- Sicuro di quello che hai fatto? La responsabilità è tua- fece notare Keishin, chiudendo la porta della sua stanza.
- L'hai detto tu che sono ragazzi in gamba e responsabili no? E poi così almeno per un po' non avremo nessuno a disturbarci- affermò Ittetsu, voltandosi verso di lui.
- Direttore, non ti facevo così malizioso- commentò Keishin, raggiungendolo. Ittetsu si sentì arrossire.
- Perché continui a chiamarmi direttore?- gli chiese.
- Perché ti piace no?- affermò Keishin.
- Ed ecco il brutto di stare con uno psicologo- borbottò Ittetsu.
- Però posso mostrarti anche i lati buoni, direttore- affermò il biondo, per poi fiondarsi sulle labbra dell'altro.- Questa vasca è così rilassante!- esclamò Yachi.
- Confermo- Kyoko si sedette di fianco a lei e chiuse gli occhi, godendosi la sensazione dell'acqua calda sulla pelle.
- Non sapevo che questo posto avesse dei bagno in comune- ammise Yachi. Stava cercando di distrarsi: aveva già visto il corpo invidiabile di Kyoko, dopotutto avevano vissuto per tre anni nella stessa stanza, ma ogni volta le faceva un certo effetto.
- Io ricordo che l'avevo letto, ma non pensavo fossero così grandi- rispose la mora.
- Noi siamo in due ma è strano che i ragazzi non li abbiano mai usati-.
- Penso che con malattie come quella di Kindaichi, o anche di Hinata e Kenma, nessuno abbia voluto creare imbarazzo- mormorò Kyoko.
- Credo tu abbia ragione- confermò Yachi. Chiuse gli occhi per rilassare completamente il suo corpo; sussultò appena quando sentì una mano sfiorare la sua e poi stringerla. Non aprì gli occhi, si limitò a ricambiare la stretta.
Kyoko fece un piccolo sorriso e si rilassò a sua volta.
- E se andassimo a vivere insieme?- la domanda uscì dalla bocca di Yachi prima che potesse realizzarlo. Aveva sentito Hinata e Kageyama parlare dell'argomento, e le era sembrato che anche gli altri fossero predisposti, ma temeva di aver messo l'altra in imbarazzo con quella domanda.
- Ovviamente non siamo obbligate! Insomma, se pensi sia presto, se...-.
- Penso sia una buona idea. Dopotutto dovremo lavorare assieme, e già siamo abituate a convivere per cui farlo in uno spazio più grande non sarà un problema- Kyoko parlò nella sua solita maniera razionale, ma il suo cuore stava esplodendo dalla gioia.
Yachi a quella risposta si rilassò nuovamente.
- Sono felice che l'idea ti piaccia-.
- Sarà divertente arredarla insieme, non pensi?- commentò Kyoko.
- Sarà il nostro primo lavoro di coppia! Insomma, sempre che tu voglia definirci una coppia, nel senso...-.
- Non ero io quella che soffriva d'ansia?- Kyoko rise e Yachi rimase senza fiato nel sentire quel suono.
- Hai ragione, scusami; è che sono emozionata- mormoró.
- Anch'io- ammise la mora; scivolò più vicino all'altra ed entrambe si voltarono per guardarsi - però se ho te a sostenermi so che andrà tutto bene- affermò. Yachi sorrise.
Contemporaneamente, le due ragazze si avvicinarono fino a fare incontrare le loro labbra. Da quel momento, nessuna delle due sarebbe più stata sola.Nella vasca dei maschi, stava avvenendo una specie di lotta muta.
Tsukishima, Kageyama, Tanaka, Nishinoya, Daichi, Kuuro, Bokuto, Yaku, Iwaizumi e Kindaichi erano appoggiati al bordo della vasca, in silenzio.
Yamaguchi stava parlando con Hinata e Kenma, Ennoshita era in un angolo a scherzare con Asahi, Suga e Akashi, Lev nuotava in giro mentre Oikawa parlava con Kunimi. Con il piccolo dettaglio che il secondo gruppo stava appositamente ignorando il primo perché, su idea di Oikawa, volevano vedere quale dei loro fidanzati reggesse di più. E dato che alcuni come Suga, Hinata e Oikawa ogni tanto si mettevano "per sbaglio" in pose poco consone, non avevano dubbi sul fatto che presto la pazienza dei primi dieci si sarebbe esaurita.
- Questa cosa è una cazzata- sbottò Hajime.
- Concordo- confermò Yutaro.
- Questo perché non avete controllo- affermò Tetsuro.
- Bro, io sto per cedere- mormorò Koutaro.
- Bro, Akashi sta semplicemente parlando...-.
- Appunto!-.
- Che indecenti- borbottò Kei.
- Tanto vincerò io: non ho interesse per quell'idiota- affermò Yaku.
- Certo. Amico, meglio che nessuno guardi sotto l'acqua- commentò Tetsuro.
- Idiota!-.
- Ragazzi, ma quei tre sono morti?- Hajime si sporse appena per indicare Kageyama, Nishinoya e Tanaka, che erano in silenzio ad osservare i loro fidanzati.
- Penso stiano semplicemente concentrando tutte le loro energie sul rimanere concentrati- commentò Daichi.
- Ragazzi ho un'idea!- Daichi trattenne il respiro quando Koushi uscì dall'acqua.
- Non fai più tanto lo spavaldo eh?- lo canzonó Tetsuro.
Koushi armeggiò per un attimo con il suo cellulare: per tre anni non l'aveva praticamente usato, ma l'aveva portato lì apposta per mettere un po' di musica.
- Oh, ottima idea- anche Toru uscì dall'acqua, raggiungendo l'argentato. Gli porse la mano.
- Balliamo?- chiese. Hajime si staccò dalla parete.
- Con piacere-.
- Hey piccoletto, vieni anche tu!- urlò Toru, voltandosi verso Hinata. Non fece in tempo a sentire la risposta dell'arancione perché Hajime lo afferró e lo trascinò nuovamente nella vasca, infilandogli la testa sott'acqua.
- Sia chiaro, non vale come sconfitta- affermò.
- Concordo con lui- confermò Daichi.
- Come vi lasciate provocare facilmente...- borbottò Tetsuro.
- Però non è una brutta idea ballare!- Shoyo sentì qualcuno picchiettare sulle sua spalla, si voltò e si trovò le labbra di Kageyama sulle sue. Avvinghiò le gambe attorno alla vita di Tobio, che affondò le dita nei suoi capelli e lo tenne più stretto a sé.
- E abbiamo il primo squalificato!- esclamò Koushi, tornando in vasca, mentre anche Hajime tornava vicino alla parete.
- Questo gioco è stupido- dichiarò nuovamente Yutaro; non voleva perdere contro Kageyama, ma ora che lui era stato squalificato per primo non aveva motivo di rimanere lì.
Si staccò dalla parete e si avvicinò a Kunimi, prendendolo per mano e portandolo in un angolo.
- Come stai?- gli chiese.
- Non è male, ogni tanto sono divertenti- commentò Akira. Yutaro sorrise e si abbassò per baciarlo; Akira ricambiò il bacio, dopodiché si voltò, appoggiandosi al petto del fidanzato, che lo circondó con le braccia mentre entrambi tornavano a guardare la gara.
Toru si era ripreso e non demordeva: dato che Hinata ormai era fuori gioco, puntó nuovamente su Sugawara. Si avvicinò a lui.
- Fingi che ci stiamo divertendo- gli sussurrò. Koushi, che in fondo si divertiva a vedere Daichi in quello stato, si morse il labbro assumendo l'espressione di una persona che si sta trattenendo dallo scoppiare a ridere.
- Iwaizumi, stai per diventare single- dichiarò Daichi.
- Me ne farò una ragione-.
- Ricordatemi perché ho accettato di fare questo gioco- borbottò Kenma.
- Perché Hinata ti ha convinto- affermò Yamaguchi.
- Si ma è noioso; Kuuro sa benissimo come trattenersi- mormorò il biondo.
- Davvero? A me non sembra- commentò Lev. Guardarono tutti e tre il corvino, e Kenma notò che in effetti, nonostante la sua espressione tranquilla, non era calmo per niente.
- Hey Akashi-. Keiji si voltò, sentendosi chiamare da Suga; non gli piaceva lo sguardo che avevano lui e Oikawa.
- Puoi morderti il labbro inferiore ed inclinare leggermente la testa?- gli chiese il secondo. Keiji cercò di fare come gli era stato detto, anche se era piuttosto confuso.
- Così?- chiese.
- Non ce la faccio!- Koutaro si immerse e nuotò fino ad Akashi; riemerse di fronte a lui ed intrappolò le sue labbra in un bacio.
- Siete cattivi dentro eh- commentò Ennoshita, mentre Suga e Oikawa si davano il cinque.
- E non hai ancora visto tutto- affermó Koushi, avvicinandosi ad Asahi. Intanto Keiji aveva portato Bokuto via dal centro del bordo-vasca, in modo da lasciare spazio a quelli ancora in gioco... Cosa difficile dato che l'altro non si era ancora staccato da lui, e non gli dispiaceva per niente.
- Asahi puoi andare sott'acqua?- chiese Koushi.
- Ehm... Perché?-.
- Perché sono tuo amico e mi vuoi bene?-. Asahi sospirò; sapeva che Suga stava architettando qualcosa, ma dopotutto anche lui in teoria era lì per testare quanto il suo ragazzo avrebbe resistito, per cui fece come gli era stato detto. Mentre era sott'acqua, Koushi portò una mano ai capelli dell'amico e gli tolse il codino. Quando il castano riemerse, Yu rimase letteralmente a bocca aperta: gli sembrò che il mondo si muovesse a rallentatore, mentre l'altro scuoteva leggermente la testa per togliersi i capelli da davanti agli occhi.
- Fra, non devi cede...- Ryu si bloccó quando vide Oikawa avvicinarsi ad Ennoshita ed iniziare a fargli il solletico. La risata che uscì dalle labbra del suo ragazzo lo fece bloccare com'era successo poco prima al suo migliore amico.
I due si scambiarono uno sguardo d'intesa, dopodiché si fiondarono dai loro ragazzi; Yu saltó letteralmente addosso ad Asahi, senza dargli il tempo di reagire prima di iniziare a tempestarlo di baci, mentre Ryu incastrò il corpo di Chikara tra il suo e la parete prima di iniziare a baciarlo. Chikara dovette aggrapparsi al collo del suo ragazzo per non crollare di fronte alla passione di quel momento.
- I nostri ragazzi sono due stronzi- affermò Hajime, che però non riusciva a distogliere lo sguardo da Oikawa. Non era mai riuscito a trattenersi quanto lo vedeva comportarsi da manipolatore, era più forte di lui: amava l'intelligenza e la mente di Oikawa, insultarlo era l'unico modo che aveva per non crollare definitivamente.
- Però almeno si divertono- commentò Daichi, che stava riuscendo a trattenersi solo perché non voleva interrompere il divertimento di Suga.
- Dai ragazzi, non è poi così difficile. Dovete abituarvi a vedere i vostri ragazzi insieme ai loro amici- affermò Tetsuro.
- Davvero Kuuro? Allora non ti dispiace se abbraccio Kenma! Volevo farlo almeno una volta prima di andarmene- commentò Suga, avvicinandosi al biondo.
Tetsuro non capì mai se a convincerlo fu il pensiero che qualcuno potesse toccare il suo Kenma, o lo sguardo di quest'ultimo che gli diceva chiaramente "se lasci che qualcun altro mi tocchi scordati di poterlo fare tu per almeno un mese". Non che Kenma avesse qualcosa contro Suga, anzi pensava fosse una bravissima persona, ma non amava il contatto fisico; lo sopportava appena con Hinata, ma solo perché sapeva che l'amico era molto espansivo.
In ogni caso, il trucco di Suga funzionò: Kenma si sentí sollevare tra le braccia di Tetsuro, che si sedette sui gradini lì vicino e se lo mise a cavalcioni sulle gambe prima di iniziare a baciarlo con foga.
- E ne rimasero quattro- rise Koushi, e Daichi seppe con certezza che non avrebbe resistito a lungo.
- Allora Yamaguchi- Toru si appoggiò al bordo di fianco al verde, voltandosi verso di lui - com'è Tsukishima a letto? È un tipo calmo o passionale?-.
Tadashi divenne completamente rosso e Kei iniziò ad avvertire il bisogno di andare a stringere il suo ragazzo fin troppo tenero.
- Ecco io... Noi...- Tadashi non sapeva bene cosa rispondere, continuava a fare vagare lo sguardo da Tsukki a Oikawa, imbarazzato.
- Non l'avete ancora fatto? Se vuoi posso darti qualche consiglio su come fare impazzire il tuo ragazzo: potresti iniziare con...-.
- Ok Oikawa, hai reso l'idea- Kei comparve alle spalle del suo ragazzo e lo circondó con le braccia - ci terrei a non diventare vedovo prima del tempo-. Tadashi arrossì ancora di più, mentre Kei lo portava in un angolo più tranquillo.
- Ragazzi vi conviene arrendervi- affermò Yaku, che perse la sua sicurezza quando vide che Suga e Oikawa stavano dicendo qualcosa a Lev. Quando smisero di coprirli la visuale, Yaku notò che l'altro aveva uno sguardo triste.
- Avete ragione, probabilmente vinceremo noi perché Yaku-san mi odia-. Yaku spalancó gli occhi.
- Cosa?! Non è assolutamente vero!- esclamò.
- Mi picchia sempre e dice che non mi sopporta... È cattivo...- continuò Lev.
- Ok ok, ho capito... Certo che siete tremendi voi due- Yaku lanciò un'occhiata a Suga e Oikawa, che trattennero un sorriso, mentre si staccava dalla parete per dirigersi verso Lev. Prese il volto dell'altro tra le mani, agevolato dal fatto che il mezzo-russo fosse seduto e quindi alla sua altezza, e gli diede un bacio dolce sulle labbra.
- È vero che a volte sei fastidioso, ma a me vai bene così come sei; posso comportarmi così proprio perché sei te- sussurrò. Lev sorrise.
- Lo so- afferrò i fianchi di Yaku e lo tirò verso di sé per un altro bacio, stavolta per niente dolce.
- Bene! E ora... - Toru prese Suga per i fianchi e lo fece girare verso di lui - il tocco finale- sussurrò, mentre Koushi spalancava gli occhi per la sorpresa.
In un attimo Daichi tirò via Suga dalla sua presa, mentre Hajime tirò un pugno sulla testa del suo ragazzo.
- Iwa-chan mi hai fatto male- mormorò Toru. A voce fin troppo bassa.
Hajime l'aveva notata da quando Oikawa aveva parlato con Tsukishima: la paura nei suoi occhi. Il timore che gli altri non avrebbero accettato i suoi difetti, che fino a quel momento aveva nascosto dietro Kirai e solo Iwaizumi conosceva.
- Questo è lo Shittikawa originale; se a qualcuno non piace lo uccido adesso- affermò Hajime.
- Scherzi? A me piace!- esclamò Shoyo, ricevendo un'occhiata da Kageyama.
- Serviva qualcuno di manipolatore qui- rise Ryu.
- Altrimenti sarebbe stato noioso!- gli diede man forte Yu, mentre altri concordavano.
- È stato divertente- affermò Koushi, prima di voltarsi verso Daichi.
- E così adesso ho scoperto anche il tuo lato competitivo- commentò il moro.
- È compreso nel pacchetto: prendere o lasciare- dichiarò l'argentato.
- Prendo tutto- sussurró Daichi, chinandosi per baciare il suo ragazzo.
Hajime si voltò verso Oikawa.
- Hai visto Shittikawa? A tutti vai bene così come sei, quindi smettila di fare il bambino- affermó.
Toru non sapeva esattamente cosa dire: non gli era mai capitato di trovarsi in mezzo a così tante persone che lo accettassero.
Ma era pur sempre Toru Oikawa. Per cui sorrise e guardò Iwa-chan negli occhi.
- Allora iniziamo a fare gli adulti- lo afferrò per i fianchi, avvicinandolo a sé e facendo scontrare i loro corpi, per poi baciarlo. Hajime gli appoggiò le mani sulle guance, approfondendo il bacio.
Per un attimo, nella stanza caló il silenzio: tutti erano concentrati sul loro partner, a nessuno sembrava importare d'altro.
Si fermarono quando stavano raggiungendo il limite della decenza in pubblico, oltre al quale sapevano non sarebbero riusciti a fermarsi; si sistemarono tutti nella vasca, e rimasero per un po' in silenzio a godersi l'acqua calda e l'atmosfera.
- Ragazzi- fu Tetsuro ad interrompere il silenzio - prima eravamo presi dalla foga del momento ma... Io parlavo sul serio per il tatuaggio. Non so voi, ma a me piacerebbe avere un segno di quello che ho vissuto qui, di quello che sono, anzi che siamo riusciti a superare-.
Daichi si alzò leggermente, in modo che tutti si voltassero verso di lui.
- È ovvio che non obbligheremo nessuno a farsi un tatuaggio. Ma penso che sarebbe una bella cosa avere un simbolo che unisca tutti quanti, che testimoni il tempo passato insieme. Dopotutto, coppie o non coppie, abbiamo vissuto qui per tre anni e affrontato molte situazioni. Non che senza un simbolo me le dimenticherò ovviamente, però...-.
- Io me lo farò- affermó Koushi.
- Anch'io!- esclamò Koutaro.
- Ho sempre voluto un tatuaggio!- commentò Yu.
- Gente, Tora è diventato tatuatore, andiamo da lui!- propose Ryu.
- Quindi dovrò proprio sopportarvi ancora?- borbottò Kei.
- Lo facciamo anche noi?- gli chiese Tadashi, voltandosi verso di lui e facendo uno sguardo a cui sapeva che il biondo non poteva dire di no. Infatti, Kei annuì.
- Anche a me piacerebbe- mormorò Kenma.
- Per me va bene- affermò Keiji.
- Il mio sarà il migliore di tutti- decretó Toru.
- Ma se lo faremo tutti uguale!- lo riprese Hajime.
- Non vado matto per i tatuaggi...- mormorò Tobio.
- Puoi farlo in un punto che solo io posso vedere- gli sussurró Shoyo, e questo bastò a convincerlo.
- Non vado d'accordo con il dolore, ma penso ne varrà la pena- commentò Asahi.
- Sicuramente è un bel gesto- confermò Chikara.
- Già che ci sono mi farò fare un leone!- esclamò Lev.
- Il solito esagerato... Ma questo me lo faccio- dichiaró Yaku.
- Tu lo farai?- chiese Yutaro.
- Devo stare fermo mentre lo fa no? Non ho problemi- rispose Akira, facendo sorridere il suo ragazzo.
- Pensate che le ragazze saranno d'accordo?- chiese Asahi.
- Secondo me si; anche perché è un tatuaggio piccolo e semplice... All'apparenza- affermó Daichi.
- Ragazzi, facciamo una gara di nuoto!- propose Koutaro.
- E questo cosa c'entra...- borbottò Kei.
- Niente, è solo divertente- affermò il bicolore.
- Koutaro, questa è una vasca, non una piscina- gli fece notare Keiji.
- Uffa...-.
- Potremmo andare in piscina tutti insieme quando saremo fuori!- esclamò Tetsuro.
- E se ci organizzassimo per vederci tutti insieme almeno una volta l'anno?- propose Koushi.
- Eh? Ma io voglio vedervi molto di più! Devo ancora trovare il modo di battere Kenma ai videogiochi!- si lamentó Shoyo.
- Possiamo vederci anche più spesso noi due- mormorò Kenma, che anche se non l'avrebbe mai ammesso sì era affezionato a quel mandarino esaltato.
- Davvero? Evviva!-.
- Però la proposta di Suga ha senso; dopotutto organizzarci in ventidue non è così semplice, soprattutto dato che dovremo ripartire con delle nuove vite- commentò Toru.
- Qualcuno ha informazioni su cosa stiano combinando il dottore e il direttore?- chiese Yu.
- Oh, vero! Dite che stanno insieme?! Sarebbe figo!- esclamò Ryu.
- Non penso che lo scopriremo tanto presto...- commentò Chikara.
- Si conoscono solo da qualche mese, lasciategli tempo- affermó Tetsuro.
- Basta che non facciano come la persona che ha appena parlato; sei quello che ha impiegato di più- commentò Yaku.
- Non è vero, ci sono anche loro due- Tetsuro indicò Oikawa e Iwaizumi.
- Shittikawa è molto più irritante di Kenma- di difese Hajime.
- Iwa-chan, io sono qui!-.
- Per questo lo dico-. I due iniziarono a bisticciare, ma gli altri non ci fecero troppo caso; ormai ci erano abituati.
Il resto della serata passó tranquillamente, erano tutti intenzionati a divertirsi e passare un po' di tempo insieme senza problemi.
Negli ultimi tre anni, oltre alle varie coppie si erano formate molte amicizie che erano tutti certi sarebbero durate nel tempo. Nessuno di loro intendeva dimenticare gli altri o il tempo trascorso lì dentro; nonostante le loro malattie, avevano passato molti bei momenti insieme agli altri e non intendevano dimenticarli.
Certi rapporti quando si stringono sono destinati a durare per sempre. Ed il loro era uno di quelli.- Sembra che i ragazzi siano tornati nelle loro stanze- commentò Keishin, sentendo rumori nella struttura.
- Ma sono quasi le due di notte... Non pensavo rimanessero in vasca così tanto- mormorò Ittetsu, aprendo leggermente gli occhi.
- Eh? Già le due?- Keishin allungò la mano e prese il cellulare, e notò che effettivamente erano le due passate.
- Sai, il tempo vola quando lo passi a torturare gli altri- Ittetsu lo guardò male: gli aveva fatto passare delle ore veramente faticose e non gliel'avrebbe fatta passare liscia.
- Come se ti fosse dispiaciuto, direttore-.
- Quello è un altro discorso- borbottò il castano. Keishin rise; allungò un braccio e strinse l'uomo a sé.
- Se domani non dovessi lavorare lo rifarei, ma rischio di non svegliarmi, per cui mi sa che è meglio se dormiamo- affermò.
- Anche perché non penso che il mio corpo reggerebbe il quarto round-.
- Quinto-.
- Ecco perché non riesco più a muovermi-.
- Mi sono assicurato che non scappassi nuovamente- affermò Keishin. Ittetsu abbassò lo sguardo.
- Scusami per quella volta, non volevo...-.
- Tutto passato, non preoccuparti. Mi basta trovarti qui al mio risveglio- rispose Keishin, stringendo ancora un po' l'altro.
- Non scapperò più, promesso-. Il biondo sorrise.
- Allora va bene così-.

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HAIKYU:LA MIA CURA
Fanfiction- Il primo passo per guarire è ammettere di essere malati-. Ukai è sempre stato un dottore fuori dal comune, i suoi metodi sono diversi da quelli degli altri psicologi; proprio per questo Takaeda deciderà di contattarlo come psicologo per la sua str...