•Capitolo 32• muore la speranza

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In seguito alla guarigione di Christian, sembrava che il sole stesse cominciando a risorgere dalle tenebre, ma sapete come si suol dire, era solo la quiete prima della tempesta.

"Matti tornerai a ballare! Il medico ha detto che puoi ballare"

Questo continuava a ripetere la mia mente, eppure mentre provavo il tango sentivo uno stramaledetto peso sulla caviglia, molto fastidioso. Non riuscivo a capacitarmene, cosa mi stava succedendo? Ero guarito, oppure no?

Possibile che un medico mi abbia mentito, non riuscivo proprio a capire, ma continuavo imperterrito. Pregavo giorno e notte, speravo con tutto me stesso che il dolore cessasse. Ogni mattina, poggiavo a terra il piede lentamente e pregavo ogni Dio esistente e non, che il dolore fosse passato. Eppure non era così.

"Piccolo cosa c'è? " Sento una mano passarmi tra i capelli.

"Niente Chri... " Mento, sentendo quasi gli occhi inumidirsi.

"Allora perché ti sei fermato, dobbiamo provare ancora due volte. "

"Mi fa male, cazzo! " Urlo, cominciando a piangere in sala, attirando anche l'attenzione dei professionisti.

"Cosa piccolo...? " Mi guarda dritto negli occhi.

"Cosa secondo te? La caviglia, mi fa malissimo. È un dolore così forte, è pesante, non riesco a ballare" Sussurro, l'ultima parte consapevole (in parte) di cosa sarebbe successo.

"Se non te la senti, è buona cosa fare ulteriori accertamenti" Dice il maestro Umberto, poggiandosi al vetro di plastica che ci separa.

"Già... Dobbiamo dirlo alla produzione, vedrai che sarà solamente qualche strascico, magari devi mettere qualche pomata e passerà. Tu non andrai via"

Oh, caro mio Christian, quanto vorrei crederti in questo momento. Eppure una parte di me era già convinta di quale sarebbe stata la mia fine, eppure mi terrorizzava. Quello che era il mio sogno si stava trasformando in un vero e proprio incubo. Non c'era niente da fare, sembrava che il mondo intero fosse contro di me e contro il mio percorso.

~~~~~

"Mattia farà la sfida, perché il dottore ha detto che può ballare" Esclama Raimondo, contro la Celentano.

Come se non bastasse i due hanno anche deciso di comincia a litigare, curandosi ben poco delle mie scarse condizioni di salute. Il dolore non accennava minimamente a scemare, ma io dovevo essere forte.

Scendo le scale e comincio a provare qualche passo del Jive, ma ad ogni minimo saltello sentivo tutte le stelle dell'Universo conficcarsi con la punta nella mia caviglia.

"Non riesco " Mimo al mio maestro, sperando in un briciolo di clemenza nei suoi confronti, clemenza che non arrivò.

"C'è la fai" Controbatte.

Volgo il mio guardo verso il mio amato, la mia unica ancora di salvezza in questo mare aperto pieno di pericoli, che tenta incessantemente di trascinarmi giù, ed a malincuore mi tocca dire che ci stava proprio riuscendo.

"Non riesci amore? " Le sue labbra formano questa frase, da lontano, con la solita dolcezza che lo contraddistingue da quando ci siamo conosciuti.

Nego leggermente con la testa, sentendo i miei occhi pizzicare per le lacrime che cercano di uscire con prepotenza.

Non è il momento di piangere Mattia, devi essere forte.

La sfida viene annullata dall'ultima persona che mi sarei aspettato avesse clemenza per me: la Celentano. Ma forse la verità è che temeva soltanto di perdere, perché so quanto valgo e Leonardo lo avrei stracciato anche con solo in cinque percento delle mie capacità. Solitamente non sono arrogante, ma il suo livello di danza è davvero amatoriale, chiunque con un minimo di esperienza in più sarebbe stato in grado di batterlo.

Torno al mio posto, tirando un sospiro di sollevio: non appena mi siedo, finalmente il dolore cessa e lì purtroppo capisco che la situazione stava davvero andando a puttane.

Il giorno seguente faccio un ulteriore visita di accettazione, il responso sarebbe arrivato dopo qualche giorno, l'ansia man mano cresceva sempre di più. Era un tutt'uno con la paura, ero così terrorizzato all'idea di dover andare via.

Ma proprio una mattina come tante, mi alzo dal mio letto con la solita aria stanca e scocciata dalla situazione, avevo passato la sera precedente a piangere nel mio letto fino a quando le forze non si erano esaurite, ovviamente questo non appena Christian si era addormentato.

Sentivo una brutta sensazione, le gambe mi tremavano e cominciarono a tremare ancor di più quando sentì.....

"Mattia in sala da Raimondo, sono arrivati i risultati degli esami. Si saprà se la tua permanenza ad amici continuerà, o terminerà qui"

Non sento nient'altro che il mio cuore battere forte nel petto come se fosse un tamburo, afferro velocemente la mascherina e mi precipito in sala.

Appena entro vedo Raimondo che con un sorrisino amaro e poggiando al muro, quasi invisibile, che ci divide.

Indica il foglio posto proprio davanti a me, lo apro con tanta di quella foga da rischiare di strapparlo. I miei occhi vagano veloci sul pezzo di carta, fino a leggere sul fondo.

Due mesi per la riabilitazione, deve lasciare la scuola di Amici.

Sento tutte le viscere del mio corpo esplodere, le mani sudare, le lacrime scendere. Comincio a piangere sperando che sia solo uno scherzo, uno stupido scherzo del destino che mi ha portato in questa situazione di merda.

Oppure un incubo! Si, solo un fottuto incubo. Non può essere, io non voglio andare via!

"Matti.... Mi dispiace tanto, però c'è un, bicchiere mezzo pieno"

"E quale sarebbe Raimondo, perché io di bicchiere ne vedo uno, ed anche distrutto" Sussurro stringendo forte il foglio tra le mie mani, accartocciandolo.

"L'anno prossimo, che io sia tra la giuria o meno, tu avrai un banco. Senza dover combattere con nessuno per averlo. " Un piccolo sorriso esce fuori dalle mie labbra, ma dura per poco la disperazione ormai aveva preso il sopravvento.

Così dopo averlo salutato mi precipito in casetta, schivando le domande di tutti. Il tragitto sembrava più lungo del solito.

Cosa succederà tra noi?

Dureremo a distanza?

Era tutto un fuoco di paglia? Mi ama davvero? Ci rivedremo mai più?

E mentre penso quello le lacrime non fanno altro che scorrere più veloci.

"Dov'è Christian? " Esclamo, sentendo l'intero organismo smuoversi al solo pensiero, di non vederlo più per chissà quanti mesi.

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Scusate l'assenza, ma ogni volta che provavo a scrivere questo capitolo mi saliva un magone.

Buonanotte! 💜🤍

Quel Filo Che Ci Unisce💜🤍//ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora