Insieme... Per sempre!

Squadra

Eren's pov

È mattina e stiamo percorrendo la strada che porta alla struttura dove alloggeremo per tre mesi.
Sono euforico, ma allo stesso tempo ansioso per quello che mi aspetta.
Mentre camminiamo a cavallo, Ouruo inizia a spiegarmi il perché questo ex quartier generale è stato abbandonato.
Però non riesco a stare concentrato su quello che mi dice perché è da quando siamo partiti che mi sento osservato.
Guardo dietro di me e vedo vice Fede seduta sul cavallo che si tiene aggrappata al capitano Levi che è davanti con le redini in mano. Lui continua a fissarmi in una maniera spaventosa.
Mi fa venire i brividi.

Nel pomeriggio arriviamo davanti al cancello del complesso, sistemiamo i cavalli nelle stalle e ci avviciniamo al cortile.
Ancora fatico a credere di essere entrato nel corpo di ricerca e ancora di più di essere finito nella squadra del capitano Levi.
Sono circondato dai soldati più forti della legione esplorativa e non vedo l'ora di allenarmi con loro e spero di non deludere le aspettative che hanno su di me.

Gunther: "Ma quanto tempo è passato dall'ultima volta che c'è stato qualcuno?"
Erd: "Chissà quanta polvere che ci sarà..."
Levi: "Questo è un grave problema... e va risolto all'istante!"
Io non capisco cosa sta succedendo e guardo Petra e Gunther andare quasi di corsa in uno sgabuzzino vicino alle stalle. Quando escono con in mano stracci e scope, capisco che dovremo pulire tutta la struttura.

Fede ha iniziato a ridere di gusto, mentre il capitano Levi la fulmina con uno sguardo.
Fede: "Mi dispiace daaaavvero tanto non potervi aiutare ragazzi... con queste stampelle sarei solo d'intralcio. Me ne starò qua fuori ad aspettare che sia tutto pulito."
Levi: "Tsk... Anche senza stampelle saresti stata d'intralcio."
Fede gli fa uno linguaccia e poi si allontana avvicinandosi ad un albero.

Mi metto a ridere a questa scena, ma smetto subito dopo aver incrociato lo sguardo serissimo del capitano.
Levi: "Moccioso... inizia a pulire le stanze."
Eren: "Sissignore!"
Levi: "Petra.. va con lui. Gunther farà i bagni, Erd si occuperà della sala principale e Ouruo andrà in cucina."
Tutti: "Agli ordini!"
Levi: "Ouruo... prima finisci, prima Fede inizierà a cucinare la cena!"
Fede: "Che?????"
Levi: "Puoi stare anche seduta a cucinare!"
Vice Fede sbuffa, ma allo stesso tempo annuisce agli ordini del capitano Levi.

Salgo al piano superiore e inizio a spazzare le stanze per poi passare lo straccio in ogni angolo, accertandomi di non lasciare un briciolo di polvere.
Dopo mezz'ora raggiungo il capitano ed entro in stanza mentre lui apre una finestra per far rinfrescare la camera.
Si sofferma a guardare fuori e infine si gira verso di me, rimanendo in silenzio.
Eren: "Ehm.. ho finito di pulire il secondo piano!"
Levi: "Tsk.. occupati di questa stanza, io vado a controllare se è tutto in ordine."

Annuisco e inizio a spazzare il pavimento. Mi avvicino alla finestra e sbircio fuori.
Vedo vice Fede seduta per terra appoggiata ad un albero con gli occhi chiusi, intenta a scaldarsi al sole.
Ecco cosa stava osservando Levi.
Mi viene un groppo alla gola a pensare che stavo per uccidere un ufficiale.
"È veramente bella, vero?"

Mi spavento appena sento la voce di Petra dietro di me e ricomincio a scopare.
Eren: "No! Cioè si.. ovvio. Ma non stavo pensando a quello..."
Petra: "E a cosa stavi pensando?"
Eren: "Che non ho ancora chiesto scusa a vice Fede per quello che le ho fatto..."
Petra: "Beh... avrai di sicuro tempo per parlarle."
Non rispondo e rimango pensieroso.
Lei lo nota e subito mi chiede cos'altro mi frulla nella testa.

Eren: "Ecco... è che non me lo aspettavo il capitano Levi così...."
Non riesco a concludere la frase con il termine giusto e Petra prova a capirmi.
Petra: "Così premuroso? Capace di provare sentimenti? Maniaco delle pulizie? Autoritario?"
Eren: "Si esatto! Al di fuori sembra un caporale che fa quello che vuole quando vuole, capace di fare tutto senza che gli venga imposto niente... e invece esegue gli ordini alla lettera, e per di più è follemente innamorato."
Petra: "Deluso?"
Eren: "No, nient'affatto. Direi sorpreso..."