-vi ho visti lanciarvi sguardi per tutti gli allenamenti ma non volevo sperarci troppo- disse Dante mentre porgeva le pizze che erano appena arrivate per cena. Dopo gli allenamenti Flynn aveva parlato con il padre di quello che si erano detti con Eliyah e i tre erano andati insieme a casa dove Dante aveva stretto a se l'altro figlio che non aveva cresciuto.
-anch'io all'inizio ero stranito ma sono felice. Ve l'ho detto la mamma non mi ha mai detto niente altrimenti vi avrei cercato mesi o anni prima- disse Eliyah aprendo la bottiglia di coca cola.
-immagino altrimenti avresti avuto un'altra reazione quando ci hai visti a scuola-
-comunque come mai vi siete trasferiti qui? Non credo solo per il lavoro da coach- chiese ancora il capitano. Prima non si era fatto e non aveva fatto tante domande perché non gli sembrava il caso infilarsi negli affari degli altri ma in quel momento erano eccome affari suoi.
-a Londra ero aiuto coach della mia vecchia squadra ma non mi trovavo bene e quando il mio vecchio college mi ha contattato non ci ho pensato due volte anche perché con Flynn avevamo da tempo in mente di tornare in America per tornare da voi- rispose sinceramente Dante al figlio.
-non ti trovavi bene perché quel coglione del coach ti rinfacciava l'infortunio ogni santo secondo come se la colpa fosse tua e non sua- ringhiò Flynn sotto lo sguardo confuso di Eliyah.
-questo è anche vero ma c'erano altre cose nel comportamento del mio ex coach che non mi piacevano minimamente ma essendo sotto contratto non potevo fare altrimenti- sospirò Dante in risposta al figlio.
-in che senso infortunio?-
-è vero nessuno lo sa perché il coglione non voleva si sapesse- pensò fra se e se Flynn -papà si è fatto male anni fa per colpa del coglione prima di una partita importante e non può più giocare da allora. Lo stronzo ha tenuto tutto nascosto impedendo a papà di dire qualcosa in giro anche se sono sicuro avrebbe potuto farlo tranquillamente senza pensarci troppo-
-lo sai che è stato meglio così, avremmo creato solo scandali inutili- gli rispose con un sospiro Dante addentando la sua pizza. -e poi non ne avremmo ricavato niente se non giornali intorno a noi come se già in quel periodo non ce ne erano abbastanza visto che si stavano inventando tutta la storia con Lena-
-Lena Olennem?- chiese Eliyah curioso. Aveva sentito per un po' parlare della presunta relazione di Dante con la cheerleader Lena Olennem. Forse era anche per quelle voci che sua madre aveva sempre evitato di contattare l'uomo.
-si lei. È la mia migliore amica ma per i giornalisti visto che eravamo sempre insieme avevamo una storia d'amore segreta- Dante alzò gli occhi al cielo segno di quanto lo avesse infastidito tutta la questione con Lena.
-già, zia Lena- disse Flynn con un mezzo sorriso ricordandosi della donna che non vedeva da quando erano partiti per l'America -molti hanno anche iniziato a pensare che potesse essere mia madre. Tutto per un po' di gossip- rise il castano scuotendo la testa.
-alla fine insieme a lei abbiamo deciso di ignorare quello che scrivevano i giornali, soprattutto perché non si sarebbero mai avvicinati alla verità senza che Lena ne facesse parola- spiegò ancora Dante al figlio.
-credo che mamma pensi che stiate davvero insieme, non mi hai detto chi fosse mio padre ma ogni volta che le chiedevo perché non ti contattava diceva di essere sicura che avevi un'altra-
-ah- disse Dante sorpreso da quelle parole -non pensavo fosse per questo-
-è quello che mi diceva lei oltre al solito "non sono alla sua altezza"-
-si Ela ha sempre creduto di essere meno di quello che era. Credetemi ragazzi non sono mai stato uno di quelli che andava a letto con tutta la scuola. Una ragazza doveva interessarmi molto per fare certe cose anche se bevevo tanto- disse Dante sospirando mentre Eliyah e Flynn lo guardavano quasi sorpresi da quella rivelazione.
-ti è sempre piaciuta la mamma?-
-Flynn tu fra voi due dovresti essere quello che non fa queste domande visto che sai quanto io abbia provato a contattarla-
-lo so ma non pensavo anche prima di...ecco...noi- continuò il ragazzo indicando poi se stesse e il gemello.
-certo che Mikaela mi piaceva anche prima di voi, solo non avevo mai trovato il coraggio di parlare prima di quella sera- spiegò l'uomo passandosi una mano tra i capelli.
-mi stia dicendo che non hai avuto il numero della mamma per tutti questi anni?- chiese Eliyah curioso.
-lo avevo, ma dopo qualche settimana a Londra mi dava non esistente. Non si se lo ha cambiato volontariamente oppure no-
-e il numero della pasticceria era quello del suo cellulare e i nonni non avevano il fisso a casa- continuò per lui Eliyah.
-già. Secondo te ho qualche possibilità?- chiese Dante ad Eliyah speranzoso in un si da parte del figlio.
-se lavoriamo insieme credo proprio di si. Almeno anche solo per parlare tra voi. Dobbiamo solo evitare di farle scoprire che sei qui visto che solitamente tende ad evitare l'argomento-
-come? Come possiamo farli incontrare?- chiese Flynn al gemello che davvero non vedeva l'ora di poter finalmente incontrare la madre.
-non so, deve essere qualcosa che ci permetta di farli parlare senza che mamma trovi una scusa per scappare velocemente o per evitare di presentarsi- disse Eliyah sbuffando perché la sua mente non ne voleva sapere di ragionare decentemente quella sera.
-non ti sforzare troppo, è sera ed è stata una giornata pesante e io di certo non ti impedirò di venire qui tutte le volte che vuoi. Ne parleremo con calma, non ho nessuna intenzione di perdere nuovamente Mikaela al costo di rincorrerla ovunque- Eliyah annuì e proprio in quel momento gli arrivò il messaggio dalla madre che quasi con abbia sembrava chiedergli dove fosse andato a cacciarsi.
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Tutta colpa dell'alcol
RandomMikaela è una wedding planner affermata e conosciuta in tutta la città. Dante è un ex giocatore di Rugby professionista e adesso coach. Cos'hanno in comune? Hanno frequentato lo stesso college e una sera si sono fatti prendere troppo dall'alcol fine...