•Capitolo 27•

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Per un periodo indescrivibilmente lungo, accadde una cosa. In seguito al capodanno, che passò nel migliore dei modi, decidemmo (o meglio dire, decisi) di lasciarlo, convinto che ormai la nostra relazione fosse stata macchiata dal terribile peccato, di aver trasformato una straordinaria amicizia in un amore, sappiamo tutti quanto possa essere distruttivo trasformare l'amicizia in amore, ma non per il gesto in se e per se.

Ma per ciò che ne segue, è come gettare inchiostro su un foglio bianco, più cerchi di riparare e più la carta si impregna di quello spregevole colore nero, che sotto la luce sembra quasi essere rosso. Rosso proprio come l'ardente desiderio che provavo, non appena incontravo gli occhi di Christian, così forte che entrambi ci siamo fatti travolgere così tanto da Eros, dimenticandoci anche cosa  eravamo stati e cosa saremmo potuti essere, se solo non ci fossimo fatti prendere così tanto da esso.

Amici. Proprio così, eravamo rimani amici. Giuro di non aver mai provato una simile sensazione di libertà, quella pura, ero libero da ogni tipo di responsabilità. Sentivo di non star sbagliando più niente, mi sentivo benissimo. Sapete quando il dottore vi raccomanda di fare una cosa, ma voi decidete di non farla? Sentire sollievo per non averla dovuta fare, mischiato all'amarezza di non sapere cosa fosse successo se soltanto, avreste avuto un briciolo di coraggio in più, quello di osare. Ed io non ho osato, ma neanche mi meraviglio, ho semplicemente preferito farmi scivolare le cose.

Ed un pò come l'effetto della droga quando passa, cominciate a sentire l'astinenza, ed io in questo momento sto accusando proprio questo. L'astinenza di una droga troppo potente per me: Christian.

"Fratè sono tornato" Entra nella stanza, si stende sul letto.

Lo saluto con la mano, per poi ritornare a pensare a gli affari miei.

"Ti fa male ancora molto la caviglia? " Aggiunge.

"Nono, man mano mi sto rimettendo, non ti preoccupare va tutto bene" Sorrido forzatamente.

"Sto cominciando a scrivermi con un ragazzo" Effettivamente, era più che normale. Dopo che sono stato io a lasciarlo senza un motivo valido è più che ovvio, anzi oserei dire matematico. È passato quasi un mese, lui bello come il sole è ovvio abbia trovato di meglio. Non mi sorprendo più di tanto.

"Uh bello, chi è? " Mi avvicino, capendo che voleva mostrarmelo.

"Lui" Gira il telefono, mostrando un ragazzo molto bello, con uno splendido sorriso in volto.

"Molto bello, vi ci vedo insieme" Sentivo una stretta al petto così forte, che non avevo mai provato nulla di simile. Una morsa soffocante che partiva dallo stomaco fino alla gola.

Lui sorride ed inizia ad ammirare le sue foto, contento. Provo un immensa gelosia, eppure non me lo spiego come possa essere contorta la mia mente in questo momento. Ho esasperato così tanto che mi guardasse con occhi da amico e non appena lo fa, non sono più contento e vorrei mi guardasse come prima. Purtroppo ora è troppo tardi per lamentarsi, mi sono convinto che ogni causa del mio male, dipenda solo ed esclusivamente da me.

"Sono molto felice, non vedo l'ora di poterlo abbracciare" Sorride abbracciando, per così dire, il telefono.

"Lo abbraccerei sicuramente. Anzi se le cose tra voi funzioneranno, magari andrete anche a vivere assieme" Mi arriva uno scappellotto dietro la nuca.

"Ehii! Ahia! " Dico, massaggiandomi il punto colpito.

"Perché?? " Lo guardo con il mio solito sguardo indifeso.

"Io vivrò con te. E non si discute" Sorrido in risposta abbracciandolo.

"Quando ti sposerai non credo potrai vivere ancora con me" Rispondo ridacchiando.

"Voglio vivere tutta la vita con te. Per me sei un fratellino minore, che non ho mai avuto. Sei tutto per me"

"Per me è lo stesso, sfortunatamente però, io un fratello maggiore c'è l'ho già" Esclamo, per poi ridere allacciando le braccia intorno al suo collo per averlo più vicino.

In seguito alla cena entrambi ci stendiamo, ognuno nel proprio letto. Ma purtroppo alla mia bocca di tacere dal dire cose fuori contesto, proprio non gli andava.

"Posso dormire con te? "

"Ehm, meglio di no, niente di personale Matti. Però sai com'è, gli amici non dormono insieme" Dice leggermente imbarazzato.

"Rea e Nicol, dormivano insieme. Eppure erano e sono, solamente amiche" Mi difendo.

"Rea e Nicol, non sono mai state insieme, io e te si. L'innocenza un pò si è persa, ma non ti preoccupare la recupereremo"

"Hai ragione" La mia voce si stava per inclinare al pianto, fortunatamente non dovevo portare avanti una conversazione molto articolata. Mi giro sul fianco, sento le lacrime che cominciano a scorrere, bagnando il tessuto della federe... E adesso sta cominciando, quell'orribile sensazione, la sensazione che è stata tutta colpa mia. Saremmo potuti essere la coppia più bella di tutti, ed invece a causa di troppi fattori: l'opinione della gente, la Mediaset, l'opinione dei genitori. La causa peggiore però, è stata sicuramente la mia debolezza mentale, sono stato così fragile, che in poco tempo mi sono completamente convinto, che sarebbe stato meglio rinunciare a tutto piuttosto che lottare... Un vero idiota insomma, ma  ormai il dado è tratto, non ci si può sottrarre, riampiangendo un treno già perso.
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"Eddai Luuuu" Urlo mentre, Luigi si diverte nel torturarmi con un'arma molto potente contro di me: il solletico.

"Bastaaaa ahahahah" Rido, dimenandomi sul letto.

"Okkkk, ti ho torturato abbastanza, direi che adesso possiamo anche procedere con il reale motivo per la quale sei qui, cantare giusto? " Dice, ponendo finalmente fine alla sua tortura.

"Non potendo ballare, mi improvviso cantate"

"Mi sembra giusto" Risponde ridacchiando, per poi afferrare la chitarra.

"Pronto? Sai il testo? "

Annuisco, prendo il microfono che hanno in camera per allenarsi i cantanti ed aspetto di sentire la base per poi cominciare.

Partirò da zero, cancellando prima il nome
E poi il suono della voce
Il ricordo delle sere, quando tutto era diverso
Ed anche solo per parlare
Ogni posto era perfetto, ci bastava stare insieme
Cancellerò le mani, poi la forma della bocca
Tatuaggio sulla pelle, che a sfiorarlo mi fa male
E aspetterò in silenzio tutto il tempo che ci vuole
Prima o poi succede a tutti, stai tranquilla, adesso tocca a me

Sarebbe giusto adesso andare avanti
Ed augurarti proprio tutto il meglio
Magari pensi debba odiarmi
Di aver detto che era un grosso sbaglio
Peccato tutto questo mio coraggio
Arrivi adesso che c'è già qualcuno accanto a te

"Mai bella come la fai tu, ma perlomeno ci ho provato" Dico prendendo fiato.

"Bella molto bella, ho notato con piacere che hai cambiato delle parole" Questa voce... La sua voce, mi blocco sul posto e ruoto solamente il collo, riuscendo ad intravedere la figura slanciata di Christian poggiando sull'uscio della porta, con una strana espressione in volto.

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Ventisettesimo capitolo, ho deciso di estendere i miei giorni liberi dalla scrittura anche alla domenica, dato che è cominciata l'amica geniale, serie da me molto amata, che consiglio a tutti che non mi permette di trovare il tempo per aggiornare. Ed in più nei miei unici giorni "liberi" Preferisco non avere l'ansia di dovermi muovere nel postare. Quindi da ora in poi vedrete capitoli tutti i giorni, salvo casi eccezionali, esclusi sabato e domenica.

Dai veri fan di Luigi, voglio vedere se capite quali parole ho cambiato 🧐🧐

Buonanotte! 💜🤍

Quel Filo Che Ci Unisce💜🤍//ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora