6 - Calamita per omicidi - 6

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Forse era normale che, non appena Lonny ebbe parcheggiato l'auto di fronte alla casa, Hallie sentisse uno strano senso di nostalgia e rammarico al tempo stesso.

Quando uscirono dalla vettura, nessuno dei due si sentiva pronto a salire sul portico e suonare il campanello. Soprattutto Lonny, che non aveva mai incontrato Randy da vicino.

"Quattro ore di viaggio per arrivare dove? A Woodsboro. Che inferno" Affermò, salendo i gradini del portico.

"Credimi, non hai mai visto il vero inferno" Ribatté lei, suonando il campanello e facendolo subito zittire.

Hallie aveva ragione. Lonny non aveva neanche la minima idea di che cosa fosse l'inferno. Il vero inferno. E il fatto che ne parlasse così tranquillamente davanti a lei la faceva andare su tutte le furie.

La porta venne aperta e apparve Randy. Non aveva una bella cera: i capelli erano coperti dal solito, buffo berretto mentre sotto gli occhi aveva dei larghi cerchi neri; probabilmente non si faceva la barba da settimane.

"Testa dura come sempre, eh?" Disse ad Hallie, sforzandosi di sorridere. Ma non ci riuscì. Anche sorridere sembrava un'azione troppo difficile da svolgere.

"Non biasimarmi. Lui è Lonny, mio marito, e questo è nostro figlio Liam" Spiegò lei e Lonny prese in braccio Liam, tenendolo ben stretto a sé.

Forse faceva male a non fidarsi di Randy, ma era pur sempre uno sconosciuto. Magari non per Hallie, ma per lui sì. E il fatto che avesse un aspetto così trascurato non lo rassicurava.

Non appena fecero il loro ingresso nel salotto, i due coniugi si bloccarono non appena scorsero un viso sconosciuto seduto a tavola. Non avevano mai visto quell'uomo prima d'ora.

"Lui è Jim, l'ex ragazzo di Troy" Spiegò Randy per poi invitarli a sedersi.

Jim non li salutò nemmeno. Manteneva lo sguardo basso, senza parlare. Hallie cercò di comprendere che probabilmente faticasse a superare la morte di Troy mentre Lonny pensò soltanto che fosse un gran maleducato.

Hallie si guardò intorno. Era la prima volta che entrava in quella casa dopo ben cinque anni. Non poté fare a meno di notare svariati poster di film horror attaccati alle pareti. Erano tutti grandi classici del passato.

"Vedo che non sei cambiato affatto" Affermò e anche Randy si sedette a tavola "Hai avvertito Sidney?"

"Toglitelo dalla testa, non tornerà a Woodsboro. Ha chiuso con questa storia."

"Ma lei è l'unica che può aiutarci!"

"Dimentichi che abbiamo vissuto anche noi questa storia? E siamo sopravvissuti."

"Ma io non sono forte quanto lei... io sono debole."

"Stronzate, diceva lo stesso anche Heather Langenkamp in Nuovo incubo. A volte sono i film stessi che ci aiutano a crescere e maturare" Randy si alzò dalla sedia e raggiunse lo scaffale dei Blu-Ray. Tornò a sedersi con il Blu-Ray di Squartati "Qui dentro c'è la mia vita" Si rivolse ad Hallie "E con il suo seguito è stata immortalata anche la tua."

"Che cosa centra questo, adesso?" Lo interruppe Jim, sbuffando. Si era già stancato di quella conversazione.

"Centra con Woodsboro, con me, con Sidney, con Hallie, con Linus, con Gale! E probabilmente anche con Lonny."

"Perché proprio io?"

"Essere sposato con Hallie ti rende un bersaglio facile."

"Che cosa?!"

"Nessuno è un bersaglio qui. Piuttosto, quando ci sarà il funerale? E che fine hanno fatto Linus e Gale?" Intervenne Hallie, calmando le acque.

"Il funerale ci sarà settimana prossima, non si sa ancora il giorno esatto. Per quanto riguarda Linus e Gale, lui è andato in pensione mentre Gale si trova a New York" Rivelò Randy e lei sospirò, amareggiata "Hallie... mi sa proprio che dovresti andartene da questo posto. Sei come una calamita per omicidi... senza offesa."

"Non mi offendo, in fondo è la verità. Ma non mi darò pace finché non avrò scoperto chi c'è dietro."

"Avrei dovuto chiedergli scusa" Jim fece voltare tutti nella sua direzione. Suonava più come un pensiero espresso ad alta voce che un'affermazione "Vorrei poter tornare indietro nel tempo, dirgli quanto mi dispiace, poterlo stringere di nuovo tra le mie braccia. E invece l'ho lasciato andare."

I tre capirono subito che Jim si riferiva a Troy. Nessuno di loro sapeva come fosse andata a finire la loro relazione né come si fossero conosciuti.

"Ehi" Hallie gli prese la mano "Qualunque cosa sia successa tra voi, non devi fartene una colpa... so come ci si sente."

"Che cosa vuoi saperne tu?" Jim ritrasse subito la mano dalla sua e, in lacrime, si affrettò ad uscire dal salotto. I rumori provenienti dall'ingresso fecero intendere che se ne fosse andato.

Liam apparve davanti all'entrata del salotto. I due genitori non si erano neanche accorti che si fosse allontanato: "Mamma, papà... ho sonno."

Lonny si alzò dalla sedia e lo raggiunse, prendendolo in braccio. Cercò di farlo ridere facendogli il solletico e sembrò funzionare. Nessun bambino merita di ascoltare certe cose, né tantomeno scoprire gli orrori di questo mondo.

"Mi dispiace, Randy, devo andare" Anche Hallie si alzò dalla sedia, mettendosi la borsa in spalla.

Raggiunse il marito, il quale ringraziò Randy per tutte le informazioni che aveva fornito loro. Lui si limitò a sorridere e salutarli con un gesto della mano.

Subito dopo che i tre furono usciti di casa, Randy si sentì nuovamente solo. Non era la prima volta che provava quella sensazione. Ma faceva comunque male.

Nulla nella sua vita era andato come previsto. Si aspettava di avere una moglie perfetta, dei figli perfetti e una vita semplice ma felice mentre rincorreva il suo sogno cinematografico. Ma così non fu.

■ ■ ■

Era quasi calato il sole quando la porta d'ingresso di casa Prescott venne aperta ed entrò Tania. Si bloccò non appena vide sua cugina e un uomo che lei non conosceva seduti sul divano del salotto.

Dalla cucina sbucò sua madre Meredith con in braccio Liam. Sfoderò un sorriso a trentadue denti non appena incrociò lo sguardo della figlia: "Sei tornata. Hallie e suo marito sono venuti a trovarci. E anche questo marmocchio" Il bambino ridacchiò.

"Non ci posso credere" Tania gettò lo zaino a terra per poi correre al piano di sopra. Non sembrava molto felice di essersi ricongiunta con sua cugina.

Meredith sospirò e lasciò andare Liam a terra: "Dovete scusarmi, nell'ultimo periodo è sempre così... ribelle" Si sedette sulla poltrona "Da quando suo padre è morto, lei è cambiata molto. Non riesco più a riconoscerla" Si sforzò di trattenere le lacrime.

Parlare del marito morto le veniva sempre difficile, soprattutto pensando a come quell'evento avesse avuto serie conseguenze sul presente. E sulla sua bambina.

"Ti dispiace se vado a parlarci io?" Domandò Hallie e lei acconsentì.

Scream - Non fidarti di nessunoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora