Capitolo 21 - Potrei Presentarti Mia Cugina

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Nayeon si era presentata in anticipo per il suo turno, giusto il tempo per parlare con il suo capo e per raccontargli del suo piano.

Gli aveva riferito anche della spia che si trovava in centrale, fornendogli tutte le prove necessarie per incastrare entrambi. Ma tutto ciò non sarebbe stato possibile, senza l'aiuto delle sue collaboratrici.

Il capo di Nayeon aveva accettato con entusiasmo la missione, e aveva anche promesso a quest'ultima di non far arrestare le donne che l'avevano aiutata a smascherare quel pazzo di Jinyoung.

«Sai quanto tutto questo gioverà al nostro commissariato?» Domandò entusiasta il capo di Nayeon alla suddetta ragazza.

«Ne sono consapevole e la ringrazio davvero tanto del suo supporto»

«Meriteresti una premio per questo... Potrei promuoverti ad ispettore capo, che ne dici?»

«Io...» Nayeon era felice dell'offerta, ma non avrebbe mai potuto accettare, dal momento che quella non era la carriera da lei desiderata. «La ringrazio per questa offerta, ma mi vedo costretta a rifiutare»

«Come mai?»

«Se non le spiace, vorrei che questa fosse la mia ultima missione... Fare la poliziotta non era la mia aspirazione principale, volevo soltanto trovare l'assassino di mio padre e dal momento che ci sono riuscita, beh...»

«Ho capito» L'uomo le rivolse un sorriso sincero. «Allora facciamo di tutto per arrestare quel bastardo, d'accordo?»

«D'accordo!» Nayeon non si era mai resa conto di quanto quell'uomo potesse essere gentile, lo aveva sempre visto come il capo burbero che sparava ordini a raffica, non credeva che sotto quelle orribili camice a scacchi, nascondesse un cuore così grande.

Dopo aver dato la bella notizia a Mina, quest'ultima avvertì Dahyun, Chaeyoung e Momo di prepararsi e di dare inizio al piano.

Sana si stava preparando con tutta se stessa quel pomeriggio. Aveva chiesto a Dahyun di darle una mano a ripetere il discorso della tesi, ma quest'ultima le aveva dato buca senza avvertirla ed era talmente preoccupata, da sbagliare tutti i termini base che doveva ripetere.

«Sana!» Jinyoung entrò nella sua camera spalancando la porta come un pazzo, afferrandola per il braccio.

«Che fai? Sei matto?»

«Muoviti, dobbiamo andarcene subito di qua» Le disse con tono alterato, tirandola verso la porta.

«Che cosa? Io non mi muovo, tra un paio di giorni devo esporre la mia tesi, non ho tempo per le tue stronzate»

Sana ricevette un enorme ceffone dal suo capo come risposta e si coprì subito la guancia, spaventata da tale gesto. «Se io ti dico che devi venire con me, è quello che farai, chiaro?»

«Ma...» Sana aveva quasi gli occhi lucidi e si coprì la guancia.

Jeongyeon entrò di fretta nella stanza e si mise subito tra i due: «Non c'è tempo ora capo, dobbiamo sbrigarci»

«Bene, prendi tu questa piattola, io vado ad avvertire tutti»

Jeongyeon annuì e si girò subito verso di Sana: «Muoviti, prendi la tua tesi e andiamo»

«Perché dobbiamo andare proprio ora, e che bisogno c'era di rifilarmi un ceffone?» Domandò a Jeongyeon con gli occhi lucidi.

«Non sono qui per conversare con te, ora sbrigati se non ne vuoi prendere un altro»

Sana si sentiva male per come l'aveva trattata Jinyoung, non si era mai permesso di metterle le mani addosso a nessuno, perché proprio ora? Che aveva fatto di sbagliato? Si sarebbe aspettata un comportamento del genere da Jeongyeon, visto che erano giorni che la trattava male, tuttavia lo sguardo di quest'ultima non era arrabbiato, sembrava come se le sue minacce fossero... Vuote...

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