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"Ciao Ric, cos'hai di urgente da dirmi?" Entrai a casa Gilbert dove mi aspettavano Alaric e lo sceriffo Forbes "abbiamo controllato a fondo i dettagli dell'omicidio, pare che la vittima sia stata colpita con questo paletto" e lo sceriffo mi mostró l'arma chiusa in un sacchetto trasparente "questo è uno dei paletti che ho usato!" "Si, è quello che si trovava nel loft!" Aggiunse Ric "si, ma io cosa centro con tutto ció?" "Sono state individuate delle impronte... le tue!" "Cosa, ma com'è possibile?! In quel momento Stefan mi aveva presa in ostaggio!" "Andrea, non ti sto accudando, ma tutta questa faccenda è molto strana..." "si, infatti!" Replicai "comunque noi dobbiamo continuare a fare ricerche, vi aggiorno dopo!" "Grazie sceriffo" ringrazió Ric e l'accompagnó per uscire.
"Chiamo Damon!" Presi il cellulare e lo chiamai e lo misi in viva voce "Andrea, come va?" "È successo un casino! Lo sceriffo ha trovato sull'arma con il quale è stato ucciso il medico legale le mie impronte!" "Oh, è così sei la prina sospettata?" "Lo sceriffo non pensa che sia stata io!" "Beh... potrebbe essere stata la dottoressa sexy, avvolte il più sospetto è proprio lui!" "Sei in viva voce idiota!" Urló Ric, feci un sorriso "no, non è stata lei, Ric non puó essere così sfortunato cob le donne!" Esclamai "dove sei?" Gli chiesi "a prendere un the con un vecchio amico!" E riattaccó il telefono "un vecchio amico?!" Alzai gli occhi al cielo "vado all'ospedale a chiederglielo!" "Cosa?" "Tranquillo, ho un piano!" E uscii di casa, inviai un messaggio a Caroline, visto che lei doveva andar a prendere suo padre, giusto, suo pardre: era stato ferito da Tyler mentre stava cercando di spezzare il vincolo di asservimento di Klaus. Così la aspetta nel corridoio dell'ospedale, lei era andata a parlare con Meredith, poi la vidi avvicinarsi a me "allora, come ti è sembrata?" "Sembra simpatica, ma è un po nervosa" "oh! E tuo padre?" "Ha detto che l'ha rilasciato ieri sera, ma lui non si è fatto vedere e non ha nemmeno chiamato" "prova allora a telefonarlo!" Le consigliai, lei lo fece, poi tolse il telefono accanto l'orecchio, era scoinvolta e sotto allerta "cosa succede?" Domandai "lo sento... il telefono di mio padre!" Lei andó più avanti, fino ad arrivare vicino ad una porta, la aprì, io la seguii, la stanza era buia e con molti scaffali di varie medicine, non c'era nessuno, era avvolta nel silenzio, era un po inquietante, Caroline insezionó i vari 'corridoi' poi urló "Oh, mio Dio, papà!" Io corsi a vedere cosa era successo, c'era Bill Forbes seduto in terra trafitto da un pugnale sullo stomaco, Caroline si inginocchio accarezzandogli le guancie "papà, per favore... papà, svegliati!" Gli diceva disperata, stava piangendo, gli strappó il coltello dal torace, poi realizza "Caroline... ha sangue di vampiro nel corpo!" "Oh, no si trasformerà in vampiro!" E dopo averlo detto il padre si sveglió "Caroline, cosa succede?" "Ohh, papà! Vieni ti porto in camera" e lo portammo in camera senza attirare l'attenzione "papà, c'è una cosa che devo dirti..." Bill la guardava incosciente "... stai per trasformarti in vampiro!" "Ma cosa? Come?" "Avevi sangue nel corpo quando sei stato pugnalato!" "Ha visto il suo agressore?" Chiesi all'uomo "no, stavo uscendo dall porta d'emergenza ma qualcuno mi ha preso da dietro la schiena e mi ha colpito" "oh!" Abbassai lo sguardo, non avremmo mai saputo chi fosse stato "io esco un attimo, puoi badare tu a mio padre?" "Ma certo!" Lei uscì dalla camera "io non ce la faccio! Mi sento affaticato, la luce mi da fastidio, non riesco a controllare i muscoli!" "È colpa della transizione, ha bisogno di nutrirsi!" "Ascolta, Andrea, io non completeró la transizione!" Ero scoinvolta dalle sue parole "Ma lei lo deve fare, altrimenti morirà!" "Preferisco la morte all'essere vampiro... ma per favore, non dirlo a Caroline, devo farlo io!" Annuii con la testa, a quel punto entró la biona "ecco fatto! Ho soggiogato l'infermiera affinchè non entrasse in questa camera "io, mi lascio soli!" Bill mi fece un accenno e io uscii dalla camera; intanto stavo pensando a chi avrebbe potuto colpire le due vittime, stavo rifettendo... Stefan! Si, poteva essere stato lui, dovevo chiamarlo per parlargli, ma poi mi sono ricordata che stamattina Bonnie mi aveva detto che sarebbe andata con lui e sua madre nella caverna nella tenuta Lockwood.
Entrai nella cantina, Stefan era appena uscito, mi strinsi tra le spalle "cosa ci fa tu qui?" Mi chiese sorpreso ma allo stesso tempo passivo "credo che hai saputo dell'assassino che si aggira in città!" "E quindi?..." lo guardavo cercando risposte "... credi che sia stato io?" "Io, io non lo so, non so se crederti!" "Hai chiesto anche a Damon se fosse stato lui?" "Stefan... non dire così" "ah, si che lo dico... comunque non sono stato io se è questo che vuoi sentire!" Abbassai lo sguardo, non sapevo cosa dirgli, se 'grazie' o 'meglio così', lui se ne andó lasciandomi sola. Chiamai Ric "hei, novità?" "Ho pensato che fosse Stefan!" "Ah, davvero, come mai?" "Beh... quella notte era capace di fare tutto! Ma gliel'ho chiesto, non è stato lui... uff, non so più cosa fare!" "L'unica cosa che puoi fare ora è stare con Caroline, ci penso io!" "Si, Caroline, va bene, ma sta attento!" Riattaccai.
Caroline avevo portato il padre a casa, la raggiunsi, stava fuori casa sua seduta sul portico, aveva una faccia da cane bastonato, era giustificato; mi avvicinai a lei "Andrea!" Mi chiamó con una voce sconsolata, io mi sedetti accanto a lei e l'abbracciai "te l'ha detto?" "Si, non vuole trasformarsi, ma come puó farlo! Perchè a me?" Inizió a lascrimare "Hei... è tutto ok, tuo padre ha scelto così, dobbiamo rispettare la sua scelta, non possiamo farci nulla!" le si calmó, poi fece un respiro"Hai scoperto chi è l'assassino?" "No, non so chi sia, sto aspettando notizie da Ric" "e se fosse stato Tyler?!" "Cosa? No, io non credo!" "È possibile che Klaus gliel'ha ordinato e quello che dice Klaus Tyler lo fa!" "No, non è stato lui!" Le diedi una delicata pacca sulla schiena "mia madre e mio padre stanno in soggiorno... è da quando avevo dieci anni che non li ho mai visti più nella stessa stanza per tanto tempo..." la comprendevo "... io lo odiavo a tal punto, e ora voglio solo salvarlo, non voglio che lui muoia" inizió a piangere io le presi le mani e le trinsi alle mie "oh, ma certo che lo vuoi, è tuo padre!" Sbucó fuori Matt, la ragazza si alzó "Matt!" E abbracció il ragazzo, io mi stinsi tra le spalle e intanto pensavo a mio padre che si trovava in Italia, lontano da questo mondo soprannaturale, mi mancava tantissimo, ci parlavamo ogni mattina e ogni sera da quando sono andata via di casa, ma la sua voce non mi bastava, volevo rivederlo e abbracciarlo, volevo rivedere tutta la mia famiglia, tutti i miei vecchi amici, ma non potevo andarmene da questo posto e nemmeno confessargli la mia natura, il mio trasferimento e della mia nuova vita. "Caroline!" La chiamó Liz e mi fece ritornare alla vita, la bionda entró dentro salutadoci con un volto tristissimo; io e Matt camminammo fino a casa Gilbert "Caroline sta passando un momento di merda!" Esclamai intristita "già, deve essere difficile perdere un padre" arrivammo a casa "io devo andare da Ric, vuoi farmi compagnia?" "Ma certo!" entrammo in casa, cliccai il tasto della luce ma non si accese "oh, che strano, non va la corrente!" Poi andai in salone seguita da Matt, aprii un cassetto del mobile accanto al divano e presi le torce, mi ricordavo che Jeremy le teneva lì "il coso dove si controlla la corrente si trova in cucina!" Disse Matt "d'accordo" ora ero io a seguire lui, mentre lui cercava di avviare la corrente io ispezionavo la cucina, trovai una chiazza di sangue a terra "oh mio Dio, Matt!" Ero scioccata e terrorizzata, il mio primo pensiero era stato Ric, spero che il sangue non fosse il suo, no, non Ric! Matt aveva avviato la corrente, le luci si accesero, poi vide la chiazza di sangue, prese un coltello grosso da cucina da uno dei cassetti, lo feci anche io e iniziammo a cercare altri indizi, arrivammo vicino le scale, c'era un'impronta di una mano di sangue sul muro, i quadri scompigliati, altro sangue per terra, arrivammo al piano di sopra e nel corridoio c'era Ric pugnalato anche lui al petto "mio Dio, Ric!" Urlai, lui era stordito, stava tossendo, mi inginocchiai accanto a lui "chiamo il 911!" Esclamó Matt "Oh Matt, c'è troppo sangue!" Mi lamentavo e piangevo "Andrea!" Mi chiamó Ric, poi tossì "devi uccidermi!" Guardai se aveva l'anello e realizzai "Matt, attacca! Ha ragione! Io sono una doppelganger, questo mi rende soprannaturale... lo devo uccidere!" "No, Andrea è orribile!" "Lo so Matt, ma non ho altra scelta!" Alzai il coltello in alto e con tutta la mia forza gli ho trafitto la gabbia toracica colpendo il cuore, si levó un urlo in aria, l'urlo di Ric che perse i sensi. Stavo per svenire, era la cosa più orribile che avevo fatto, avevo ucciso un mio amico, il cuore batteva a mille, Matt si sedette vicino a me e strappó con forza dal corpo di Ric i due coltelli mentre io singhiozzavo e piangevo "Matt... puoi rimanere con me finchè non si risveglia?" "Ma certo!" Mi toccó il polso strofinandolo "io non posso perdere una persona a cui voglio bene! Non mi è mai successo e voglio che non accadesse mai!" Scoppiai a piangere "oh, no... vieni qui!" Lui abbracció e mi accarezzó i capelli. Squilló il telefono a Matt "sceriffo Forbes!... oh, campisco... mi spiace moltissimo!" Riattaccó, no era successo "il padre di Caroline è morto!" "Oh, Caroline!" Mi uscì ancora una lacrima, ma poi si sveglió Ric "Ric!" Urlai e lo abbracciai, ma non troppo forte "come stai? Chi è stato?" "Io... non lo so!" Poi tossì, più forte e cacció sangue "Matt, dobbiamo portarlo in ospedale!" "Chiamo l'autombullanza!" "Fa presto!"
I medici lo portarono in ospedale e io e Matt li seguimmo con la mia auto...

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