•Capitolo 22•

953 48 26
                                    

Arrivano le tanto attese vacanze di Natale, fu un bene, così potevo passare molto più tempo con il mio amato e ne fui davvero felice.

Sento il letto vuoto, noto che Christian si era già alzato.

"Amore buongiornoo" Lo vedo apparire sulla porta, con un vassoio contenente l'aranciata ed un cornetto.

"Graziee, non dovevi" Mi alzo a sedere, ma non appena mi muovo di più sento un dolore assurdamente acuto, alla caviglia.

Depone il vassoio sulle mie gambe e mi accarezza delicatamente, da sopra la fasciatura, la caviglia.

"Ti fa tanto male, piccolo? " Dice con un espressione dispiaciuta sul volto.

"Non tanto tranquillo" Mento per rassicurarlo.

La settimana passa svelta tra visite, contro visite e preparativi per il tanto atteso Natale. Fino al giorno prima Luca si era occupato di decidere un menù che andasse bene per tutti, chiedendo alla produzione di procurargli gli ingredienti adeguati.

"Uff.... Voglio partecipare anch'io" Dico con un filo di voce, non ne posso più. Devo stare perennemente seduto, sta diventato sempre più frustrante, se devo restare così, preferisco quasi andare via. Non me la sto godendo per niente, ho perso tante lezioni, non ballo, non posso fare nulla, cosa ci sto a fare qua? Alla fine lì fuori, ci sono tantissimi ragazzi che desidererebbero entrare, ed io gli sto togliendo il posto senza poter nemmeno ballare.

Senza dire una parola a nessuno afferro il telefono della produzione.

"Redazione... Salve... Io vorrei chiedere se è possibile che io mi ritiri volontariamente, per infortunio, con la possibilità di ritornare l'anno prossimo"

"Si è possibile.... Comunque ti garantiremo un banco l'anno prossimo, perché la tua uscita è stata per infortunio. Quindi vuoi andare via? "

"Ci sto pensando... Ehm se decidessi di andare via, quando dovrei farlo? " Fa davvero male, ma non posso continuare così.

"Dal momento in cui decidi, puoi andare via anche il mattino seguente"

"Allora vi faccio sapere"

"Facci sapere il prima possibile, in modo che troviamo un sostituto" L'ennesimo pugno allo stomaco di questo terribile mese, quello che credevo fosse un sogno si sta rivelando quasi un incubo, non ne succede mai una buona è davvero incredibile.

"Si, buonaserata" Butto giù il telefono.

"Sei completamente impazzito!? " Una voce che conosco fin troppo bene, incline al pianto pronuncia questa frase.

"Chri..... " Mi avvicino, afferrandogli il viso tra le mani.

"No... Mattia, non puoi sul serio arrenderti così! " Vedo le lacrime cominciare a scendere dai suoi occhi.

"Avresti potuto vincere quest'anno! Preferisci andartene! "

"Christian... Tu non capisci, io non so neanche se resterei ugualmente! Se il medico dice che non posso rimanere, vado a casa lo stesso! " Rispondo cercando di farlo ragionare.

"Tu non vai a casa, ti sto dicendo! V-vuoi lasciarmi solo? " Inizia a piangere più forte.

"No Chri... Non piangere, ti prego. Tu non stai pensando alla mia situazione. Per te è bella, puoi ballare, puoi fare tutto io no. Devo stare qui come un automa, stanno in casa dalla mattina alla sera, aspettando il tuo ritorno. A questo punto, preferisco finire il quarto anno e tornare l'anno prossimo.... Devo capirmi, ti prego" A quel punto, gli asciugo le lacrime delicatamente.

"S-scusa.... Effettivamente sono un egoista, stavo pensando solo a me, senza pensare un momento a come potessi reagire tu. Devi fare ciò che ti senti, se questo è quello che vuoi, io ti appoggerò nonostante tutto... Non preoccuparti" Mi avvolge con le braccia, questo abbraccio mi ricorda molto quello della gara di ballo. La stessa malinconia, la stessa sensazione che le cose sarebbero potute andare diversamente. Ma purtroppo quel maledetto giorno in sala, poggiando il piede a terra più forte la mia caviglia aveva deciso momentaneamente di abbandonarmi.

"A-allora... Cosa vuoi fare? " Mi domanda, puntando lo sguardo su di me.

"Penso proprio di andare via.... " Faccio un leggero sorrisino amaro, era l'ultima delle cose che volevo, ma purtroppo questa è stata una decisione forzata.

"Passi almeno Natale con noi? "

"No, andrò via domani... Altrimenti farà solo più male" Vedo la sua espressione spegnersi per poi annuire debolmente.

"Mi aiuti a fare le valigie? " Gli stringo le mani. Lui le accarezza, ed insieme cominciamo a sistemare i vestiti.

Sfilo via una maglia dai miei vestiti.

"Questa tienila tu... Hai detto che ti piaceva tanto, così quando ti mancherò potrai indossarla..." Gliela lancio, e lui l'afferra al volo.

"Povera maglia, non verrà mai lavata" Dice ridacchiando leggermente, ma si sente chiaramente che si tratta di una risata carica di dolore.

"Io porto via la giacca a quadroni" La prendo, stringendola tra le mie braccia.

Ci distendiamo per l'ultima volta insieme, in quel letto che ci aveva accompagnato da settembre, il conservatore di tutti i segreti d'amore che sono avvenuti. Il primo ad aver assistito all'incrociarsi dei nostri sguardi timidi, quel letto che avevamo ormai reso matrimoniale.

"Mi manchi così tanto e non te ne sei neanche andato via, come farò... " Dice affondando il viso nel mio collo, è la prima volta che lo vedo così vulnerabile, di solito ero sempre io quello che non riusciva a respirare in sua assenza. In questo momento mi sono reso conto di quanto lui effettivamente ci tenga a me, l'amore che proviamo l'uno per l'altro è indescrivibile ed è così puro, che quasi non è vivibile ed anche se fosse vivibile non sarebbe comunicabile, qualsiasi parola attribuita ad esso, sminuirebbe l'importanza che ha.

"Ti prometto che continuerò a sostenerti, anche da casa. Non mi perderò una sola puntata, ogni domenica alle 14 ed ogni sabato quando inizierà il serale, sarò lì a guardarti ed a fare il tifo per te. Non devi dubitare, quando uscirai il più tardi possibile, ci rivedremo" Collego le nostre labbra, sentendo nuovamente il petto del mio amore scuotersi per gli innumerevoli singhiozzi, ma finalmente riesco a farlo addormentare.

"Ciao amore.... " Lo stringo fortissimo.

"Ciao piccolo, ricordati di chiamarmi ogni sera. Scrivimi, fammi sapere come va con la caviglia. Poi quando possiamo ti faccio la videochiamata e poi maga-"

"Ehii frena, tranquillo, troveremo assolutamente il modo di sentirci... Stai tranquillo, spacca tutto mi raccomando" Lo bacio nuovamente, e dopo aver salutato tutti gli altri varco la porta del cancello sentendo le prime lacrime che scendono, ma continuo a ripetermi di essere forte.

-----------------------------
Ventiduesimo capitolo.
Spero che vi sia piaciuto, per quanto riguarda la 'litigata' tra Christian e Carola. Non per essere di parte, ma pienamente ragione a Christian, l'improvvisazione è una dote di ogni ballerino, che può dare il meglio di se in ogni stile. Se Carola non è capace di farla, non possono pagarne il prezzo i ragazzi, facendo delle gare di tecnica. Anche perché anche Guido era un ballerino propriamente classico, eppure gareggiava perfettamente anche nelle gare di improvvisazione, facendo delle buonissime posizioni. La Celentano non può valorizzare i propri alunni, buttando la merda in faccia a gli altri.

Buonanotte 💜🤍

Quel Filo Che Ci Unisce💜🤍//ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora