, la raggiunsi, ma prima di farlo mi voltai da Damon e gli feci un occhiataccia, lui invece aveva il suo solito sorriso da pervertito.
"Allora... come ti senti?" "Emozionata, un po sotto pressione" "immagino" e mentre conversavamo in auto a Bonnie suona il telefono "è Stefan!" "No, Bonnie, non rispondere... stai per rivedere o vedere tua madre, è un gran momento" lei aveva il cellulare in mano, non sapeva cosa fare "non lo so..." "dammi qua!" Presi il cellulare e risposi "Stefan?!" "Dove siete?" "Stiamo facendo una pausa e aspettiamo notizie dallo sceriffo!" "Uhm... davvero?" "Si, ci aggiorniamo!" E chiusi la telefonata "allora... tu e Damon..." "Bonnie... non ne voglio parlare!" La fulminai con lo sguardo "ok..." mi lanció delle occhiatine facendo un sorrisetto "... almeno è stato bello?" "Smettila!" Feci un sorisetto ripensando a quel bacio, ne avrei voluto un altro stamattina "questo vuol dire che è stato bello!" "Bonnie!..." La rimproverai "... dai, dobbiamo liberare la mente!" Accesi la radio e alzai il volume "hai ragione!" E iniziammo a cantare a squarciagola ogni canzone che trasmettevano.
"Siamo arrivati!" Arrivammo vicino ad una casa tinteggiata di rosso e di blu "bella casa!" Esclamai "si dispersa nel nulla!" La guardai rimproverandola, poi mi addolcii "sei pronta?" Lei fece un respiro "andiamo!" Ci slacciamo la cintura di sicurezza e uscimma dalla macchina; arrivammo sul portico, io bussai al campanello, continuavo a guardare Bonnie facendole spporto "non c'è, dai andiamo!" "Scusate? Voi chi siete?" Ci voltammo a sinistra, era un ragazzo mulatto, sui vent'anni, carino, occhi azzurri, molto contese "stiamo cercando Abby Wilson, abita qui?" Domandai" Oh si, ma al momento non è in casa!" "Capisco..." poi guardó Bonnie con un po di attenzione "... scusa, ma tu hai un volto familiare..." "si... Abby è mia madre!" "Oh, beh, allora accomodatevi, lei sarà qui a momenti!" Aprì la porta e ci fece entrare. Cia accomodammo sul tavolo della cucina "volete qualcosa? Succo... una bevanda?" "Un bicchiere d'acqua, grazie!" Chiese Bonnie "d'accordo!" "Ehm... noi due siamo... parenti?" "Ah, no..." "bene!" Sussurai a Bonnie, sorsseggiai il bicchiere d'acqua mentre mi fulminava con gli occhi "Abby stava con mio padre e quando lui è morto, lei mi ha preso con se e non ha fatto i numeri quando le ho distrutto l'auto!" La strega sorrise "sembra...forte!" Ma poi si aprì la porta della cucina "Jeimy, chi di chi è quel'auto del cortile?" Era Abby, Bonnie le somigliava tanto, aveva il suo stesso volto "è mia!" Bonnie si alza in piedi, io ero rimasi seduta a osservare la scena "sono Bonnie!" La donna la guardava, aveva gli occhi lucidi, poi sorrise "ciao Bonnie!" Ne io ne Jeimy intervenemmo, era il loro momento, non si vedevano da una vita. "Io, vi lascio sole! Vado fuori!" Dissi, dovevano stare da sole, dovevano recuperare il tempo perso "Va bene!" Così uscii dalla casa, feci un giro per fuori, dietro casa c'era un immenso giardino con varie piante, Bonnie mi aveva raccontato di quanto le streghe siano legate alla natura, più avanti al giardino c'era un gazebo di legno, mi apprestai a raggiungerlo ma mentre camminavo avevo la sensazione di essere osservata, sentivo la presenza di qualcuno... qualcuno di familiare, mi voltai dietro, non c'era nessuno, mi girai dinuovo, mi spaventai "Stefan!" "Andrea, penso che la pausa sia finita!" Continuai a camminare fino al gazebo senza ascoltare cosa diceva, ora voleva farmi la predica "Andrea, mi stai ascoltando?!" "No, Stefan, non ti sto ascoltando! Perchè non ho fatto nulla di sbagliato, ho solo fatto ritrovare la madre ad una figlia che non vedeva da anni!" "Ecco la filantropa, non ti rendi conto che Klaus avrebbe potuto attacarvi?" "Ah, ora ti preoccupi per me!" Lui si volta e scalcia una sedia rotta, tremo, non capivo perchè si arrabbiava così tanto "Hei, cosa sta succedendo?" Scese dalle scale Jeimy "vattene!" Disse Stefan "no, io rimango qui!" Si avvicinava sempre di più al vampiro "davvero Jeimy, torna su!" Lo consigliai "non me ne vado finchè non mi dite cosa sta succedendo!" Stefan lo prese per la gola e lo alzó "Stefan, lascialo!" Gli ordinai, lui lo guardó dritto negli occhi "ascolta, è meglio che non ti immischi, ora sali sopra e non tornare!" Lo lasció, il ragazzo stava per cadere, si voltó e tornó sopra "ma non ti rendi conto di come ti comporti?! Sei così aggressivo e..." non riuscii a finire la frase perchè qualcuno sparó a Stefan, mi voltai, era stato Jeimy con un fucile "Jeimy, cosa fai?!" Stefan era furioso, si avvicinó a lui con la sua velocità soprannaturale, ma il ragazzo sparó altri due colpi, il vampiro si accasció a terra "Jeimy, per favore! Lascialo stare!" "Tu vieni qui o sparo anche a te!" Io mi avvicinai a lui terrorizzata, non solo i vampiri ma anche gli umani posso essere pericolosi; mi avvicinai a lui con lentezza, tremavo, lui mi prese i polsi e me li legó ad un palo, non potevo muoverle, lui me le strinse forte, vidi nel cortile la madre di Bonnie che trascinava la figlia nella sua auto "Oh mio Dio! Bonnieee!" Urlai a squaciagola, ma lei non si voltó, era stata stordita, Jeimy andó ad aiutare Abby, io approfittai della situazione per cercare di slegarmi, fortuna che su quel palo c'erano un paio di chiodi in vista e cosi potevo rompere le corde, alzavo le mani e poi le abbassavo, finchè sentii una sensazione di libertà ai polsi c'ero riuscita, ma non mi mossi di li altrimenti Jeimy mi avrebbe sparata "Resisti Stefan!" Dissi al vampiro, lo odiavo, ero furiosa con lui, ma non avrei mai voluto che morisse. Jeimy tornó nel gazebo"Per favore, lasciaci andare!" "Fa silenzio... non so perchè l'ho sparato, ne perchè ti ho legata!" "Che cosa è succeso?" "Io... mi ricordo che prima di voi è arrivato un ragazzo che ha minacciato Abby affinchè trovasse delle bare e sparare a chiunque ci avrebbe ostacolato!" Annuii con la testa "altrimenti?" "Mi sarei dovuto sparare io" "e di me? Che cosa ha detto di me?" "Di non farti niente!" "Oh..." tirai un respiro di sollievo, era stato Klaus o uno dei suoi ibridi "... allora scioglimi un po queste corde, mi danno fastidio!" Lui si avvicinó a me, avevo le mani libere, lui aveva il fucile in mano, lo presi e lo colpii alla testa, lui svenne; accorsi da Stefan, il vampiro si stava lamentando per il dolore "Stefan! Cosa devo fare?" "Ogni volta che mi muovo le schegge penetrano sempre di più, devi cercare di estrarle!" "Ok, posso farcela!" No, non ci sarei mai riuscita a penetrare le mie dita dentro la sua carne, accanto al suo cuore, tirai un respiro, dovevo farlo, potevo farlo, altrimenti Stefan sarebbe morto; iniziai a togliere la prima scheggia, ero disgustata, mi faceva senso ma lo feci. Tolsi anche le altre due, lui ora non si lamentava più, mi osservava un po stupito "sei forte, più dura!" "Già!... ascolta, c'è una cosa che devi sapere..." dovevo dirgli il fatto di Damon, altrimenti l'avrebbe saputo da qualcun altro "... io, ho baciato Damon" avevo abbassato lo sguardo, poi l'avevo alzato quando dissi il nome di Damon, il vampiro non emise nessun suono, continuava a guardare il nulla "ecco fatto..." gli toccai il petto, dove c'erano prima le schegge "... ho finito!" Lui non disse nulla, si alzó e andó vicino alla sua auto, io in un primo momento rimasi li senduta in terra, con gli occhi lucidi e tra i miei pensieri, perchè non ha detto niente? Poi mi alzai e lo seguii, arrivammo alle auto "Stefan, di qualcosa!" "Non avrei dovuto terrorizzarti sul ponte" io feci un respiro "grazie!" "Ma tu non dovevi farlo, non quando Klaus è ancora nei dintorni!" "Lo so, ma per un momento ho fatto una cosa senza pensare, l'ho fatto per il bene di Bonnie!" "Si, ma non per il mio bene!" Stavamo parlando dell'esperienza di Bonnie con la madre o del bacio con Damon?! Lui si era sentito tradito, forse anche lui quando stava con me sentiva le mie stesse emozioni e sensazioni "ti do un passaggio!" Mi disse il vampiro, io non dissi nulla, abbassai lo sguardo ed entrammo in macchina. Nell'auto chiamai Bonnie "hei! Come è andata?" "Ti spiego tutto più tardi!" "Va bene, ora sto tornando a casa con Stefan, la tua macchina è rimasta fuori casa!" Speravo che non facesse un commento su Stefan, altrimenti lui l'avrebbe sentita "si, ok torno anche io tra poco!" "Bene, a dopo!" "Ciao, Andrea!" Chiusi la telefonata; io e Stefan non parlammo, c'era un silenzio tombale tra di noi, non ero imbarazzata, ma sotto pressione, una sensazione orribile!
Tornammo a casa, quando aprii la porta c'era Damon che ci aspettava nel salone "hei!" Esclamó "hei! Vado a... dormire!" Dissi subito, mentre Stefan entró in casa, Damon mi guardó, aveva capito che c'era tensione tra me e suo fratello, io andai in camera, mi cambiai e mi misi sotto le coperte, poi inviai un messaggio a Bonnie per chiederle cosa era successo, Bonnie e la madre erano state minacciato da un'ibrido di Klaus, ma la strega è riuscita ad avvisare Damon, che ha nascosto la bara chiusa, furbo, cosi le augurai buona notte e andai a dormire, ero sfinita!
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The Vampire Diaries: nel nuovo mondo
FanfictionE cosa sarebbe successo se Elena fosse morta durante il sacrificio fatto da Klaus?