CAPITOLO XIII.

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- Stai bene?- chiese Kyoko, poggiando una mano sulla spalla dell'amica. Yachi fece un respiro profondo.
- Si, tutto a posto- fece un piccolo sorriso.
- Vuoi parlare un po' per distrarti?- le chiese gentilmente la maggiore.
- Mi piacerebbe-.
Kyoko si sedette con la schiena contro il muro, facendo cenno all'altra di accomodarsi di fianco a lei.
Yachi lo fece mentre cercava qualcosa da dire.
- Cosa farai una volta uscita da qui?- chiese. Kyoko ci pensó un attimo.
- Mi piacerebbe aprire qualche società organizzativa o simili, pressione a parte mi piace organizzare eventi. E tu?-.
- Mi piacerebbe rimanere tua amica, Kyoko-san- ammise Yachi. Fin'ora non l'aveva mai detto ad alta voce per timore che l'altra ragazza non condividesse il suo desiderio, ma data la situazione era arrivato il momento di ammetterlo.
- Piacerebbe anche a me. Anche perché mi servirà una mano nella mia nuova attività-. Yachi impiegó un attimo a metabolizzare le parole dell'altra prima di voltarsi verso di lei.
- Che ne dici?- le chiese Kyoko con un sorriso.
Yachi non ebbe bisogno di pensarci. Le era sempre piaciuto avere tutto in ordine, organizzare piccoli eventi, anche solo con la famiglia, giusto per il gusto di farlo. E adorava la compagnia di Kyoko, lavorare con lei sarebbe stato più che perfetto, non poteva desiderare di meglio.
- Mi piacerebbe davvero tanto- affermò.
- Ne sono felice- disse Kyoko, ed entrambe tornarono a guardare di fronte a loro.
- Sai Yachi... Tu sei la mia prima vera amica-. La bionda si voltò, sorpresa da quella rivelazione, e attese che l'altra continuasse.
- Un tempo pensavo solo a studiare e mi consideravano tutti troppo seria. In realtà neanche io cercavo amici, ero convinta di non averne bisogno e mi trovavo bene da sola. O almeno, lo pensavo. Quando ho iniziato ad essere schiacciata dalle responsabilità, ho realizzato di non avere veramente nessuno. Sono davvero felice di averti incontrata; con te non mi sento più sola. Per cui grazie- concluse.
Yachi sentiva che adesso era arrivato il suo turno.
- Anche io non ho mai avuto amici. Insomma, li avevo, ma era quel genere di rapporto per cui stavo con loro per non rimanere sola. Me ne sono accorta quando... Volevo qualcuno con cui fare coming out, ma non c'era nessuno- fece una piccola pausa, per vedere se l'altra ragazza avesse qualcosa da dire, ma le sembrava tranquilla.
- Per cui... Be', so che sembra brutto da dire, ma sono felice di essere qui. Non che avere attacchi di panico ogni volta che sono in mezzo alle persone mi faccia piacere, ma qui ho trovato degli amici veri, come Hinata, Yamaguchi... E te, Kyoko-san. Sono veramente felice di essere diventata tua amica; spero di poter rimanere al tuo fianco per sempre- Yachi raccolse il coraggio che aveva imparato ad avere in quegli anni e si voltò, dando un bacio sulla guancia all'altra ragazza.
Kyoko aprí la bocca in una piccola O, portandosi una mano sulla guancia mentre Yachi, completamente rossa, tornava seduta. La mora fece un sorriso.
- Sono certa che sarà così- mormoró, facendo un piccolo sorriso.
Yachi si sentì rincuorata da quelle parole.
- Possiamo andare a fare shopping quando usciremo- propose la bionda - quelle che avevo non saranno state vere amiche, ma di sicuro conoscevano dei bei posti per andare a divertirsi-.
- Volentieri. È un po' che non passo una giornata tra ragazze... Fuori intendo. Anzi, penso di averlo fatto solo con mia madre- ammise Kyoko con un sorriso.
- Sarò felice di essere la prima-. Le due ragazze si sorrisero.
Yachi, ora rilassata per essere riuscita a parlare sinceramente con la sua amica, sentì improvvisamente tutta la stanchezza dovuta all'alcol crollarle addosso; Kyoko lo notò e si avvicinò a lei, facendole cenno di appoggiarsi alla sua spalla.
La bionda la ringrazió con lo sguardo e si appoggiò alla spalla dell'altra, chiudendo gli occhi per cercare di riprendersi.
Avvertì la mano di Kyoko iniziare ad accarezzarle i capelli.
La mora era felice di aver trovato qualcuno che sí, contava molto su di lei come amica, ma su cui sapeva di poter contare a sua volta. Yachi dal primo momento aveva cercato di alleggerire il peso che portava sulle spalle, pur non sapendo qual'era; e alla fine, ci era riuscita. Kyoko non si era mai sentita così capita come da quando aveva incontrato Yachi; aveva iniziato anche a fare affidamento sugli altri, a chiedere aiuto a persone sempre disponibili come Daichi e Sugawara.
Era fiera di essere riuscita a dire a Tanaka cosa pensasse. Quel ragazzo le stava simpatico, seppure a volte le sembrasse un po' esagerato, ma gli voleva bene; eppure sentiva che tutta l'attrazione che diceva di provare per lei, l'esaltazione che aveva quando la vedeva e la sua disponibilità nei suoi confronti erano false. Non false nel senso che il ragazzo avesse qualche secondo fine, ma false nel senso che per lei non provava niente più che ammirazione.
Quella sera finalmente era riuscita a dirglielo, e si era sentita sollevata nel constatare che aveva ragione: lo sguardo colpevole dell'altro lo aveva confermato. E poi le era venuta voglia di ballare con Yachi; le doveva una ricompensa per il regalo che aveva fatto.
Kyoko si guardò il polso, dove l'altra le aveva messo il fiore, e sorrise. Si, era proprio felice di averla al suo fianco.
- Ragazze, il tempo è scaduto- avvisò Kuuro, bussando alla porta.
Kyoko scosse leggermente Yachi per la spalla.
- Sono sveglia- borbottò la bionda, aprendo gli occhi. Kyoko trovò quella scena adorabile.
Si alzò, aiutando poi l'amica a fare altrettanto, ed entrambe uscirono dalla stanza.
- Perché con loro non fai battute?- chiese Suga.
- Non mi intrometto negli affari di due signorine- ribattè il moro mentre le ragazze si sedevano.
Kyoko avvicinò la bottiglia a Yachi, che intanto si era ripresa; la bionda la ringraziò con un sorriso, prese la bottiglia e la fece girare.

HAIKYU:LA MIA CURADove le storie prendono vita. Scoprilo ora