Capitolo 12

32 4 0
                                    

Erano cinque esaminandi in totale e solo uno sarebbe diventato un cadetto: T'Dal era l'unica vulcaniana, poi erano presenti tre esseri umani e un andoriano, tutti più grandi di lei di due anni. Gli esami teorici erano stati combattuti, T'Dal era generalmente più veloce, ma gli esaminatori avrebbero dovuto scegliere tre lei e un umano, tale Andrew Parker, che le stava dando filo da torcere. Era molto intelligente ed era riuscito a prendere un voto più alto nel test delle relazioni dinamiche, in quanto un ragazzo molto socievole.

Il test psicologico come era prevedibile, era arrivato in un momento inaspettato in quanto T'Dal stava parlando con Andrew Parker riguardo uno dei test effettuati, quando l'esaminatore la chiamò e le chiese di seguirlo in un'altra stanza. Era vuota e attese tranquillamente da sola, fino a che un'esplosione all'esterno la fece alzare e Rose Tyler comparve sulla porta, mentre l'allarme rosso si diffondeva.

«Vieni, dobbiamo andare! Sposteranno l'esame, vedrai! Vieni!» disse Rose agitata e T'Dal annuì alzandosi.

Uscite sul corridoio, sentì da dietro ad una porta le voci urlanti di alcune persone e le sembrò di sentire la voce di Jim e di Pavel. Il meccanismo che le avrebbe permesso di aprire la porta era rotto e non aveva idea di come fare ad aprirlo, Rose era andata via. Aveva davvero bisogno di un aiuto e quando vide Spock passare da quel corridoio e lo sguardo si illuminò per un istante.

«Padre! Potresti aiutarmi?» chiese avvicinandosi a lui.

«Signorina, io e lei non ci conosciamo. Non ho figli e non dovrebbe chiamare "padre" il primo vulcaniano che incontra. Non è logico.»

«Potrebbe ripetere per favore?» chiese T'Dal in cuor suo delusa e sconcertata da quelle parole.

«Non ho figli e lei non dovrebbe essere qui. Dovrebbe fare la cosa più logica e andarsene, non sente l'allarme rosso?»

Il cuore di T'Dal divenne pesante e Spock sentì la sua parte umana chiedere perdono a quella figlia che aveva il cuore a pezzi. Faceva parte dell'esame, quando tutto sembrava andare male cosa avrebbe fatto? Avrebbe voluto sfiorarle la mente con la sua e dirle con la telepatia ciò che le serviva sapere, ma non era giusto, non voleva che sua figlia cercasse sempre il suo aiuto come fece in quel momento. Un giorno l'Enteprise sarebbe stata la sua nave e lui avrebbe passato la pensione a dedicarsi ad altro.

«Ha ragione, ma non è logico non aiutare delle persone in difficoltà. Grazie capitano.» disse piano, guardando il padre andarsene, ma non demorse.

«Cosa devo fare?» chiese guardando la porta e poi il pannello che fungeva anche da campanello per annunciarsi.

Tentò il campanello seppur illogico, data l'inutilità dell'annunciarsi in una situazione del genere e il problema era che la porta non si apriva, come poteva entrare? Decise di togliere il coperchio del pannello, utilizzare dei contatti per far si che la porta si aprisse manualmente. L'aveva visto fare in un'esercitazione su Vulcano e non pensava che potesse tornarle utile.

Richiuse il pannello e aperta la porta completamente, T'Dal entrava nella stanza. Si guardò intorno e le sembrava essere in un laboratorio di biotecnologia con qualcosa che era andato visibilmente storto. C'erano dei grossi pezzi di metallo a terra e qualcosa da cui usciva fumo, la logica suggeriva che avrebbe preso fuoco.

«Arrivo, arrivo» disse raggiungendo due ragazzi che sembravano bruciati da un'esplosione, a pochi passi dall'ingresso. Mise la mano sulla giugulare: erano vivi.

«Aiuto mi serve un dottore!» disse urlando nel corridoio, ma non c'era nessuno. 

Si riavvicinò ai due e decise di scrollarli, quando i due aprirono gli occhi e sorrisero, si sentì meglio.

As the world falls down (Italian Version)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora