CAPITOLO XIV.

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Keishin fissò per un attimo il soffitto bianco della sua stanza. Sospirò e si voltò verso l'altro lato del letto, vuoto.
Si era svegliato più presto del solito, ma aveva passato una buona mezz'ora a fissare Takaeda che dormiva serenamente. Quando però l'altro si era svegliato, aveva farfugliato qualcosa sul lavoro, si era rivestito ed era corso via.
Il dottore era rimasto sorpreso da quella reazione, ma in fondo un po' se l'aspettava.
Sospirò nuovamente e decise di alzarsi. Sapeva che alla festa erano probabilmente successe molte cose, e i ragazzi avevano bisogno di parlare con il loro psicologo, non con un uomo lasciato da solo nel letto dal suo capo di tre anni più grande dopo una notte di sesso.
Con lui ci avrebbe parlato più tardi: adesso, doveva occuparsi dei ragazzi.

Quando Ryu aprì gli occhi, inizialmente non capì come mai si trovasse nella sua stanza. La seconda cosa che lo stupì fu trovarsi praticamente sul bordo del letto. La terza fu sentire una voce maschile borbottare alle sue spalle; sussultò dalla sorpresa e voló giù dal letto, portandosi dietro le coperte.
Rimase un attimo immobile, cercando di riprendersi dal colpo; il volto confuso di Nishinoya si affacció dal letto.
- Hai avuto un incubo Ryu?- gli chiese. Ryu sbattè gli occhi, sorpreso.
- Tu come ci sei finito nel mio letto?- chiese di rimando, mentre Nishinoya scendeva dal letto.
- Chikara mi ha chiesto di tenerti d'occhio stanotte- affermò, allungando una mano verso l'altro, che la afferrò per aiutarsi ad alzarsi.
Per qualche motivo si era sentito nervoso: non aveva mai dormito con un ragazzo, dormito nel vero senso della parola. Ci aveva provato all'inizio con Ennoshita, quando aveva capito che la sua presenza rassicurava l'amico, ma per qualche motivo lui non era riuscito a dormire e aveva avuto mal di testa tutta la notte. Così avevano rubato l'idea a Yamaguchi e Tsukishima e portato un futon in camera di Ennoshita.
Eppure quella notte aveva dormito tranquillo... Forse perché non sapeva che ci fosse qualcun altro con lui.
Un ragazzo.
Gli venne improvvisamente in mente la conversazione avuta il giorno prima con Ennoshita.
- Dov'è Chikara?- chiese.
- In camera sua con Suga- rispose.
- Devo parlargli- affermò Ryu, facendo per andare verso la porta.
- Fermo lì tu!- Yu gli si paró davanti. Sapeva bene che Tanaka non stava bene, ma anche che non era uno a cui piaceva ammetterlo: per cui aveva sempre cercato di tirarlo su di morale a modo suo. Ma adesso non intendeva lasciarlo andare senza prima capire cosa fosse successo.
- Ieri ho ricevuto una dichiarazione, eppure mi sono fermato qui da te a dormire per non lasciarti solo. Quindi adesso mi merito un racconto su cosa sia successo come ricompensa per essere un ottimo amico- dichiarò. Ryu non poté fare a meno di sorridere.
- Hai ragione- affermó, sedendosi sul letto. Nishinoya si mise in piedi di fronte a lui, in attesa.
Ryu gli raccontó della conversazione con Ennoshita e di come gli fossero tornati i ricordi che avevano probabilmente portato al suo trauma.
- Ti piace?- gli chiese Nishinoya.
- Bro, ho appena scoperto di aver passato tre anni chiuso in un ospedale psichiatrico perché mio padre non voleva un figlio gay. Non ci ho mai pensato se mi piacesse o no- borbottò.
- Che c'entra? Quando una persona di piace ti piace-.
- Non fare tanto l'esperto, ti ricordo che hai impiegato tre anni a dichiararti-.
- Però sapevo che mi piace no?-.
- Bro, non so se te l'abbiano mai detto, ma per avere una relazione devono saperlo entrambe le persone-. Yu si mise a ridere.
- Infatti ora lo sappiamo! Ma secondo me prima di parlare con Chikara dovresti capire cosa vuoi- gli fece notare.
- Non ne ho idea...- mormorò Ryu. Si era sempre trovato più che bene in compagnia dell'amico, ma in quel momento era fin troppo confuso per capire se fosse perché gli piaceva o per altro.
- Mi è venuta un'idea per aiutarti. Però per farlo dovrò parlare della cosa con gli altri, per te è un problema?- chiese Yu.
- No- Ryu si alzò - mi affido a te, vado da Chikara- affermò.
- Ti accompagno- dichiarò Yu, seguendolo fuori dalla stanza.
Ryu si bloccó di fronte a quella di Ennoshita; vedendo la sua esitazione, fu Yu a bussare.
Andò ad aprirgli un Suga piuttosto assonnato.
- Come stai Tanaka?- chiese il ragazzo con uno sbadiglio.
- Meglio; grazie-. Suga gli sorrise.
- Vi lasciamo soli- Yu afferrò l'argentato per un braccio, mentre con l'altra mano spingeva Tanaka nella stanza, per poi chiudere la porta alle sue spalle.
Ryu si trovò di fronte un Ennoshita piuttosto confuso dalla situazione. Calò un silenzio imbarazzante; Chikara stava cercando di capire se fosse il caso di parlare o di lasciar fare all'amico.
- Questa stanza ha proprio una bella vista vero? Scusami se siamo piombati qui all'improvviso, sai com'è fatto Nishinoya! Dormito bene con Suga?- Ryu provó a ridere, ma era chiaro che il suo teatrino non aveva convinto l'altro.
- Tanaka...-.
- Aspetta, parlo io-. Chikara annuì mentre Ryu fece un respiro profondo.
- Probabilmente hai ragione sul mio trauma, penso sia dovuto a... Be', quello che è successo con i miei. Però, insomma, io l'ho appena scoperto e non so se sono pronto a... Non so neanche cosa provo... Se vorrei... Insomma, non so se subito... Quello che voglio dire...-.
- Tanaka- data la serietà del momento, Chikara dovette trattenersi dal ridere di fronte alla goffaggine dell'altro - lo so, tranquillo. Non volevo assolutamente metterti pressione: quello è stato il primo modo che mi è venuto in mente per cercare di aiutarti a calmarti-.
- Oh- un dubbio si fece largo nella mente di Ryu - allora era solo per quello? Cioè tu non...-. Chikara divenne completamente rosso.
- No! Insomma non era solo per quello! Io... È che... Non voglio metterti fretta ok?- si avvicinò all'amico e fece un sorriso - occupiamoci di aiutarti a guarire, quando sarai pronto ne riparleremo, va bene?- propose.
Ryu annuì, sollevato.
- Aiuteremo anche te eh. Ma sei già molto più avanti di me: hai passato tutta la notte con Suga! Com'è andata?- chiese Ryu, ricordandosi in quel momento di quanto dovesse essere stato difficile per l'amico.
- Be', all'inizio ammetto di non essere riuscito a dormire... Ma poi mi sono accorto che Suga è troppo buffo mentre dorme, fa facce stranissime, e alla fine mi sono rilassato-. Suga si era sempre mostrato disponibile con lui, e anche Tanaka si fidava; Chikara aveva impiegato un po', ma alla fine era riuscito a mantenere una certa tranquillità nei confronti del ragazzo.
- Sono fiero di te- affermó Ryu, poggiando una mano sulla spalla dell'amico. L'aveva sempre fatto, ma in quel momento temette che all'altro potesse dare fastidio data la situazione. Chikara però sembrava tranquillo, e questo calmò anche lui. Si sarebbero dati il loro tempo per guarire, com'era giusto: e poi si sarebbero presi il giusto tempo per stare insieme.

HAIKYU:LA MIA CURADove le storie prendono vita. Scoprilo ora