Capitolo 25

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Mikaela aveva avuto solo il tempo di rimanere sconvolta per qualche secondo dalle parole di Dante che Rinya era rientrata nella stanza.

-scusa, la mia ragazza non accetta che le si facciano sorprese e sta impazzendo perché non le dico niente- si scusò la rossa mentre Mikaela annuiva per far vedere le bozze che aveva messo giù in quei pochi minuti nonostante il suo cuore battesse all'impazzata e non solo per il fatto che aveva finalmente capito che Dante non era lo sposo e aveva accompagnato solo la rossa, ma anche e soprattutto per quello che le aveva detto l'uomo poco prima.

-è fantastico- sussurrò Rinya rapita a quella vista -avevano ragione sul fatto che sei davvero brava-

-grazie- disse sinceramente colpita Mikaela.

-a Lena piacerà molto- disse Dante a Rinya che annuì a sua volta mentre nella testa di Mikaela andavano poco alla volta a ricollegarsi tutti i pezzi del puzzle sentendo il nome della mora. Lena e Dante non erano mai stati insieme ma non avevano smentito le voci solo e soltanto perché nessuno sapeva che Lena fosse fidanzata con una donna.

-se vi piace posso procedere a ordinare le varia cose che ci servono e fare anche una rappresentazione 3D al computer per avere un quadro generale-

-certo che si! Appena saprò con certezza il numero degli invitati ti mando un messaggio- concluse Rinya felice al settimo cielo per quell'incontro. Era tutto meglio di quanto si fosse immaginata.

-ottimo- e così i tre si salutarono ma solo quando Dante e Rinya furono vicinissimi alla macchina di quest'ultimo la donna si voltò incrociando le braccia al petto.

-perché hai fatto il nome di Lena?-

-mi è sfuggito- disse sinceramente Dante -e poi ha promesso che non dirà niente a nessuno e mi fido-

-se lo dici tu- sussurrò Rinya poco convinta -comunque non è che non me ne sia accorta che l'hai praticamente mangiata con gli occhi per tutto il tempo-

-è Ela- rivelò Dante passandosi una mano tra i capelli -Eliyah lo sapeva di sicuro per questo mi ha spinto a venire con te-

-e che ci fai ancora qui? Va da lei- quasi urlò Rinya spingendo il suo migliore amico verso la porta dalla quale erano appena usciti -io mi chiamo un taxi e vado a parlare con Lena, e non accetto un no come risposta- la rossa per far capire ancora di più la sua posizione indicò la porta a Dante che alzando gli occhi al cielo rientrò. Anche lui aveva voglia di parlare con la sua Ela ma lei lo avrebbe ascoltato?

Non trovando la segretaria all'ingresso decise di andare verso lo studio di Ela e di bussare alla porta sperando che la donna gli rispondesse subito, così fu e lui entrò nella stanza sotto lo sguarda confuso della castana.

-dobbiamo parlare- le disse Dante sedendosi alla stessa sedia dove era stato poco prima.

-di cosa?- chiese Mikaela con il cuore a mille e interrompendosi dall'ordinare il materiale per il matrimonio di Rinya.

-di noi. Sono quindici anni che non ti vedo e soprattutto che non ti sento. Ho provato a chiamarti molte volte ma mi dava numero inesistente-

-il mio telefono è caduto nel water mentre cercavo di fare il bagnetto a Eliyah e la sim è andata a persa, ho cambiato numero- rispose sinceramente la donna.

-ma tu avevi il mio, potevi chiamarmi- le fece notare Dante.

-non me la sono sentata. Dai giornali sembrava ti fossi rifatto una vita e non volevo mettermi in mezzo- Mikaela aveva deciso di essere diretta e di dire la verità, ormai era li con Dante e forse un po' ancora ci sperava. -e poi ho provato anch'io ad andare avanti fallendo miseramente-

-i giornali parlano sempre di cose che non conoscono- sussurrò Dante -ma la verità è che io non sono mai riuscito a perdonarmi il fatto di averti lasciata qui-

-è stata una mia scelta-

-ma potevo provare ad insistere di più o trovare un'altra squadra qui-

-te lo avrei impedito. La tua carriera era importante-

-ma anche tu lo sei per me Ela. Mi piaci da una vita, da prima che succedesse quello che è successo a quella festa solo che senza alcol non era mai riuscito a parlarti prima.-

-eh?- chiese Mikaela quasi sconvolta, quello non se lo era minimamente aspettato.

-si, mi piacevi prima e mi piaci ancora adesso- confermò Dante -rimarrò qui in America e non ho intenzione di andarmene di nuovo, vogliamo ricominciare?- le chiese poi sperando davvero in un si.

-io...non ho mai detto niente ad Eliyah e...-

-Eliyah lo sa- Mikaela lo guardò confusa -da un paio di mesi, sono il coach della squadra di rugby del college credevi non mi accorgessi del suo cognome? Certo Flynn ed Eliyah sono molto diversi fisicamente ma il cognome è il tuo-

-e non mi ha detto niente?-

-no, volevo parlarti senza farti sapere che ero qui. Non era questo il luogo dove volevo farlo ma nostro figlio ha avuto la brillante idea di suggerirmi di accompagnare Rinya senza dirmi che eri tu la wedding planner-

-aspetta un attimo tutte quelle sere che era sempre a cena fuori era con te?- chiese Mikaela iniziando a farsi un'idea generale.

-si, anche la sera della festa dopo la loro prima vittoria si è fermato da me- cercò di rassicurarla Dante anche se l'uomo stava ancora aspettando la risposta al suo "vogliamo ricominciare".

-si. Sono una stupida cogliona che ha solo perso tempo e se tu mi vuoi ancora per me è un si- gli rispose alla fine Mikaela facendo aprire in un bellissimo sorriso Dante che si alzò solo per raggiungere meglio la donna e baciarla come non faceva da quella sera che aveva cambiato per sempre la loro vita.

Tutta colpa dell'alcolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora