Capitolo 13

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-dove andiamo?- chiese curioso Flynn al padre che quella mattina lo aveva svegliato presto dicendogli che dovevano fare una cosa importante per poi mettersi in macchina e uscire dalla città.

-in un posto speciale- rispose Dante con un mezzo sorriso sulle labbra.

-papà, per favore. Lo sai che quando non so le cose vado in crisi- lo pregò Flynn mentre osserva il paesaggio cambiare.

-e va bene- rispose Dante non perdendo il sorriso -ho deciso che se tua madre non vuole chiamarmi allora saremo noi ad andare da lei. Ti sto portando nel suo paese dove lei gestisce la pasticceria di famiglia- spiegò Dante. Ci aveva pensato tutta la notte, dopo essere stato all'ennesima rimpatriata senza Mikaela, e aveva deciso di andare lui dalla donna. In quel modo doveva parlargli per forza.

-andiamo dalla mamma? Davvero?- chiese felice Flynn. Voleva vedere la madre da anni e quella sarebbe stata la giornata perfetta.

-si, così vediamo anche tuo fratello. Cavolo mi sento male al solo pensiero di aver ascoltato i miei genitori quando mi hanno detto di separarvi-

-papà tu e la mamma non sapevate cosa fare, certo a volte mi sento come se avessi bisogno del mio gemello ma davvero non darti colpe. Sono stati i nonni ad insistere con voi- concluse il ragazzo -e poi oggi vedrò la mia copia perfetta e mia madre-

-non vedo l'ora di rivederli anch'io- disse Dante prima di accendere la radio e continuare quel viaggio insieme al figlio per altre tre ore prima di arrivare a destinazione.

-sai dov'è la pasticceria?- chiese Flynn mentre uscivano dalla macchina che Dante aveva appena parcheggiato.

-si, ho vissuto qui per un anno-

-quindi siete stati qui quando mamma ha partorito?- quello Flynn non lo sapeva o se il padre glielo aveva accennato non se lo ricordava minimamente.

-si, a casa dei suoi genitori perché mi hanno impedito di affittare una casa solo per noi- gli rispose ancora Dante facendo strada al figlio per la città e con il sorriso sul volto, sorriso che scomparve completamente quando vide che al posto dell'edificio che stava cercando c'era un'enorme spazio verde con una fontana altrettanto gigantesca. -non può essere- si disse confuso. Era certo di ricordarsi perfettamente la strada e allora perché non c'era la pasticceria davanti ai suoi occhi.

-cosa c'è?- chiese Flynn preoccupato.

-era qui! Ne sono certo!- disse ancora Dante non riuscendo a credere di essersi sbagliato. Fu allora che intravide un passante e gli si avvicinò -mi scusi se la disturbo potrei avere un'informazione?-

-certo mi dica- rispose l'uomo con un mezzo sorriso.

-manco da molti anni e mi ricordavo che qui ci fosse la pasticceria Dwin. Ho sbagliato luogo?-

-ah si la pasticceria di Ronan!- disse l'uomo con un sorriso -non ha sbagliato luogo è solo che l'edificio è stato abbattuto anni fa ormai?-

-e sa dove posso trovare i signori Zulantis?- chiese ancora Dante al signora sentendo un magone crescergli nel petto mentre Flynn aggrottava la fronte a sentire quel rumore.

-sinceramente non saprei dirle, non vedo anche loro da anni-

-va bene, grazie mille e mi scusi ancora per il disturbo- sussurrò Dante per poi guardare il figlio in segno di scuse -non pensavo non fosse più in piedi-

-non è colpa tua papà solo una cosa- disse Flynn -Zulantis?-

-si è il cognome di Ela, tua madre-

-papà Eliyah- disse Flynn quasi sconvolto. Possibile che Eliyah fosse Eliyah suo fratello. Certo aveva visto il nome simile ma molta gente si chiamava Eliyah e non gli era passato di mente. Anche se lui e il capitano erano molto diversi nonostante avessero gli stessi colori.

-si è il nome di tuo fratello- disse Dante confuso da quelle parole.

-no, non mi hai capito! Eliyah il capitano!-

-e allora?-

-papà ma le leggi le schede dei giocatori o no? Il cognome di Eliyah è Zulantis!- quasi urlò Flynn incrociando le braccia al petto.

-che? Io non ci ho mai fatto caso al suo cognome e poi non vi assomigliate molto- sussurrò Dante confuso. -potrebbe anche essere solo una coincidenza-

-ma posso chiedere ad Eliyah, non ci costa niente- propose Flynn.

-chiedere cosa?-

-se vive solo con la madre e se ha un fratello gemello di nome Flynn!- concluse Flynn mentre con il padre ritornavano verso la macchina -io domani parlo con Eliyah, se è veramente lui mio fratello non mi voglio perdere l'occasione di stare con lui e conoscerlo-

-va bene, ma se non è lui...-

-papà a questo punto sono quasi sicuro sia lui. Ha il cognome della mamma, e tu hai sempre detto che la mamma era figlia unica, e poi ha il nome del mio gemello e siamo dello stesso anno. Posso anche chiedergli la data di nascita per sicurezza ma sono certo che sia mio fratello-

-non farti illusioni Flynn. Sarebbe bellissimo, davvero bellissimo ma se poi non si rivela essere esatto?-

-me ne farò una ragione papà- rispose Flynn che in quel momento aveva solo in testa Eliyah e la possibilità che potesse essere il suo gemello.

-va bene, spero tu abbia ragione però- gli disse Dante che si stava pentendo in quel momento di non aver mai fatto attenzione al cognome del capitano della sua squadra altrimenti potevano provare a parlare prima con il ragazzo e se i dubbi di Flynn erano fondati si sarebbero anche potuti risparmiare quel viaggio a vuoto.

-domani appena lo vedo gli parlo, ho una voglia matta di inviargli un messaggio ma so perfettamente che non è un argomento di cui parlare con uno schermo davanti-

-no, niente messaggi Flynn. Se proprio gli devi parlare fallo a voce- concordò Dante al quale iniziavano a sudare le mani per il nervosismo.

Tutta colpa dell'alcolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora