CAPITOLO XXVI.

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- Alla fine andranno via tutti eh?- mormorò Ittetsu, mentre accarezzava lentamente il petto del biondo al suo fianco.
- Be', prima o poi doveva succedere. Hanno cercato di capire cosa fare una volta usciti per due settimane, e ora sono pronti-.
- Questo posto sarà vuoto senza di loro- commentò il moro.
- Ma presto arriveranno altri pazienti no? Ora che loro sono guariti, Haikyu non farà più paura come prima alla gente-.
- Non è colpa mia se nessuno psicologo era riuscito a capirli...- borbottò Ittetsu.
- Infatti ora hai uno psicologo di fiducia- dichiarò Keishin. Il moro si voltò di scatto verso di lui.
- Vuoi dire che rimarrai qui?-.
- Dove pensavi sarei andato?- chiese il biondo, confuso.
- Be' non lo so ma... Il lavoro per cui ti avevo contattato è finito, e tu sei uno che ama girare, quindi...- mormorò Ittetsu.
- Prima non aveva un motivo per fermarmi in un posto; adesso si- dichiarò Keishin. Ittetsu sorrise.
- Sono certo che riuscirai ad aiutare tutte le persone che arriveranno qui- affermò.
- Si; insieme le aiuteremo-.

- Ricordatelo: se una persona ti dà fastidio, la tortura psicologica è la scelta migliore...-.
- Ma se si tratta di Shittikawa puoi prenderlo a pugni- affermò Hajime.
- Iwa-chan sei cattivo- borbottò Toru.
- Be'... Grazie dei consigli, Senpai- mormorò Yutaro, leggermente confuso.
- Sperando non sia necessario che tu faccia a botte con qualcuno- borbottò Akira.
- Non se ti lasceranno in pace- dichiarò il moro.
- Visto Iwa-chan? Dovresti usare anche tu la violenza per difendermi- affermò Toru.
- Lo faccio: ti difendo dalla tua idiozia- dichiarò Hajime.
- Sei cattivo Iwa-chan...-.
- Ragazzi, noi andiamo a salutare anche gli altri. Mi raccomando Kindaichi; prenditi cura di entrambi- disse Hajime.
- Lo farò- affermò Yutaro, e insieme a Kunimi fece un piccolo inchino.
Hajime fece un sorriso e si affrettó a seguire Oikawa, che si stava dirigendo lungo il corridoio.
- Ecco la stanza di Tobio-chan!- Toru spalancò la porta ed Hinata e Kageyama praticamente caddero dal letto per lo spavento.
- Maledetto dovresti bussare!- urlò Tobio, mentre afferrava la maglietta a terra vicino a lui. Shoyo si affrettó a tirarsi su i pantaloni.
- Shittikawa cazzo!- Hajime diede un altro colpo sulla nuca di Oikawa.
- Come facevo a sapere che stavano per fare sesso?- si lamentó il castano.
- E bussa no?-.
- Che diavolo ci fate qui?- Tobio si alzò, andando verso la porta.
- Volevamo salutare- affermò Toru con un sorriso.
- Che gentile- commentó Tobio, sarcastico.
- Gentili lo sono- affermò Shoyo, raggiungendolo.
- Chibi-chan, se Tobio-chan ti rompe vieni pure da noi- affermò Toru.
- No, lui a te non si avvicina- dichiarò Tobio, mettendo un braccio davanti ad Hinata come per proteggerlo.
- Gelosone- rise Shoyo. Toru allungò il braccio, mettendolo intorno alle spalle di Kageyama e tirandolo verso di sé.
- Ascolta, tu sei sempre stato il mio kohai più carino, quindi farai sicuramente strada. Non fare soffrire il piccoletto va bene?- si raccomandó. Tobio rimase sorpreso da quella parole, ma annuì.
- Perfetto; vado a salutare il mio nuovo amico!- esclamò, stancandosi ed allontanandosi.
- Quel ragazzo non sta mai fermo... Kageyama, vedi di non diventare come lui. Almeno, non nei suoi lati negativi; per il resto è un buon esempio- si raccomandó Hajime, prima di riprendere a seguire Oikawa.
Dato che Suga e Daichi erano fuori dalla stanza a parlare con Kuuro, questa volta non interruppero alcun momento imbarazzante.
- Ciao ragazzi- li salutò Tetsuro.
- Sono qui per dare un abbraccio al mio compagno di manipolazione!- esclamò Toru, avvicinandosi a Suga con le braccia aperte.
- Col cavolo che ti avvicini a lui...- borbottò Daichi.
- Facciamo che gli dai una stretta di mano Shittikawa, so che volevi abbracciarlo solo per farci irritare- sospirò Hajime.
- Va bene va bene... Noiosone- borbottò Toru. Koushi rise e si avvicinò a Toru, stringendogli la mano.
- È stato un piacere- affermó.
- Ti affido Tobio-chan, mi raccomando-.
- Contaci, li tengo d'occhio io-.
- Perfetto! Torniamo in stanza Iwa-chan, devo controllare di aver preso tutto- affermó Toru, voltandosi.
- Oikawa non è uno che si guarda alle spalle vero?- commentò Daichi.
- Neanche un po'. Ci vediamo all'uscita ragazzi- salutò Hajime, prima di seguire il compagno.
- Adesso puoi anche essere triste- affermó il moro, chiudendo la porta della stanza alle sue spalle.
- Non vedo perché dovrei essere triste- borbottò Toru, mentre una lacrima scivolava sulla sua guancia.
- Perché sei tanto irritante quanto sensibile- Hajime lo abbracciò da dietro. Toru si voltò, appoggiando la testa sulla spalla dell'altro mentre lasciava andare le lacrime.
- Questo non è un addio, lo sai. E anche se rincominciare fa paura... Siamo insieme no?-. Toru fece un piccolo sorriso.
- Hai ragione. Finché ci sei tu, starò tranquillo, Iwa-chan. Noi due insieme... Siamo i migliori-.

HAIKYU:LA MIA CURADove le storie prendono vita. Scoprilo ora