Capitolo 9

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Eliyah entrò con rabbia nello spogliatoio e quasi tirò un pugno al suo armadietto.

-Eliyah- Beau raggiuse il ragazzo con il fiatone e con lo sguardo preoccupato.

-non ora Beau, non ora- ringhiò il castano questa volta tirando veramente il pugno al suo armadietto. Era furioso, anzi furioso era anche poco. Avevano appena perso, e questo ci stava tranquillamente visto che si erano scontrati con la Rotsfud, ma essere devastati in quel modo non era nei piani e non sarebbe nemmeno accaduto se solo Richard avesse ascoltato le loro indicazioni invece di ubriacarsi il giorno prima e addirittura arrivare ancora ubriaco alla partita. Per non parlare del fatto che poco dopo essersi messo in posizione aveva vomitato impedendo loro di giocare per un bel po'. Dante e Eliyah in accordo avevano deciso di non far giocare Rochard visto che era un pericolo pubblico ed erano stati costretti a mettere al suo posto Julius che aveva fatto del suo meglio per ricoprire il ruolo del pilone nonostante si fosse sempre allenato come terza linea di riserva. La partita era finita 178 a 2, erano riusciti a fare due punti solo perché Heat aveva fatto in modo di ricevere un calcio di punizione che aveva segnato Eliyah.

-almeno siamo riusciti a bloccare la loro avanzata El- disse Heat raggiungendo anche lui i due ragazzi nello spogliatoio -non potevamo chiedere di più a Julus visto che è il mio sostituto-

-non sono arrabbiato con Julius, anzi lui ha fatto del suo meglio. Sono incazzato con Richard!- ringhiò Eliyah mentre tutti gli atri entravano nello spogliatoio sporchi di fango e sudore, tutti incazzati proprio come il loro capitano. Era andata peggio di quanto si fossero immaginati la sera precedente.

-ragazzi capisco la vostra rabbia- Dante entrò nello spogliatoio, anche lui arrabbiato anche se cercava di celare la cosa -e lo sono anch'io. Ma questa situazione non è dipesa da noi e voi tutti dovete essere consapevoli di aver fatto un ottimo lavoro nonostante tutto. Possiamo migliorare tranquillamente nei prossimi mesi mettendoci sotto e cercando altre persone per la nostra squadra, non possiamo continuare ad avere solo uno o massimo due persone per ruolo- disse Dante osservando tutti i ragazzi negli occhi per incoraggiarli, ricevere quella sconfitta in quel modo non era una cosa buona per tutta la squadra.

-ora cambiatevi e andate a riposarvi, vi do anche domani libero. Ci vediamo lunedì- e così dicendo Dante osservò tutti i ragazzi attentamente prima di uscire dallo spogliatoio.

Flynn guardò tutti i suoi compagni, a parte Richard visto che il ragazzo era scomparso dopo aver vomitato, prima di uscire e rincorrere il padre nel corridoio della palestra.

-papà- lo chiamò e Dante si girò verso il figlio sospirando -sei sicuro che prendere un giorno di pausa ci faccia bene? Abbiamo tante altre partite da giocare e se non ci alleniamo saranno una peggio dell'altra-

-invece dovete riposarvi. Quello che è successo oggi vi ha destabilizzati e ritornare ad allenarvi domani sarebbe solo peggio per tutta la squadra. Riposate domani e lunedì parleremo a mente più lucida- rispose Dante al figlio mettendogli una mano sulla spalla. -hai bisogno di riposare anche tu, sforzare troppo il tuo corpo non ti fa bene e dovresti saperlo meglio di chiunque altro visto quello che mi è successo-

-lo so papà- sussurrò Flynn ricordandosi perfettamente il bruttissimo anno che aveva passato il padre quando per il troppo allenamento si era ritrovato con uno strappo muscolare alla gamba destra che gli aveva impedito di continuare la sua carriera nella squadra più famosa di Londra. Flynn all'epoca aveva solo dodici anni ma era stato in grado di aiutare il padre a rimettersi in piedi. Molte volte il castano si era chiesto cosa sarebbe potuto succedere se lui non fosse stato con il padre, probabilmente niente di buono. E quella era stata tutta colpa dell'allenatore che aveva costretto i giocatori a spingersi troppo oltre con i loro corpi per dare il meglio.

-ora come ho detto anche agli altri cercate di riposare e non pensare al rugby, almeno per tutto oggi e domani- Flynn annuì alle parole del padre e ritornò negli spogliatoi dove gran parte dei ragazzi era già sotto la doccia.

-ehi, stai bene?- gli chiese prontamente Xander quando lo vide rientrare -sei scappato di corsa e ho avuto paura per un momento-

-si, sono solo andato a parlare con papà riguardo la sua decisione- gli rispose Flynn iniziando a togliersi i vestiti sudati e cercando di evitare di guardare Heat a petto nudo che era appena uscito dalla zona docce con solo un asciugamano in vita.

Il biondo non gli era mai stato indifferente visto che era uno dei ragazzi più belli di tutta la scuola e quando Flynn aveva scoperto che anche a lui piacevano i ragazzi era diventato ancora più difficile fare finta di niente quando Heat era nelle vicinanze, per non parlare di quando aveva visto che il biondo aveva iniziato a seguirlo su instagram: era rimasto a fissare il telefono per quelli che erano stati minuti interi senza minimamente sapere cosa fare.

Dopo gli allenamenti era davvero difficile stare nello stesso spogliatoio senza far cadere involontariamente lo sguardo sui muscoli del biondo. Per sua fortuna però riusciva sempre a trovare un modo per concentrarsi su altro.

-tutto bene?- gli chiese nuovamente Xander che aveva notato che per qualche secondo lo sguardo del castano al suo fianco era mutato senza però comprendere veramente quello che era successo.

-si, sono solo triste per la partita come tutti. Vado a farmi una doccia- rispose velocemente Flynn che aveva capito che il suo migliore amico aveva notato qualcosa. Quello però non era minimamente il momento di parlarne visto che il diretto interessato delle sue attenzioni era li. Lo avrebbe fatto una volta usciti da li e possibilmente anche con Zoe. Non aveva più intenzione di nascondere quello che era ai suoi amici.

Tutta colpa dell'alcolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora