Capitolo 11

799 47 2
                                    


Eliyah aprì la porta di casa sospirando quando notò che la madre era già rientrata. Non aveva voglia di parlare con la donna dopo quello che era successo alla partita visto che era ancora arrabbiato.

-EL!- disse proprio Mikaela che sentendo il rumore della porta si era affacciata per andare a salutare il figlio -come mai hai la divisa tutta sporca? Non vi serva per quando...aspetta signorino! AVETE GIOCATO OGGI E NON MI HAI DETTO NIENTE?- la castana puntò il dito contro il figlio guardandolo anche male.

-scusa mamma ma lo sai che sono sotto pressione quando so che guardi una mia partita-

-questo non ti giustifica dal fatto di non avermi avvertita della partita!- protestò la donna mettendo le mani sui fianchi mantenendo la sua posa minacciosa. -com'è andata?-

-uno schifo- scoppiò il castano stringendo con foga le chiavi -eravamo contro la scuola più forte e uno dei nostri ha deciso che presentarsi sbronzo e vomitare sul campo fosse una buona idea! Siamo stati costretti a sostituirlo con un altro ragazzo che non era nemmeno allenato per quel ruolo- sputò fuori il ragazzo togliendosi la maglia sporca e buttandola direttamente nella lavatrice insieme anche ai suoi pantaloni rimanendo bellamente in mutande davanti alla madre che tolse il detersivo dalle mani del figlio per finire lei di fare la lavatrice.

-vatti a mettere qualcosa e a farti una doccia visto che sembra che tu non te la sia fatta nello spogliatoio e poi ti voglio in cucina- disse Mikaela e Eliyah annuì facendo proprio come gli era stato detto.

Una quindicina di minuti dopo era comodamente seduto al tavolo della cucina con una cheesecake davanti.

-la partita è andata male- iniziò Mikaela mentre il figlio mangiava con calma il dolce -ma era solo la prima e tu non hai colpe. So che ti senti responsabile della cosa visto che sei il capitano ma non sei stato tu quello che si è presentato in capo ubriaco sapendo di avere una partita importante-

-fa male mamma. Il coach è fantastico e ho paura che per questa cazzata possa decidere che non sono in grado di fare il capitano e che la nostra squadra non meriti di esistere ancora-

-che vi ha detto a fine partita?-

-che anche lui era arrabbiato e che noi abbiamo fatto del nostro meglio. Poi ci ha detto di prenderci un giorno libero-

-non mi sembrano le parole di qualcuno che vuole abbandonare la squadra sai?-

-come fai a dirlo?-

-sensazione- rispose la donna con un mezzo sorriso sulle labbra -Heat e Beau come stanno?-

-male anche loro ovviamente, come tutta la squadra del resto. È stata brutta come partita, ci hanno distrutti-

-quindi ognuno a casa proprio a sbollire la rabbia- disse la donna sospirando. -come va con Giulie?-

-Giulie?- chiese confuso Eliyah non capendo a chi si stesse riferendo la madre.

-la tua ragazza. Non si chiama Giulie?-

-no, è Gwen mamma- la corresse Eliayh ridacchiando -e comunque non stiamo più insieme da un bel po' e te lo avevo anche detto-

-forse non ti stavo ascoltando. Comunque perché vi siete lasciati? Non dicevi che a scuola vi definivano la coppia perfetta?- chiese curiosa la donna.

-impicciona- borbottò Eliyaj mandando giù un altro boccone di dolce -non funzionava, non c'era vera attrazione-

-ehi scusa se sono curiosa della vita amorosa di mio figlio- rispose Mikaela -comunque credo di essere felice che quella li non la vedrò più-

-ti stava antipatica di la verità- rise Eliyah ricordando della faccia sconvolta che aveva fatto la madre quando aveva portato Gwen una volta a casa.

-è una cheerleader è già perde punti in partenza- rispose la castana -e poi sembrava un'oca della peggior specie. Ho davvero dubitato del tuo cervello per un po'-

-mamma!- protestò Eliyah ridacchiando -comunque concordo con te-

-e allora perché ti sei messo con lei-

-mi dava noia! Non riuscivo a scollarmela di dosso e pensavo che in quel modo ci sarei riuscito ma ho solo peggiorato la situazione e adesso mi perseguita-

-è il problema di voi ragazzi fighi e intelligenti: tutti vi corrono dietro. Sei proprio come tuo padre-

-già ma mio padre ha trovato una donna fantastica, io ci riuscirò?-

-smettila Eliyah! Lo sai che io e tuo padre non ci sentiamo da tanto e poi sono sicurissima che ci sia qualche ragazza con il cervello apposto a cui tu piaci-

-non vi sentite più solo perché tu hai tagliato i ponti con lui, e i nonni dicono che lo hai fatto perché sei molto insicura cosa con la quale inizio a concordare-

-lascia perdere i tuoi nonni- borbottò Mikaela affondando la forchetta nella cheesecake che aveva difronte.

-ma dalla tua reazione capisco che forse hanno più che ragione. Comunque si, c'è una ragazza che sembra a posto e che potrebbe anche piacermi...-

-e allora che fai qui? Aspetti un invito da parte sua?- chiese Mikaela con ancora la bocca piena -muoviti o qualcuno potrebbe rubartela-

-mamma io...ho paura che stia solo fingendo di essere normale per attirare la mia attenzione e...-

-senti fino a quando tu non parli con questa ragazza non saprai mai se sta mentendo oppure no quindi buttati! Che ti costa?-

-e a te che costa chiamare papà? Sono certo che hai ancora il suo numero visto che non ha mai smesso di inviarti soldi, si ti ho sentito parlarne con i nonni e so anche che non hai mai usato un centesimo ma potresti comunque contattarlo-

-amore mio, sono passati anni e tante cose possono essere successe. È tardi per me ma non per te. Va da questa ragazza e parlale, ora- si impose Mikaela.

-sei un caso perso mamma, davvero- Eliyah si alzò sospirando.

-e ora dove vai?-

-io diversamente da te li seguo i consigli- le rispose il ragazzo prendendo chiavi e cellulare prima di uscire di casa per andare a parlare con Zoe proprio come gli aveva detto la madre.

Tutta colpa dell'alcolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora