Capitolo 4 - Cena Tra Vicine

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Mancavano circa dieci minuti alle otto, il tempo necessario per Sana per rimettere in ordine la sua scrivania e mettersi un paio di scarpe decenti. Certo, anche se fosse andata a cena con il pigiama, Nayeon non ci avrebbe fatto caso, ma Sana era troppo precisa per lasciar perdere.

Prese una bottiglia di Brunello di Montalcino del 1971, il vino più costoso che aveva in casa ed andò a bussare a casa di Nayeon.

«Oddio Sana, sono già le otto?» Domandò Nayeon mentre apriva la porta d'ingresso.

Sana notò subito il suo stato: Nayeon aveva un grembiule pieno di chiazze e della farina che le arrivava fino ai pantaloni della tuta. Non sapeva se andarsene e chiuderle la porta in faccia, o rassegnarsi ed entrare.

Ma prima di tutto le buone maniere, se Nayeon l'aveva invitata, non poteva mica insultarla per le sue condizioni... In più cercò di giustificarla con il fatto che stesse cucinando.

«Forse sono stata troppo puntuale, preferisci che ripassi più tardi?» Domandò cercando di sfuggire ad una crisi di nervi.

«Non dire sciocchezze, accomodati pure, io finisco di cucinare e sono da te»

Mentre percorreva il corridoio, Sana pensò che aver portato la bottiglia di vino più costoso che aveva, sarebbe stato uno spreco. Secondo lei, Nayeon non si sarebbe neanche accorta della differenza tra un Brunello di Montalcino ed un banalissimo nero da tavola.

Tuttavia casa di Nayeon era abbastanza precisa nonostante si fosse trasferita quel giorno stesso. Questa considerazione le fece guadagnare dei punti da parte di Sana e non era poco...

Nayeon era in cucina ormai da dieci minuti e, mentre stava facendo gli ultimi ritocchi, Sana decise di entrare in cucina per vedere se le servisse una mano: «Ti serve aiuto Nayeon?»

«Non preoccuparti, sei l'ospite... Poi ho quasi finito, devo solo cambiarmi... Non credevo di sporcarmi così tanto»

«D'accordo, va bene se stappo il vino nel frattempo?»

«Puoi fare quello che vuoi, mi casa es tu casa» Disse prima di andare verso la sua camera.

Sana prese alla lettera le sue parole ed iniziò ad aprire i cassetti per cercare un cavatappi e dei calici. Pensò inoltre che fosse assurdo come Nayeon non avesse pensato di metterne un paio sul tavolo, ma forse era lei e le sue strane manie...

Aprì per primo il cassetto e rimase ulteriormente sbalordita da come Nayeon avesse riposto le posate esattamente secondo il galateo di Sana: Prima le forchette, poi i cucchiai ed infine i coltelli... Altri punti per lei.

Prese il cavatappi e dopo aver cercato in lungo e largo i calici, decise di domandarlo alla proprietaria della casa, dato che trovarli era alquanto impossibile per lei.

«Nayeon! Dove sono i calici?» Urlò Sana mentre richiudeva i cassetti.

«Li porto io, non preoccuparti!» Ecco, con quella risposta, Sana non sapeva cosa pensare... Dove diavolo li aveva riposti i calici, in camera da letto?

«D'accordo, nel frattempo stappo»

Nayeon arrivò poco dopo completamente cambiata e con i calici in mano. Si era messa un completo elegante e persino dei tacchi. La teoria di Momo, non poteva che essere più vera ora nella mente di Sana. Possibile che per Nayeon quello fosse un appuntamento?

«Scusami, ma devo finire togliere delle cose dagli scatoloni e i calici sono tra questi» Disse la splendida donna dai lunghi capelli castani.

«Non preoccuparti, lo capisco»

«Allora Sana, parlami un po' di te... Cosa fai nella vita?» Le chiese Nayeon facendola accomodare a tavolo.

«Sto' finendo l'università»

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